Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Agnese da Montepulciano a cura di Ermes Dovico

Non una di meno

Aggressione a Pro Vita: torna il clima degli anni Settanta
operazione propaganda

Aggressione a Pro Vita: torna il clima degli anni Settanta

L'attacco rivendicato dal collettivo transfemminista non è un esito incidentale, ma l'esito di una campagna politica che con la difesa delle donne dalla violenza ha ben poco a che vedere, ma è invece un chiaro tentativo di assalto ideologico.


Assalto alla sede di Pro Vita, la violenza di “Non una di meno”
IPOCRISIA TRANSFEMMINISTA

Assalto alla sede di Pro Vita, la violenza di “Non una di meno”

Nella Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, una parte del corteo romano di “Non una di meno” attacca la sede di Pro Vita: bottiglie, pietre, vetri rotti, tentativi di incendiare i locali. La polizia evita il peggio. Ritrovato poi un ordigno inesploso. Leader di sinistra e media mainstream glissano.


La ragazza che ha abortito e le storie montate ad arte
PROPAGANDA

La ragazza che ha abortito e le storie montate ad arte

Un’adolescente abortisce, a scuola ci sono dei disegni che rimandano all’umanità di un feto e parte lo sdegno pro aborto, alimentato dai giornali e dall’attivista Cathy La Torre. Nessuno si interroga sulla fragilità di quella ragazza, che ha l’insegnante di sostegno, e sulla veridicità della narrazione mediatica. Ma è emersa una versione molto differente, a partire dal tempo e fine di quei disegni.


Se l’aborto è una pizza take away
PIANO INCLINATO

Se l’aborto è una pizza take away

Marche, l’assessore Giorgia Latini pensa di proporre una revisione delle linee ministeriali sulla Ru486 e di aiutare le donne in gravidanza. Ma le femministe di “Non una di meno” rispondono con la richiesta dell’«aborto per tuttu» (sic!) e della pillola «da asporto». Sembra una parodia della vecchia propaganda abortista, e invece è la cultura mortifera che mostra il suo vero volto.