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L'ANTIDOTO

Processo al Papa

Cronaca della prima seduta della Repubblica Romana in cui Mazzini e soci processarono
il papato.

L'antidoto 28_01_2012
mazzini
Prima seduta dell’assemblea di quella che si sarebbe autoproclamata Repubblica Romana (guidata dal «triumvirato» Mazzini-Armellini-Saffi) nel 1849, dopo la fuga del papa Pio IX a Gaeta, nelle memorie di uno dei partecipanti: «Appena le procedure preliminari furono attentamente espletate la questione della deposizione del papa fu portata davanti all’assemblea. Fu un momento solenne. Il papato, carico dei crimini di parecchi secoli, stava davanti ai rappresentanti del popolo romano per essere giudicato (…). Ma noi sentivamo l’altezza della missione che la fiducia del popolo ci aveva affidato, noi pronunciammo la condanna del papato con la fermezza coscienziosa di uomini che mettevano in palio le loro vite, quando lo richiedevano le loro condizioni e il loro dovere. La nostra decisione, comunque, fu preceduta da una discussione liberale, calma e dignitosa, che si protrasse dalle dieci del mattino fino a dopo la mezzanotte. Tutte le opinioni furono liberamente espresse e incontrarono la tolleranza e il rispetto generale, ma nessuno parlò in favore del papato (…). I voti furono dati individualmente e attentamente registrati. Io ricordo che quando giunsero a Monsignor Muzzarelli, prelato papale da trent’anni, che aveva titolo per essere promosso cardinale, egli si alzò dalla sua sedia e dichiarò il suo voto affermativo nel modo più solenne e deciso». (Cfr. Francesco Mario Agnoli, L’ultimo mito del Risorgimento. Storia senza retorica della Repubblica Romana (9 febbraio-4 luglio 1849), Il Cerchio, pagg. 31-32).

Naturalmente, dei «rappresentanti del popolo romano» facevano parte anche Garibaldi e i suoi uomini, nonché Mazzini e tutti quelli che erano accorsi, pure dall’estero, a Roma per la gloriosa evenienza. Val la pena, infine, di rimarcare che la decisione, quantunque epocale (e unanime), non fu presa alla leggera, bensì dopo una discussione «che si protrasse dalle dieci del mattino fino a dopo la mezzanotte». Non risulta, però, che l’estensore del verbale abbia annotato chi fu a portare i panini.