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SPAGNA

Vox, sistema Zapatero da demolire. I cattolici sperano

Capire la vittoria di Vox in Spagna. Per la prima volta un partito che dice di difendere i principi non negoziabili può giocare la carta dell'inconstituzionalità per una serie lunghissima di leggi approvate da Zapatero in poi: dall'utero in affitto al bavaglio Lgbt, dall'aborto all'ideologia di genere a scuola. La Bussola ne parla con Arsuaga (HazteOir) e Ariza (Infovaticana). 

Esteri 12_11_2019

Hanno urlato fino a notte fonde “España unida jamas serà vencida”. Una doppia beffa per i Socialisti di Sanchez nella notte della scommessa persa. E’ quello infatti l’inno internazionale della Sinistra barricadera e laicista, reso celebre dagli Inti Illimani. Appropriarsene e declinarlo in chiave patriottica, sostituendo a el pueblo, España, è stato per Vox il massimo del godimento.

Passato da 0 a 52 seggi in appena 11 mesi, il fenomeno della formazione di Santiago Abascal, è destinato ad essere studiato a lungo nei manuali di scienze politiche. Nato da una costola di fuoriusciti del Partido Popular, Vox ha conquistato fette di elettorato così velocemente da diventare molto di più di un fenomeno politico destinato a sgonfiarsi. Ovviamente le accuse di essere fascista, franchista, antidemocratico, sovranista, vale a dire il catalogo completo che viene rovesciato addosso a tutti i partiti antisistema che non sono di sinistra, non trova alcun riscontro nella realtà. Parlano le dichiarazioni dei loro leader e soprattutto una visione della politica che in Spagna, molti non esitano a definire in sintonia con i principi non negoziabili della Chiesa oltre che vicina, finalmente, al popolo (celebre il video nella scorsa tornata dell’operaio che votava Vox proprio perché aveva ancora coscienza di classe). Le premesse sono buone, almeno a giudicare dalle iniziative che il partito vuole intraprendere in quella che sarà la prima legislatura da principale forza di opposizione, se dovesse realizzarsi la grosse koalition tra PP e Psoe. 

Potrebbero infatti aprirsi scenari importanti per l’abrogazione di tutte quelle leggi liberticide introdotte in Spagna con l’avvento di Zapatero, tollerate da Rajoy e proseguite ora con Sanchez.

Ne è convinto il direttore del portale spagnolo InfoVaticana, Gabriel Ariza, che parlando con la Bussola dice: “E’ una grandissima notizia per gli spagnoli che finalmente una forza politica patriottica e che è completamente allineata con i principi non negoziabili di Benedetto XVI (vita, famiglia, libertà educativa e bene comune) e con la Dottrina sociale della Chiesa, abbia acquisito una forza così potente in Parlamento”.

Ariza ricorda che “il progetto politico di Vox, per quanto mi è dato di vedere, è costruito da persone di un livello umano e professionale eccellente”.

Ma ciò che è importante del successo di Vox, e del superamento dello “sbarramento” dei 50 deputati, è ancora sconosciuto ai più, ma presto diventerà un fattore interessante per le cause pro vida e pro familia. “E’ importante aver superato i 50 deputati – ha proseguito Ariza – perché soltanto ora potranno ricorrere davanti alla Corte costituzionale spagnola contro tutte le leggi ideologiche fatte dalla Sinistra”.

La Costituzione spagnola, infatti, concede ai partiti di chiedere l’intervento del tribunale costituzionale solo con 50 o più deputati. Per questo il trionfo di Vox, oltre che per il suo indubbio valore politico, ha anche un indubbio significato di inversione di rotta rispetto a quelle che sono le leggi della dittatura del relativismo, introdotte in tutti questi anni.

