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In un ospedale inglese

Vietato chiamare «madri» le donne che partoriscono

Alle ostetriche del Brighton and Sussex University Hospitals è stato chiesto dai superiori di non usare più termini come "madri", "allattamento" e "materno" come parte di una politica linguistica trans-friendly.

Gender Watch 16_02_2021

Alle ostetriche del Brighton and Sussex University Hospitals è stato chiesto dai superiori di non usare più termini come "madri", "allattamento" e "materno" come parte di una nuova politica linguistica trans-friendly. Nuovi termini dovranno essere adoperati: a posto di "latte materno" è da usarsi "latte umano" o "latte toracico" o "latte del genitore che allatta". Tutto questo perché una donna che si crede un uomo e che partorisce non gradirebbe essere indicata con il termine "madre" o "donna".

Di conseguenza altre parole sono diventate tabù: "donna" dovrà cedere il posto a "persona" e il termine "padre" verrà sostituito con "genitore", "co-genitore" o "secondo genitore biologico", a seconda delle circostanze. Per ora le vecchie parole coesisteranno con le nuove, ma in futuro sarà bene usare solo le nuove. I vecchi termini, a detta dei responsabili dell’ospedale, esprimono infatti un «essenzialismo biologico» da rigettare, ossia riducono alcuni concetti antropologici, vedi «madre», solo al piano biologico.

Dunque se io sono juventino, nel rispetto della mia sensibilità, dovrebbe essere vietato chiamare i tifosi delle altre squadre con nomi quali «interista», «milanista» etc. Corretto?