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PRENDE IL POSTO DI BECCIU

Tomasi delegato allo SMOM, l'ala tedesca si rafforza

Papa Francesco ha affidato il mandato di suo Delegato presso lo Smom al neo cardinale Silvano Maria Tomasi. Una vecchia conoscenza per l'Ordine di Maltta: fu lui a presiedere il Gruppo dei 5 quando si arrivò alle dimissioni del Gran Maestro Festing. Si rafforza l'ala tedesca del Gran Cancelliere Boeslager. 

Ecclesia 02_11_2020

Prima la nomina cardinalizia, poi quella come Delegato Speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta. Per monsignor Silvano Maria Tomasi, nunzio apostolico da poco ottantenne che fu osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, è stata una settimana fortunata. Ieri è arrivata la Lettera Pontificia con cui Papa Francesco gli ha affidato il mandato di suo Delegato presso lo Smom. Risolto, quindi, il dubbio sull'unico incarico non menzionato nel comunicato ufficiale rilasciato dalla Santa Sede lo scorso 24 settembre per dare notizia della rinuncia di Becciu alla guida della Congregazione delle Cause dei Santi e ai diritti connessi al cardinalato.

Nella lettera a monsignor Tomasi, infatti, Papa Francesco ha scritto di "avere accettato le dimissioni di Sua Em.za Rev.ma il Card. Angelo Becciu". Il pontefice ha conferito al diplomatico nato a Casoni di Mussolente "tutti i poteri necessari per decidere le eventuali questioni che dovessero sorgere per l’attuazione del mandato" e "per ricevere il giuramento del prossimo Gran Maestro", indicandolo come suo "esclusivo portavoce per tutto ciò che attiene alle relazioni tra questa Sede Apostolica e l’Ordine".

L'Ordine si trova ad affrontare uno dei momenti più difficili della sua quasi millenaria storia; senza Gran Maestro dopo la morte di fra' Giacomo Dalla Torre, alle prese con i rinvii e le discussioni per un'elezione da svolgere in piena pandemia, nel mezzo di una riforma della Carta Costituzionale del Codice che è ancora un cantiere aperto. Il nuovo Delegato Speciale conosce bene le questioni dell'Ordine cavalleresco, essendo stato coordinatore del Gruppo dei 5 che la Santa Sede creò nel dicembre del 2016 per indagare sulla crisi istituzionale scoppiata a seguito della sospensione del Gran Cancelliere von Boeselager disposta dall'allora Gran Maestro, Fra' Matthew Festing.

I lettori ricorderanno che il nobiluomo e religioso britannico, su richiesta del Santo Padre, si dimise proprio al termine di un braccio di ferro senza precedenti con la Santa Sede iniziato dopo il suo rifiuto di accettare l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul 'siluramento' di von Boeselager. Festing considerava la sospensione del Gran Cancelliere un "atto di amministrazione interna al governo del Sovrano ordine di Malta" e, quindi, di esclusiva competenza di quest'ultimo dal momento che il barone tedesco apparteneva al secondo ceto e non al primo.

Nonostante l'opposizione dell'allora Gran Maestro con tanto di richiesta ai funzionari dello Smom di non cooperare, il Gruppo coordinato da Tomasi cominciò e poi portò a termine il suo lavoro d'indagine, culminato in una relazione finale sottoposta a Papa Francesco il 23 gennaio 2017. Un rapporto che, a giudicare dagli sviluppi successivi, ebbe l'effetto di riabilitare l'immagine di von Boeselager, la cui sospensione era legata all'accusa di aver permesso la distribuzione di contraccettivi in Myanmar ed in Africa nell'ambito di progetti umanitari della Malteser International (il nobiluomo tedesco si difese sostenendo di non aver avuto "un ruolo operativo" nella vicenda).

Il giorno dopo la consegna della relazione del Gruppo dei 5, il Papa convocò Festing in Vaticano e richiese le sue dimissioni. L'ex Gran Maestro, che pure aveva dimostrato di non temere lo strappo con la Santa Sede per difendere una decisione che riteneva di sua esclusiva competenza, obbedì al pontefice, vincolato com'era dal giuramento di obbedienza in quanto cavaliere professo. Un episodio che suscitò interesse e reazioni contrastanti in tutto il mondo e portò l'avvocato canonista, Edward Condon ad affermare che "in termini di diritto internazionale, la Santa Sede ha appena annesso un'altra entità sovrana". 

Il mandato di Delegato Speciale risale proprio ad allora, quando Papa Francesco nominò l'allora monsignor Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, come suo portavoce esclusivo presso lo Smom di cui avrebbe dovuto essere 'traghettatore' pontificio in quella fase d'incertezza. Una fase, però, che quasi quattro anni dopo non si è ancora esaurita e che, difatti, ha reso necessario il prolungamento di una carica nata, all'epoca, come temporanea. Carattere di temporaneità traspare anche dalla Lettera Pontificia firmata ieri con quell'indicazione a Tomasi di svolgere l'ufficio "fino alla conclusione del processo di aggiornamento della Carta Costituzionale e del Codice Melitense", seppur con l'aggiunta - non marginale - di procedere "comunque fino a quando lo riterrò utile per l’Ordine stesso".

Che nei Sacri Palazzi non si guardasse con sfavore al lavoro svolto da Tomasi alla guida della commissione d'indagine contestata da Festing era apparso chiaro già dal comunicato del gennaio 2017 della Sala Stampa vaticana - pubblicato anche sul "L'Osservatore Romano" - in cui veniva espressa "fiducia nei cinque componenti del gruppo costituito il 21 dicembre 2016 da Papa Francesco", rifiutando "ogni tentativo di screditarne le figure e l'opera", in riferimento alle proteste di Festing e dei suoi uomini. La decisione di chiedere le dimissioni dell'ex Gran Maestro e quelle successive di dichiarare nulli i suoi atti dal 6 dicembre 2016 in poi aveva dato l'idea di una relazione finale del Gruppo dei 5 favorevole alla difesa di von Boeselager che, difatti, riabilitato all'epoca, ancora oggi ricopre la carica di Gran Cancelliere.

La porpora annunciata e la nomina a Delegato Speciale al posto di Becciu confermano la fiducia della Santa Sede in Tomasi e nel suo operato per quanto riguardo le questioni relative all'Ordine melitense. La scelta ricaduta sull'ex coordinatore, invece, potrebbe scontentare l'ala dello Smom che aveva mal tollerato l'istituzione e le conclusioni del Gruppo dei 5. Un'ala che non si è certo estinta con le dimissioni di Festing ma che, con la nomina di un Delegato Speciale osteggiato quattro anni fa, appare più debole nei rapporti di forza con la fazione cosiddetta tedesca. Una curiosità: il cardinale Raymond Leo Burke, esautorato de facto con la nomina di Becciu all'indomani delle dimissioni di Festing di cui fu 'alleato' nella vicenda von Boeselager, rimane formalmente il Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta.