Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Caterina da Siena a cura di Ermes Dovico
francia

Ex suora trascina il cardinal Ouellet in tribunale

Espulsa tre anni fa dalle Domenicane del Santo Spirito, in seguito a una visita apostolica affidata al porporato canadese, sr. Marie Ferréol ne contesta le modalità. Fallita la via canonica, si è rivolta alla giustizia francese

Ecclesia 14_08_2023

Un'ex suora che trascina un cardinale in tribunale. Questo è l'amaro epilogo della vicenda che ha visto protagonista, suo malgrado, Marie Ferréol (nata Sabine de La Valette) espulsa dall'istituto delle Domenicane del Santo Spirito,a Pontcallec (Francia) nell'ottobre del 2020 con decisione confermata nella primavera del 2021.

Ora la ex religiosa ha deciso di intraprendere un'azione legale contro dom Jean-Charles Nault e madre Emmanuelle Desjobert che nell'estate del 2020 hanno condotto la visita apostolica all'origine della sua cacciata e contro il cardinale Marc Ouellet, prefetto emerito del dicastero per i Vescovi. All'epoca, Francesco affidò proprio a quest'ultimo la responsabilità della visita apostolica. Oltre a loro, Marie Ferréol ha intentato una causa civile anche contro l'Association syndicale des Dominicaines du St. Esprit.

All'inizio del mese il presidente del tribunale di Lorient ha fissato l'udienza per il prossimo 4 ottobre. L'avvocato Adeline Le Gouvello De La Porte che la assiste ha spiegato alla Nuova Bussola Quotidiana che l'ex suora è arrivata a fare questa mossa non senza una grande sofferenza interiore. «Non aveva più scelta perché questo licenziamento viola le norme del diritto civile», ha confidato il legale aggiungendo che Marie Ferréol sta avviando «questa procedura per motivi morali e materiali, con il fine ultimo di ottenere la sua riabilitazione e l'ammissione in una comunità». L'istituto è una comunità di vita apostolica di diritto pontificio e quindi era sotto l’autorità della pontificia commissione Ecclesia Dei" fino alla soppressione di quest'ultima nel 2019. Una comunità, dunque, di sensibilità spirituale e liturgica tradizionale e a cui è consentito l'uso del messale del 1962 per le celebrazioni. La promulgazione di Traditionis custodes ha inevitabilmente interessato anche le Domenicane come spiega un comunicato riferito al caso Ferréol.

L'orientamento ritenuto troppo tradizionalista di suor Marie in un periodo storico ben diverso da quello del Summorum Pontificum potrebbe aver influito nell'indagine e poi nella cacciata? L'avvocato Le Gouvello De La Porte non si sente di escluderlo ma non lo ritiene la causa principale dei suoi problemi. «Forse», ha risposto a nostra esplicita domanda sulla questione liturgica, salvo poi puntualizzare: «ma penso anche che in passato avesse mostrato candore e coraggio, denunciando alle autorità competenti incidenti gravi, anche aberrazioni settarie, quando la sua coscienza glielo imponeva. Da quel momento c'è stato un vero imbarazzo per chi voleva dare un'altra identità alla sua comunità: aveva un'intelligenza brillante e una fermezza di pensiero con la capacità di dire le cose con chiarezza».

La sua legale, quindi, fa il ritratto di una donna scomoda all'interno dell'istituto perché troppo schietta e per nulla intimorita dai superiori. Ma sulle motivazioni dell'espulsione si possono fare solo congetture perché tutto ciò che l'avvocato e la sua assistita sostengono di essere riuscite a sapere sull'esito della visita apostolica è che il "cartellino rosso" è stato sventolato con l'accusa di «cattivo spirito». «Le autorità ecclesiastiche, ovvero il cardinale Ouellet e i visitatori apostolici dom Nault e madre Desjobert, hanno scelto la via amministrativa piuttosto che quella penale canonica perché era, ovviamente, per loro più facile e veloce», ha detto Le Gouvello De La Porte a La Bussola.

Chiediamo cosa s'intenda per «cattivo spirito»: «Non vuol dire niente, come tutti sanno e per asseriti motivi di “riservatezza” nient'altro di più è stato comunicato nonostante le reiterate richieste», ha spiegato l'avvocato. L'assenza di motivazioni dettagliate non le ha impedito, però, di contestualizzare il provvedimento all'interno di una comunità che – ha detto Le Gouvello De La Porte – «era profondamente divisa dal 2010, per diversi motivi. E sappiamo anche che questa suora faceva parte del "campo" che aveva opinioni diverse da quelle attualmente al potere».

Sotto accusa le modalità di svolgimento della visita apostolica che ha condannato la religiosa all'espulsione. Prima che le venisse comunicata la decisione nell'ottobre del 2020, l'allora suora sarebbe stata interrogata di persona in un primo momento come tutte le altre su carisma dell'Istituto, formazione delle giovani e vita comunitaria e avrebbe poi ricevuto un questionario aggiuntivo sui rapporti con la Ecclesia Dei. Alle domande sulle relazioni con la commissione avrebbe risposto il 30 agosto 2020 con un documento di 12 pagine.

