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IL CASO

Divorzi gay, se i cattolici hanno ragione

Potremmo applicare ai “coniugi” omosex il famoso brocade «e vissero per sempre felici e contenti»? A dar retta all’Ufficio federale elvetico di statistica pare proprio di no. Infatti, è emerso che le cosiddette unioni omosessuali in Svizzera durano meno dei matrimoni, quelli veri per intenderci, cioè quelli celebrati tra un uomo e una donna.

Famiglia 20_07_2016
Le unioni gay durano meno dei matrimoni eterosessuali

Potremmo applicare ai “coniugi” omosex il famoso brocade «e vissero per sempre felici e contenti»? A dar retta all’Ufficio federale elvetico di statistica pare proprio di no. Infatti, è emerso che le cosiddette unioni domestiche registrate di coppie omosessuali in terra Svizzera durano meno dei matrimoni, quelli veri per intenderci, cioè quelli celebrati tra un uomo e una donna.

Questi i dati nudi e crudi. Nel periodo che va dal 2007 al 2015 il 5,8% dei matrimoni contratti in questo lasso di tempo è finito in divorzio o separazione, contro il 9,8% delle unioni civili registrate. Quasi il doppio. Quel che accade lassù in Svizzera conferma una tendenza presente anche in altri Paesi (vedi “Matrimoni omosessuali? Pochi e a termine” clicca qui). L’Ufficio Centrale di Statistica dei Paesi Bassi (Cbs) recentemente ha reso noto che i “matrimoni” omosessuali sono in calo e che durano proporzionalmente di meno rispetto ai matrimoni tra eterosessuali: dal 2005, dopo 10 anni di convivenza, il 30% delle coppie lesbiche è scoppiata, contro il 15% delle coppie gay maschili e contro il 18% delle coppie etero. Analogamente la ricerca scientifica dal titolo The Demographics of Same-Sex Marriages in Norway and Sweden spiega che in Svezia e Norvegia il tasso di divorzi tra le lesbiche è intorno al 30%, quello dei maschi omosessuali è del 20% e siamo intorno al 13% per le persone eterosessuali. 

Come avevamo spiegato nell’articolo citato, le cause di simili fragilità nelle relazioni omosessuali sono da imputare soprattutto alla promiscuità delle persone omosessuali e alla conflittualità esistente in questo tipo di relazioni. Anche il fattore età – unioni contratte in giovane età o troppo in là nel tempo – gioca un ruolo importante. Ed invece cosa dicono i sociologi che, avendo giurato sulla bibbia del gaiamente corretto, non potrebbero mai ammettere che qualcosa di intrinseco alle relazioni omosessuali non va? Indicano come cause della morte prematura dell’idillio omosessuale fattori esterni alla relazione (che chissà perché non vengono mai tirati in ballo per i matrimoni etero). 

Il tabloid Sonntags Zeitung ha intervistato, sui dati elaborati dall’Ufficio federale elvetico di statistica, il sociologo Klaus Presiner, dell’Università di Zurigo. Il docente spiega che i divorzi repentini delle coppie gay sono da addebitarsi al fatto che le persone omosessuali non possono avere figli, dato che le unioni domestiche omosessuali sono escluse dall’adozione e dalle pratiche di fecondazione artificiale. Ora, se la colpa sta nel fatto che madre natura ha impedito ad una coppia omosex di avere figli che se la prendano con le leggi della biologia. 

Per il professor Presiner, poi, c’è un altro motivo che concorre a rendere più fragile un’unione domestica rispetto ad un matrimonio: il primo è solo un contratto di carattere civilistico, il secondo è anche un sacramento. Vuoi vedere allora che è il sacramento che rende indissolubile un matrimonio e che i cattolici da due millenni avevano ragione da vendere e finalmente anche a Zurigo l’hanno capito? Peccato, però, che il sacramento del matrimonio abbia qualche difficoltà ad applicarsi ad un istituto intrinsecamente peccaminoso come le unioni omosessuali. Comunque,  approfittiamo della sponda offerta dall’autorevole prof. Presiner e facciamo un passo in più che forse lui non si arrischierebbe mai di fare: vuoi vedere che la persona omosessuale per vedere il proprio matrimonio durare deve sposarsi in chiesa con un’altra persona di sesso differente? 

Un giro dell’oca notevole per arrivare a scoprire ciò che la Chiesa insegna da tempo e ciò che è evidente ai portatori sani di buon senso. Terzo motivo indicato da Peisner per spiegare il prematuro disfacimento delle relazioni omo: come nei matrimoni le coppie più agiate vanno dall’avvocato più spesso, così accade che i gay, guadagnando mediamente di più degli etero, rientrino loro malgrado nella categoria di persone più propense alla separazione. Ma i gay non erano discriminati sul posto di lavoro perché, tra l’altro, guadagnavano di meno? Dalla Svizzera arriva dunque l’ennesima conferma che le relazioni omosessuali presentano non pochi difetti di fabbrica.