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Il caso di Camilla

Omofobia o lite tra vicini?

Sta facendo il giro della rete la storia di Camilla. Lei sostiene di essere perseguitata dai vicini perchè lesbica. Ma ora è emersa un’altra verità: gli screzi con i vicini dipendono dal suo cane.

Gender Watch 07_11_2020

Sta facendo il giro della rete la storia di Camilla infermiera genovese di 23 anni. Lei sostiene di essere perseguitata dai vicini perchè lesbica: «Sono perseguitata dai vicini da due anni, un incubo. Ora ho la forza di dire basta. Questa persecuzione è stalking… Con la legge contro l’omotransfobia punire reati commessi per intolleranza sarà più semplice. Questo atto vandalico è l’ennesimo atto dopo due anni. I vicini se la prendono col mio cane, mi dicono che sono una lesbica pervertita, ricevo minacce di morte».

Il fatto però che il movente omofobico potrebbe non c’entrare nulla si ricava dalle parole stesse di Camilla e da altre rivelazioni che sono uscite dopo che è scoppiato il caso. Infatti lei stessa ammette che il tutto è iniziato due anni fa. Ma due anni fa era fidanzato con un ragazzo e non con una ragazza. In secondo luogo le liti dei vicini, come lei stessa ammette, erano scaturite a motivo del cane che, così si apprende, piangeva la notte quando lei era al lavoro. Inoltre il cane di Camilla aveva azzannato un altro cane di un condomino.

Dunque la cosiddetta omofobia perlomeno non era al centro della diatriba con i vicini. Un caso quindi costruito ad arte per spingere per l’approvazione del Ddl Zan.