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IL CASO COMUNIONE

Principi non negoziabili: quanto se ne sente la mancanza?

Dottrina sociale 12_05_2021

Ho scritto della Lettera del cardinale Ladaria ai vescovi americani circa l’ammissione all’eucarestia dei politici cattolici pro-aborto in un articolo pubblicato oggi in home page della Bussola. Oltre a quanto considerato in questo articolo, vorrei riprendere in questo blog un passaggio della Lettera che riguarda i principi non negoziabili. Il cardinale ha chiesto ai vescovi americani prudenza per evitare il pericolo che si finisca per pensare che aborto ed eutanasia siano gli unici e fondamentali principi morali che un cattolico in politica deve tenere in conto. Ecco il passaggio in questione: “Sarebbe fuorviante se si desse l’impressione che aborto e eutanasia da soli costituiscano le uniche gravi questioni della dottrina morale e sociale cattolica”. Secondo la Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede, di simili “gravi questioni” ce ne sono altri, che devono essere considerati insieme ad aborto ed eutanasia. Si ripetono così alcuni equivoci riguardanti il significato dei principi non negoziabili. Quando si fa riferimento ad essi, anche in forma indiretta come in questo caso, non si rispetta il loro significato. Segnalo che questa frase è stata molto ripresa dalla stampa e, prima di tutti, da vatican.news.

Il principio del rispetto della vita umana innocente è sì un valore da tenere gravemente presente, ma è soprattutto un principio. Il principio si differenzia dal valore in quanto è ordinativo. Il valore, infatti, si persegue in virtù di un principio. Avere un valore ordinativo significa fondare, reggere e orientare il perseguimento di tanti altri valori e, in fondo, del bene comune. Il rispetto della vita innocente dà quindi luce a tanti ambiti della vita sociale e politica e non è solo un valore da perseguire personalmente, bensì anche pubblicamente e comunitariamente. Il principio del rispetto della vita innocente viene quindi “prima” – assiologicamente e non cronologicamente – di altri valori e principi, non è primus inter pares, ma primo e basta. Se non viene rispettato il diritto alla vita dell’innocente si lede fin da subito la giustizia su cui si fonda la convivenza sociale, si sovverte il rapporto tra legge e morale, si assegna all’autorità politica un potere di vita o di morte, si colpisce la famiglia, si offendono i più deboli, si trasforma la sanità in uno strumento di morte, si nega la solidarietà, si blocca sul nascere lo spirito di accoglienza reciproca tra i cittadini, si trasforma la democrazia in dittatura, si indebolisce la coscienza morale sociale, si blocca il ricambio generazionale…

Come si vede non è corretto dire che aborto ed eutanasia non hanno un significato speciale e che ci sono altre “gravi questioni morali” sul loro stesso piano che il politico cattolico deve rispettare. Il rispetto della vita è un principio non negoziabile proprio perché non ce ne sono altri di così importanti per il politico cattolico. La lotta alla povertà, per esempio, oppure le politiche di salvaguardia dell’ambiente, o le politiche sanitarie non hanno lo stesso peso politico del rispetto della vita dell’innocente. Esse infatti ne dipendono: i poveri da aiutare sono però nati, se alle persone si impedisce di nascere o le si aiuta a morire, nei loro confronti non ci saranno più cure sanitarie da approntare. Il diritto al lavoro è certamente importante, ma non può essere messo sullo stesso piano del diritto a vivere. Per fare delle adeguate politiche scolastiche bisogna che ci siano i bambini da istruire ed educare, se si impedisce loro di nascere la scuola non ha più senso.

La Lettera del Cardinale Ladaria, invece, pone aborto ed eutanasia sullo stesso piano di altri valori politici da tenere presenti da parte del politico cattolico e, in questo modo, indica la strada del “bilanciamento dei beni” che, dal punto di vista della teologia morale, è alquanto problematica. Se non ci sono principi non negoziabili, il bilanciamento dei beni nelle diverse situazioni sarà a carico della sola coscienza del politico. La verità è, invece, che ci sono principi inderogabili che illuminano l’uso dei beni e guidano l’impegno per i valori. Il primo di questi principi è il rispetto della vita dell’innocente.

Le considerazioni appena fatte non entrano nel problema cui era dedicata la Lettera del cardinale Ladaria, ossia l’ammissione dei politici abortisti alla comunione eucaristica. Riguardano il tema di morale pubblica dei principi non negoziabili. Tuttavia si può ritenere che la posizione pilatesca della Lettera sul tema suo proprio, abbia anche una relazione con una non adeguata considerazione del principio non negoziabile del rispetto della vita dell’innocente dal punto di vista della teologia morale in generale e dell’etica pubblica in particolare.