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Maternità surrogata

Quando la Maiorino pensò di affittare l’utero

La senatrice Maiorino, favorevole alla maternità surrogata ma contraria alla prostituzione, rivela in un video che tempo fa aveva pensato di affittare il proprio utero per una coppia di amici. 

Gender Watch 01_12_2019

Il 27 novembre scorso si è tenuto presso il Campidoglio il convegno “Dall’etica all’anagrafe. Dal ruolo della donna al problema burocratico nella g.p.a. Riflessioni e analisi”. L’acronimo “g.p.a.” sta per gestazione per altri, ossia utero in affitto.

La senatrice Alessandra Maiorino del Movimento 5 stelle ha inviato un videomessaggio al convegno raccontando che, anni prima, aveva accarezzato l’idea di diventare madre surrogata dietro richiesta di una coppia di amici omosessuali. Uno dei quali, infatti, una volta l’aveva così interrogata: “Sandrì sai che bello se ci facessi da mamma per un nostro figlio?”.

La senatrice è a favore di questa pratica: “Tutt’ora non ci vedo niente di sbagliato”. Ed ha aggiunto che quel bimbo o quella bimba avrebbe avuto tutto il necessario per crescere in modo sano perché quella scelta “nasceva da una scelta di amore”. Gli studi invece ci dicono proprio il contrario, ossia che il bambino per crescere sano deve avere un padre e una madre e che, all’opposto, l’inserimento del minore in un ambiente omosessuale è per lui foriero di danni soprattutto psicologici (cfr. T. Scandroglio, voce Figli di coppie gay? L’importante è l’amore, in Dizionario elementare dei luoghi comuni, IdA, Milano, 2019).

Curioso che la senatrice sia a favore dello sfruttamento delle donne quando si parla di maternità surrogata e non quando si parla di prostituzione. Infatti nello stesso video giustamente condanna la prostituzione senza se e senza ma. La Maiorino aggiunge che lei è a favore della maternità surrogata solo quando è gratuita. Ma anche in questo caso c’è una reificazione della donna e del bambino: la prima è comunque ridotta ad una incubatrice di carne a titolo gratuito e il bambino diventa un pacco dono. La gratuità non cancella la cosificazione della donna e del minore e non cancella il fatto che prima della maternità surrogata c’è la fecondazione artificiale che, nuovamente, reifica il nascituro e lo espone ad alti rischi per la sua vita.

Curioso poi che la Maiorino nel video tiri in ballo Aristotele il quale affermava in tema di riproduzione che la donna offriva la materia ed invece il seme maschile la forma, ossia l’anima. Questo per dire che Aristotele trattava le donne come fornetti di terracotta. Ma, e qui sta la replica, Aristotele nel IV sec a.c. non poteva avere le nostre attuali conoscenze scientifiche.

https://www.youtube.com/watch?v=74MI6kqiDKw&t=612s (dall’ottavo minuto)

http://www.iltimone.org/prodotto/dizionario-elementare-dei-luoghi-comuni/