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Islam

Tre infermiere cristiane falsamente accusate di blasfemia in Pakistan

Le accuse sono cadute alla verifica dei fatti, ma i paramedici musulmani ha profanato la chiesa dell’ospedale e hanno organizzato una manifestazione di protesta contro il personale cristiano

 

Sakina Bibi, Jessica Khurram e Treeza Eric, tre infermiere cristiane del Mental Government Hospital di Lahore, Pakistan, sono state accusate il 29 aprile di aver insultato l’Islam. Il giorno precedente una di loro aveva condiviso su una chat whatsapp del personale dell’ospedale un video sulla situazione del paese che qualcuno ha ritenuto offensivo nei confronti dell’Islam. Tanto è bastato per far parlare di blasfemia, un reato che in Pakistan può costare il carcere e la condanna a morte. Una successiva verifica ha scagionato le tre donne, ma intanto Khalida Suleri, la dirigente del personale sanitario, aveva organizzato la profanazione della chiesa situata all’interno dell’ospedale, un locale assegnato alla Chiesa nel 2019 per consentire ai 105 infermieri cristiani dell’ospedale e ai pazienti di pregare e celebrare il Natale. Un gruppo di infermiere musulmane insieme ad altri paramedici sono entrati nella locale adibito a chiesa, vi hanno recitato preghiere e letto inni religiosi islamici. Inoltre è stata organizzata una manifestazione contro il personale cristiano al quale sono state rivolte minacce e intimidazioni. È emerso che alcune infermiere musulmane odiano le infermiere cristiane. P. James Channan, un protagonista del dialogo religioso – riferisce l’agenzia di stampa AsiaNews – ha incontrato le tre infermiere incriminate, ha chiarito i fatti, ne ha riferito alla polizia e ha chiesto alle autorità di proteggerle. Al personale dell’ospedale ha chiesto di sospendere le ostilità, evitando ulteriori reciproche lamentele che potrebbero portare a nuove tensioni. Inoltre la chiesa è stata restituita ai cristiani che potranno continuare a usarla. Quello di Lahore è il terzo caso di infermiere cristiane accusate di blasfemia dall’inizio del 2021. Il 28 gennaio è stata denunciata Tabitha Nazir, del Sobhraj Maternity Hospital di Karachi, accusata di aver insultato Maometto e tutti i profeti. Il 9 aprile Mariam Lal e Navish Arooj dell’ospedale civile di Faisalabad sono state accusate di aver staccato da un armadio e gettato via un adesivo con sopra dei versetti del Corano.