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SINODO

Santin nega che in Amazzonia si pratichi l’infanticidio

Nel consueto briefing in sala stampa, sono intervenuti monsignor Santin e Del Rίo, insieme a suor Gloria Echeverri. Il primo ha negato che gli indigeni dell’Amazzonia continuino a praticare infanticidi, e il secondo ha detto che il cambiamento è avvenuto grazie alla Chiesa. Che nella grande foresta, secondo la religiosa, “ha un nuovo volto”

Borgo Pio 11_10_2019

La scarsità di sacerdoti ancora al centro dei lavori del Sinodo. Anche nella giornata di ieri, infatti, i Padri sinodali hanno affrontato la questione, soffermandosi di nuovo sulla proposta di nuovi ministeri ordinati e anche non ordinati.

Nel consueto briefing in sala stampa sono intervenuti i vescovi amazzonici Wilmar Santin e Medardo de Jesús Henao Del Rίo, insieme a suor Gloria Liliana Franco Echeverri, presidente della Confederazione latino americana dei religiosi (Clar).

Monsignor Santin (nella foto), vescovo della Prelatura territoriale di Itaituba, in Brasile, ha negato che fra i popoli indigeni dell’Amazzonia si continuino a praticare gli infanticidi. Rispondendo a una domanda sull’argomento fatta da una giornalista, il religioso ha invitato piuttosto a pensare agli aborti che vengono compiuti negli ospedali occidentali.

Anche monsignor Del Rìo ci ha tenuto a precisare che, proprio grazie all’impegno e all’accompagnamento della Chiesa, oggi le comunità locali accolgono i bambini nati malformati e non li rifiutano come avveniva un tempo.

Per suor Gloria Echeverri, invece, la Chiesa “ha un nuovo volto” e le religiose, in quanto tali, sentono di dover partecipare a questo nuovo volto che si manifesta nell’opzione preferenziale verso i poveri. La presidente della Clar ha risposto anche a una domanda sul fenomeno della violenza sulle donne in Amazzonia, che lei vede legato a quello delle migrazioni. C’è, poi, ha osservato la religiosa, il problema dell’alcolismo che spesso causa la diffusione della violenza tra le pareti domestiche. (Nico Spuntoni)