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L’APPELLO

Santo Padre, consacri il mondo alla Divina Misericordia

In tempo di coronavirus, è quantomai necessario consacrare il mondo alla Divina Misericordia così da realizzare il piano di salvezza delle anime rivelato da Gesù a santa Faustina Kowalska e chiedere la liberazione dalla pandemia. Appello a Papa Francesco.

Ecclesia 09_04_2020

Pubblichiamo la lettera-appello di una fedele al Santo Padre, in vista della Novena alla Divina Misericordia che inizia il Venerdì Santo.

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Santità, caro Papa Francesco, chi le scrive è la stessa persona che, cinque anni fa, esattamente quaranta giorni prima che Ella proclamasse il Giubileo della Misericordia, le aveva chiesto (L’Eco di Bergamo,4 febbraio 2015) di “Affidare il mondo alla Divina Misericordia” e di cercare di farlo insieme con i rappresentanti delle altre due religioni monoteistiche: una vera e propria consacrazione globale. Allora glielo chiesi per liberare il mondo dall’incubo degli attentati terroristici e da altri flagelli; ora, invece, glielo chiedo per liberarlo da un terrorista ben più subdolo e potente: il Covid-19.

Esiste, però, un problema a monte (ne scrissi anche su questo quotidiano), che a mio parere rischia di vanificare tale consacrazione. Una parte consistente del clero rifiuta tuttora la rivelazione contenuta nel Diario di Santa Faustina, e, di conseguenza, anche una parte di fedeli spesso la rifiutano o ne sono del tutto all’oscuro. Come possiamo affidare il mondo alla Divina Misericordia, pensando di essere da Lui ascoltati, quando i Suoi stessi rappresentanti sulla terra sono i primi a disattendere le Sue precise richieste, a cui, invece, hanno aderito i successori di Pietro, fra cui Lei?

Senza dimenticare, poi, che con questo incomprensibile rifiuto tali sacerdoti si assumono una grave responsabilità soprattutto in questa epoca in cui, a causa della pandemia, molte persone muoiono senza i conforti religiosi. Gesù, infatti, promette la salvezza dell’anima del morente (“non sarò giusto giudice, ma Salvatore…”) al cui capezzale (ovviamente anche da lontano) verrà recitata la Coroncina della Divina Misericordia, preghiera da Lui stesso suggerita alla piccola suora polacca.

Sono, quindi, qui a chiederle, Santità, di fare chiarezza una volta per sempre. Glielo chiedo, Santo Padre, perché sono fermamente convinta che sia l’unico modo per uscire a breve dall’attuale, devastante pandemia, e per fare ciò basterà che i Vescovi diano disposizioni che nelle loro diocesi nei prossimi giorni venga attuato ciò che Gesù ha espressamente richiesto  attraverso Santa Faustina e cioè che dal Venerdì Santo (10 aprile) abbia inizio la Novena alla Divina Misericordia come preparazione alla Festa della Misericordia da tenersi la prima Domenica dopo Pasqua (19 aprile), giorno in cui verrà esposta, benedetta e onorata l’immagine di Gesù  Misericordioso. E che sempre in quel giorno “i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e insondabile Misericordia Divina e in tal modo risveglino nei fedeli la fiducia… perché le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione...”.

Se tutto ciò verrà finalmente fatto e portato a conoscenza di tutti nel mondo attraverso i mezzi di comunicazione, cosicché le persone in quarantena possano seguire da casa questi nove giorni di purificazione e abbandono alla volontà di Gesù Misericordioso, avremo la certezza di essere da Lui ascoltati (“nessun’anima dopo aver invocato la mia Misericordia fu delusa”).

E, per completare l’opera di riparazione a questa lunga inspiegabile ostilità, perché non scegliere il 30 aprile come giorno per consacrare il mondo alla Divina Misericordia e chiedere la liberazione dal Coronavirus? In quel giorno ricorrono i 20 anni della canonizzazione di suor Faustina Kowalska da parte di San Giovanni Paolo II, che, in quello stesso giorno, aveva ufficializzato in mondovisione la Festa della Divina Misericordia.

Ringraziandola, la saluto con devozione.

Maria Alessandra Molza