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INDIA

Se il freddo ripropone la "selezione naturale"

In India l’ondata di freddo record ha già causato 175 morti, la maggior parte poveri, senzatetto e anziani. E quando il mondo lascia soli gli ultimi, la Terra sembra trasformarsi in una madre spietata e crudele.

Articoli tematici 14_01_2013
L'India alle prese con il grande freddo

Non da’ tregua l’ondata di freddo record che ha colpito l’India del Nord e che finora ha causato 175 morti, la maggior parte poveri, senzatetto e anziani. I corpi sono stati trovati sui marciapiedi e nei parchi.
Le autorità hanno ordinato la chiusura delle scuole, al momento senza riscaldamento.

Secondo i meteorologi, il freddo dovrebbe allentare la presa nei prossimi giorni. Il maltempo però sta stringendo d’assedio anche i circa 20 milioni di abitanti di New Delhi dove la scorsa settimana si è registrata la giornata più fredda degli ultimi 44 anni.
Secondo il servizio meteo, la temperatura minima è stata registrata ad Agra, sede del famoso mausoleo Taj Mahal. Il termometro si è fermato a 0,9°C (le temperature nel nord del paese sono inferiori di 4-10 gradi rispetto alla norma).

A Delhi, che condivide un confine con l'Uttar Pradesh, la massima è stata di 9,8°C, la più fredda dal 1969 e per la prima volta in assoluto inferiore alle due cifre. Nell’area di New Delhi, la grande capitale dell’India, da giorni si registrano temperature minime particolarmente basse, che scendono anche al di sotto dei +5°C +4°C, con picchi fino a +3°C (siamo ad una certa distanza dal record assoluto di freddo per la città di New Delhi, attestato sui -0.6°, mentre Palam vanta un record di minima di ben -2.2°C). 
Valori molto bassi per la capitale indiana che vengono accompagnati dalla formazione di estesi banchi di nebbia e dense foschie, le quali, permanendo anche per buona parte del giorno, riescono a mantenere le temperature massime sotto i +10°C, sia a Palam che a Sefjardum.

Come sempre la natura, quando perde l'aspetto di madre feconda e gaia, sembra diventare crudele e capace di accanirsi sui più deboli. Il freddo, infatti, è letale per chi non ha i mezzi per difendersi e nessuno disposto a prestare soccorso.
Sembra di rileggere la descrizione della crudele "legge di selezione naturale", quella per cui sono eliminati dalla natura i più deboli al fine di garantire l'evoluzione della specie e il suo miglioramento.

Una delle grandi novità del messaggio di speranza cristiano è l'opporsi fattivamente a tale legge di selezione naturale. Chi crede agisce per aiutare gli ultimi, quelli che non hanno la forza di difendersi da soli (dal concepimento fino all'ultimo respiro): i "cuccioli", i portatori di handicap, i vecchi, i poveri, i soli, ecc.
Purtroppo in tutto il mondo le catastrofi naturali colpiscono prevalentemente i più poveri e i più deboli, mentre i vip e i ricchi vengono intervistati solo perché hanno rischiato di rimanere coinvolti durante le vacanze.
Anche se sempre più spesso si parla solo dei fenomeni climatici globali, i morti sono tragicamente localizzati dove vivono i poveri o dove cercano rifugio i più deboli.

La povertà e il sottosviluppo generalmente non sono dovuti a mancanza di "ricchezze naturali" del territorio, ma quasi sempre sono la conseguenza della mancanza di cultura, pace, istruzione e competenze, vari aspetti che possono rendere inutili nel tempo anche la donazione d'infrastrutture e l'elargizione di aiuti.
Se l'ignoranza, la guerra, la fame, la dittatura, l'impoverimento, si possono imporre velocemente con la forza, la cultura, la pace, il rispetto dell'ambiente, lo sviluppo e la democrazia sono processi che camminano con sacrificio e lentamente sulle gambe degli uomini che condividono gli stessi principi, la stessa visione armonica del rapporto tra uomini, natura e Dio.

Quasi sempre l'impatto dei fenomeni naturali intensi non è altro che una lente d'ingrandimento che mette in luce lo stato dello sviluppo della comunità. Dove manca lo sviluppo economico le perdite in vite umane sono molto più numerose. Lo stesso però può avvenire anche dove c’è maggiore ricchezza, ad esempio dove la famiglia e la società è disgregata e la solitudine amplifica gli effetti delle ondate di calore sulle persone anziane che vivono nelle grandi città.

Lo sviluppo economico da solo, anche se necessario non è sufficiente. "Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l'uomo"1. “Investire nell’educazione nei Paesi in via di sviluppo dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina significa aiutarli a vincere la povertà e le malattie, come pure a realizzare sistemi di diritto equi e rispettosi della dignità umana. E’ chiaro che, per affermare la giustizia, non bastano buoni modelli economici, per quanto essi siano necessari. La giustizia si realizza soltanto se ci sono persone giuste! Costruire la pace significa pertanto educare gli individui a combattere la corruzione, la criminalità, la produzione e il traffico della droga, nonché a evitare divisioni e tensioni, che rischiano di sfibrare la società, ostacolandone lo sviluppo e la pacifica convivenza”2.

Populorum Progressio, Papa Paolo VI, 26 marzo 1967, n.14.

Discorso del Papa Benedetto XVI del 7 gennaio 2013 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2013/january/documents/hf_ben-xvi_spe_20130107_corpo-diplomatico_it.html