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Inps

Un «padre» non biologico e la pensione di reversibilità

Una coppia gay ha un bambino con la pratica dell’utero in affitto. Muore il partner non padre biologico. L’altro partner chiede la pensione di reversibilità. L’Inps si oppone ma la Corte di Appello di Milano gli dà torto.

Gender Watch 31_01_2021

Una coppia gay ha un bambino con la pratica dell’utero in affitto. Muore il partner non padre biologico. L’altro partner chiede la pensione di reversibilità. L’Inps si oppone ma la Corte di Appello di Milano gli dà torto.

Racconta l’avvocato che ha vinto la causa: «Luca nasce negli Stati Uniti nel 2010 da una madre surrogata e dall’amore di Corrado e Giulio, che si sposano sempre negli States nel 2013. Vivono vicino a Milano. Giulio muore a causa di un infarto fulminante nel 2015, senza aver potuto ancora riconoscere in Italia il piccolo Luca. Con un lungo lavoro burocratico e giuridico, grazie anche all’intelligenza di una funzionaria di anagrafe, nel 2017 siamo riusciti a far trascrivere, post mortem, il certificato di matrimonio americano di Giulio e Corrado. E il certificato di nascita di Luca che negli States risultava con due papà».

Dunque il de cuius figurava come unito civilmente qui in Italia e la legge Cirinnà riconosce agli uniti civilmente gli stessi diritti dei coniugi, anche la pensione di reversibilità. Inoltre anche in Italia il minore viene considerato figlio di entrambi gli uomini.

Insomma laddove si arresta la realtà dei fatti – un bambino non può avere due padri – il diritto procede spedito, diritto che in questo caso è assai storto.