Anche Ignacio Arsuaga, della piattaforma HatzeOir-CitizenGo, ha detto che Vox rappresenta una novità davvero interessante nel panorama dei partiti che difendono e promuovono i principi non negoziabili. Arsuaga, in questi giorni si è speso molto nel denunciare il voto al Partido Popular come un voto alla Sinistra, tesi, questa, coerente con i risultati di domenica, dato che l’unico governo che per Sanchez è all’orizzonte, è proprio quello con la compagine di Pablo Casado.

“Le grandi notizie di domenica notte – ha detto alla Nuova BQ Arsuaga – sono due: l’unico partito che si oppone alla Sinistra e difende la vita, la famiglia e la libertà, è l’unico che cresce mentre – secondo - i partiti progressisti per eccellenza, che difendono l’eutanasia e l’utero in affitto, affondano”.

Arsuaga nel corso della campagna elettorale ha preso di mira il PP ricordando come “se si continua per il sentiero del “centro” si abbandonano i principi fondamentali del Partido Popular, si evita di affrontare la Sinistra, si parla di “gender” e di “cambiamenti climatici” e alla fine gli elettori di Centrodestra non si lasciano abbindolare dalle promesse perdute”.

Arsuaga ha così trovato una conferma alle sue battaglie ormai decennali, che gli sono costate anche denunce e ritorsioni serie, nelle parole pronunciate da Abascal proprio domenica: “Lotta contro la dittatura del gender, difesa della vita e della famiglia, libertà di educazione e unità della Spagna”. 

Si tratta di promesse nelle quali moltissimi cattolici spagnoli confidano. Confermate da una strategia già annunciata che si rivelerà storica per la Spagna: la Costituzione consente appunto di chiedere l’incostituzionalità di una legge solo con almeno 50 deputati. E Vox ha già annunciato che percorrerà questa strada: “Il tribunale costituzionale avrà molto da lavorare prossimamente”, ha detto Jorge Buxadè, eurodeputato di Vox e ideologo della formazione di Abascal. “A partire da oggi – ha proseguito – i deputati di Vox non saranno solo la voce della Spagna silenziata, ma porteranno all’attenzione della suprema corte tutte le leggi contrarie all’ordine costituzionale”.

Arsuaga sa bene che per il mondo pro life spagnolo si tratta di una occasione irripetibile perché non è mai accaduto che un partito che si opponesse all’aborto e all’eutanasia, all’utero in affitto e all’ideologia di genere, avanzasse una serie di ricorsi di incostituzionalità al tribunale costituzionale. Perché non aveva mai avuto il numero sufficiente di deputati. Ora tutto questo è diventato realtà.

E il leader di HatzeOir ha dichiarato alla Bussola che “presenteremo volentieri a Vox gli argomenti per il ricorso o li inviteremo in tal senso per ricorrere contro determinate leggi”.

Quali? C’è solo l’imbarazzo della scelta, basta guardare le leggi che il PP non ha voluto cancellare. Durante la campagna elettorale HatzeOir si è divertita a prendere di mira il PP con una satira pungente sull’ipocrisia di un partito ormai piegato sul laicismo, ma anche presentando una carta dei valori nella quale si chiedeva animatamente, ma invano, l’abrogazione di molte leggi: “Per la mia famiglia – aveva scritto Arsuaga a Casado – è molto importante conoscere la sua posizione rispetto a questi 11 temi perché sono i principi che consideriamo essenziali e potranno condizionare il nostro voto”. E tra questi figuravano: l’abrogazione della legge sul diritto di aborto, affermare il diritto dei genitori di educare i proprio figli e di scegliere la scuola in cui farlo, garantire un’informazione piena e consapevole ai genitori perché possano decidere se far partecipare i figli ai corsi di educazione sessuale e di identità di genere, creare un ministero della famiglia e della natalità, cancellare le leggi bavaglio sul diktat Lgbt e sulla memoria storica e sopprimere le sovvenzioni alle organizzazioni femministe e Lgbt.

Ebbene: tutte queste richieste sono già inserite nel programma di Vox e ora sono pronte per essere sottoposte ai giudici.