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JUSTITIA ET PAX

Nasce il Coordinamento per la Dottrina sociale della Chiesa

Promosso dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân, al neonato Coordinamento “Justitia et Pax” hanno aderito finora 23 tra associazioni e centri culturali cattolici, che si impegnano rispetto ai contenuti e fini della Dottrina sociale della Chiesa. Intesa nella sua versione corretta, cioè di annunciare Cristo nelle realtà temporali e ordinarle così secondo il progetto di Dio.

- OBIEZIONE DI COSCIENZA, QUESTA SCONOSCIUTA, di Tommaso Scandroglio

Ecclesia 11_12_2019

Nasce dal basso il nuovo “Coordinamento nazionale Justitia et Pax per la Dottrina sociale della Chiesa”. Promosso dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân, al Coordinamento aderiscono finora 23 tra associazioni e centri culturali cattolici. Non è un’associazione di associazioni, ma appunto un coordinamento: ognuna mantiene i propri scopi e attività, ma entra in collaborazione con altre realtà associative per quanto riguarda l’informazione, la formazione, le forme della presenza pubblica, l’organizzazione condivisa di eventi e così via nel campo della Dottrina sociale.

Non essendoci un coordinamento senza un coordinatore, ecco che quest’ultima funzione è stata assunta dall’Osservatorio, da cui è partita l’iniziativa che il 28 settembre scorso ha riunito attorno a un tavolo vari centri e movimenti che si occupano direttamente o indirettamente di Dottrina sociale della Chiesa. La proposta è stata accolta con entusiasmo e ora il Coordinamento decolla. Esso è a dimensione nazionale, le associazioni aderenti, infatti, hanno sede a Trieste e a Palermo, a Brescia e a Verona, a Pavia e a Trento, a Bergamo e in Emilia e così via.

Le associazioni aderenti al nuovo Coordinamento [nella foto accanto il logo] firmano una “Carta della Natura e delle Finalità” che le impegna a determinati contenuti e fini, oltre che ad alcune modalità organizzative e di collaborazione. Il riferimento esplicito è alla Dottrina sociale della Chiesa, che però rischia oggi di essere generico e quindi ambiguo se non viene precisato meglio proprio sul piano dei contenuti. Operando da anni sul campo, le associazioni aderenti hanno compreso la necessità di fare riferimento a una Dottrina sociale della Chiesa intesa come “corpus dottrinale” e non solo come un insieme di inviti al dialogo, finalizzata ad aprire un posto per Dio nel mondo e non solo a risolvere certe disfunzioni sociali, ad annunciare Cristo nelle realtà temporali e ad ordinarle secondo il progetto di Dio e non semplicemente a promuovere soluzioni condivise.

La Carta della Natura e delle Finalità del Coordinamento fa riferimento all’ordine del creato che riguarda anche la società e non solo la natura, ai principi non negoziabili che si fondano proprio sull’ordine finalistico del creato, dal quale emanano prima i doveri e poi i diritti. Fa anche riferimento all’esigenza di coerenza del cattolico che non può vivere una frattura tra l’essere cittadino e l’essere credente. Si tratta di principi contenuti da sempre negli insegnamenti del Magistero e che il Coordinamento Justitia et Pax vuole mantenere come proprio orizzonte.

Oggi varie forme di riduzionismo interessano la Dottrina sociale della Chiesa. Senza polemica con nessuno, il Coordinamento intende promuovere una formazione e un’azione positivamente non riduzionista, ma che si rifaccia in modo completo alla corretta versione tradizionale di Dottrina sociale della Chiesa. Versione “tradizionale” non vuol dire “del passato”, ma significa conforme alla tradizione della stessa Dottrina sociale, dalla Rerum novarum ad oggi, e inserita nella tradizione della Chiesa, presupponendo tutto il suo deposito dottrinale e la sua vita di santità.

Le associazioni aderenti non si occupano solo di Dottrina sociale della Chiesa, a parte l’Osservatorio che coordina i lavori, il quale è invece espressamente e totalmente dedicato ad essa. Si occupano di cultura cattolica, di formazione, di educazione giovanile, di spiritualità… ma nella loro storia hanno sempre dedicato uno spazio alla presenza dei cattolici nella società e nella politica. Hanno così compreso sia la preoccupante realtà di oggi da questo punto di vista sia la necessità di unirsi e collaborare. Prima di tutto sul piano dell’informazione interna, per venire a conoscenza di cosa fanno gli altri. Quindi sul piano della formazione alla Dottrina sociale della Chiesa: ogni associazione si assume dei compiti annuali a questo riguardo attorno ad un tema comune a tutti. In terzo luogo il Coordinamento organizzerà degli eventi su tematiche di Dottrina sociale con la partecipazione di tutti i centri aderenti.

Potrà anche accadere che, a fronte di gravi problematiche ecclesiali, sociali o politiche, il Coordinamento produca un documento come presa di posizione comune. Un’associazione si fa sentire, ma 23 associazioni si fanno sentire di più. Del resto questo è solo il numero attuale delle associazioni aderenti [nella foto i partecipanti alla prima riunione ove si è proposta la costituzione del Coordinamento], ma abbiamo ragione di credere che esse aumenteranno in modo consistente. La chiarezza dei punti espressi nella Carta della Natura e delle Finalità del Coordinamento sarà certamente attrattiva in un’epoca di incertezza.

Nel sito dell’Osservatorio Card. Van Thuân è stata aperta un’area online per il Coordinamento Justitia et Pax (vedi qui). Lì ognuno potrà trovare le relative informazioni, che verranno continuamente aggiornate. Inoltre verrà riservata ad informazioni sul Coordinamento una sezione del “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, la rivista trimestrale dell’Osservatorio Van Thuân.