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DAL VATICANO

Medjugorie, via libera ai pellegrinaggi

Via libera ai pellegrinaggi organizzati a Medjugorje. L'annuncio della decisione presa da papa Francesco è stato dato sabato da monsignor Henryk Hoser, l'inviato speciale della Santa Sede nel paesino bosniaco.

Borgo Pio 13_05_2019

Via libera ai pellegrinaggi organizzati a Medjugorje. L'annuncio della decisione presa da papa Francesco è stato dato ieri da monsignor Henryk Hoser, l'inviato speciale della Santa Sede nel paesino bosniaco. A seguito della comunicazione fatta dal Visitatore Apostolico polacco, la Sala Stampa della Santa Sede è intervenuta per precisare i termini dell'autorizzazione papale che - ha dichiarato il direttore ad interim Alessandro Gisotti - non va interpretata come "una autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa".

"Va evitato dunque - ha aggiunto il 'portavoce' del papa -  che tali pellegrinaggi creino confusione o ambiguità sotto l’aspetto dottrinale. Ciò riguarda anche i pastori di ogni ordine e grado che intendono recarsi a Medjugorje e lì celebrare o concelebrare anche in modo solenne". Fino a ieri, la Santa Sede consentiva i pellegrinaggi nel noto villaggio bosniaco soltanto in forma privata; in una lettera datata 26 maggio 1998, l'allora Segretario della Congregazione per la dottrina della fede, Tarcisio Bertone, aveva così risposto a monsignor Gilbert Aubry, vescovo di Saint-Denis de la Rèunio, che gli chiedeva lumi sull'argomento: "per quanto concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che si svolgono in maniera privata - aveva scritto l'allora braccio destro del prefetto Joseph Ratzinger - questa Congregazione ritiene che sono permessi a condizione che non siano considerati come una autenticazione degli avvenimenti in corso, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa".

A quasi 21 anni da quel documento, arriva la nuova disposizione di papa Francesco che - ha spiegato Gisotti - "rientra nella peculiare attenzione pastorale che il Santo Padre ha inteso dare a quella realtà, rivolta a favorire e promuovere i frutti di bene". Una premura pastorale, dunque, quella del pontefice che però non deve essere letta come un'autenticazione ufficiale delle presunte apparizioni mariane che sarebbero iniziate nel 1981.

Per indagare sull'autenticità di tali fenomeni, Benedetto XVI istituì nel 2010 una speciale Commissione internazionale di inchiesta presieduta dal cardinal Camillo Ruini. Proprio il rapporto finale di questo organismo aveva dato parere favorevole alla fine del divieto di pellegrinaggi organizzati a Medjugorje e consigliato la costituzione di un'autorità dipendente dalla Santa Sede.

Da qui, la decisione di papa Francesco di nominare nel 2018 un visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis, il vescovo polacco Henryk Hoser, con lo scopo di garantire un accompagnamento pastorale ai tantissimi fedeli che si recano ogni giorno nel paesino bosniaco. Aspetto pastorale che è all'origine anche dell'autorizzazione ai pellegrinaggi organizzati annunciato ieri e che non va in alcun modo ad intervenire, invece, sull'ambito dottrinale della vicenda.