Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Agnese da Montepulciano a cura di Ermes Dovico

Harvard

Un promemoria per l’uomo odierno: salvare l’immaginazione
100 ANNI DI CALVINO / 28

Un promemoria per l’uomo odierno: salvare l’immaginazione

Pensare per immagini, creando associazioni tra ciò che è e ciò che avrebbe potuto essere: è una facoltà fondamentale per lo scrittore che si chiede se troverà ancora spazio nel XXI secolo.


Le migliori università americane hanno un problema con gli ebrei
NUOVO ANTISEMITISMO

Le migliori università americane hanno un problema con gli ebrei

Attentissime ad ogni parola sbagliata contro le minoranze, ma contro gli ebrei tutto è permesso. Le università americane hanno un problema di antisemitismo e le loro presidi, in audizione al Congresso, non sanno come rispondere.


Ci mancava il cappellano ateo (difeso da cattolici)
STATI UNITI

Ci mancava il cappellano ateo (difeso da cattolici)

Greg Epstein è il nuovo presidente dei cappellani dell’Università di Harvard. Segni particolari: ateo e autore di testi di impronta laicista. Ma l’Harvard Catholic Center e un’altra organizzazione cristiana ne difendono la nomina, relegandola a fatto marginale. Un punto di vista assurdo che si spiega con la sottomissione alla cultura dominante.


Harvard parla di “persone” partorienti e non di “donne”
Libertà IN PERICOLO

Harvard parla di “persone” partorienti e non di “donne”

Nella grande maggioranza dei 478 atenei analizzati da uno studio sulle università americane "se un professore dice qualcosa di controverso...ci sono persone che sostengono che dovrebbe essere licenziato". Le parole "discriminanti" sono però solo quelle che rispettano la realtà, al contrario si può dire di tutto. Così Harvard parla di "persone partorienti" a favore di quante si identificano come uomini ma contro tutte le altre madri.


«Organi e trapianti, quanti dubbi sul momento della morte»
INTERVISTA A D. NGUYEN (integrale)

«Organi e trapianti, quanti dubbi sul momento della morte»

"Morte cerebrale" e "morte a cuore fermo": sono i due paradigmi con cui si stabilisce ufficialmente la morte di un paziente, vittima di incidente o con grave disabilità, per poter procedere all'espianto degli organi. Ma questa dichiarazione spesso «non corrisponde alla morte biologica», sono due concetti introdotti per facilitare i trapianti, denuncia la teologa e bioeticista Doyen Nguyen, che si batte per riaprire il dibattito su questo tema delicato.


«Organi e trapianti, quanti dubbi sul momento della morte»
INTERVISTA A DOYEN NGUYEN

«Organi e trapianti, quanti dubbi sul momento della morte»

"Morte cerebrale" e "morte a cuore fermo": sono i due paradigmi con cui si stabilisce ufficialmente la morte di un paziente, vittima di incidente o con grave disabilità, per poter procedere all'espianto degli organi. Ma questa dichiarazione spesso «non corrisponde alla morte biologica», sono due concetti introdotti per facilitare i trapianti, denuncia la teologa e bioeticista Doyen Nguyen, che si batte per riaprire il dibattito su questo tema delicato.