Poi, il silenzio fino alla notizia dell'espulsione. L'avvocato Le Gouvello De La Porte ha raccontato alla Nuova Bussola che nell'unica settimana di visita era stato dato appuntamento a suor Marie Ferréol il 27 ottobre per le conclusioni da comunicare a tutti i membri della comunità. «Suor Marie Ferréol – ha dichiarato la legale – non ha sentito la lettura di queste conclusioni con le altre: è stata chiamata in anticipo a presentarsi davanti ai visitatori, da sola». Continua il racconto: «Le hanno detto che veniva licenziata per tre anni. Una macchina l'aspettava e lei doveva partire subito, portando con sé le sue cose per due giorni, in un luogo di reclusione che doveva tenere segreto se non avesse voluto rischiare di essere definitivamente licenziata. Sei mesi dopo, è stata licenziata definitivamente, come in realtà era stato pianificato fin dall'inizio».

Nella vicenda svolge un ruolo fondamentale il cardinale Ouellet a cui il Papa aveva affidato la responsabilità della visita apostolica. Fu lui ad annunciarla alle suore nel giugno 2020. L'allora prefetto della congregazione per i vescovi chiamò a condurla Jean-Charles Nault, abate dell'abbazia benedettina di Saint-Wandrille dove, secondo la stampa francese, trascorre abitualmente una parte dei mesi estivi. Il porporato canadese ha goduto della piena fiducia di Francesco nell'esecuzione di questo compito come ci ha tenuto a far sapere il Pontefice in una lettera all'istituto del 23 dicembre 2021.

Nella lettera, oltre a prendersi la responsabilità diretta dei provvedimenti presi, Bergoglio ha parlato di «fallimenti di alcune autorità della Curia» con evidente riferimento alla Ecclesia Dei, in particolare criticando l'atteggiamento che Roma ebbe nei confronti delle novizie uscite nel biennio 2012-2013 dopo aver segnalato abusi psicologici da parte dell'allora priora. 

Perché rivolgersi alla giustizia francese? L'ex suora ha rivelato di aver tentato la strada della soluzione canonica, ma senza successo. La competenza sull'istituto delle Domenicane del Santo Spirito spettava originariamente alla Ecclesia Dei che, una volta soppressa nel 2019, ha trasferito le sue funzioni all'ufficio della sezione IV della congregazione per la dottrina della fede.

Eppure nell'estate del 2020 la visita apostolica è partita su iniziativa del titolare di un altro dicastero, quello per i Vescovi. Perché? Questa la versione dell'avvocato Le Gouvello De La Porte: «Il cardinale Ouellet ha preso il dossier di questa comunità e se l'è fatto assegnare (il che è abbastanza anomalo)». Di fronte all'espulsione, in ogni caso, Marie Ferrèol ha tentato la carta dell'appello al Papa inviandogli tutte le informazioni in suo possesso. «Ma è stato lo stesso cardinale Ouellet che, a priori, ha presentato questo appello, ed ovviamente è stato rigettato», ha continuato la legale. 

Dopo la cacciata dall'istituto, l'ex suora non se la passa bene. Lei stessa ha raccontato di essersi ritrovata senza lavoro e senza casa dopo quella sera di ottobre di quasi tre anni fa in cui ha dovuto abbandonare in macchina la comunità in cui aveva vissuto per ben 34 anni. La donna sostiene di non aver diritto alla disoccupazione e di non percepire più il reddito di solidarietà attiva, lamentando il fatto di essere stata abbandonata dalla Santa Sede e dal suo ex istituto che non avrebbero mostrato alcun interesse relativamente alle sue condizioni economiche.

Lo scorso mese Messainlatino ha messo in correlazione la recente visita apostolica alla diocesi americana di Tyler (dove la ex religiosa lavorerebbe nella Bishop Gorman High School, secondo Where Peter Is) con quella a Pontcallec di tre anni fa. C'è davvero un legame? «Non lo sappiamo esattamente», ci ha detto l'avvocato di Marie Ferréol, «ma una cosa è certa: questa visita in Texas ha scatenato polemiche sulla sua presenza ed è stata costretta ad andarsene. Alla fine, possiamo dire che è stata inseguita fino negli Stati Uniti».



non è un paese per vescovi

Caso Strickland: i vescovi non allineati finiscono male

La diocesi texana di Tyler riceve una visita apostolica. Cosa non va? Finanze ok, seminario pieno, ma è guidata da un presule loquace e schietto: critico sul sinodo, non le manda a dire nemmeno al Papa (che apprezza la parresia, almeno a parole).
- Contro Woelki i media, i vescovi e ora anche la poliziadi Nico Spuntoni

I "CUSTODI" DELLA TRADIZIONE

Una data di scadenza per la Messa in rito antico

A Chicago è confermata la sospensione delle celebrazioni pubbliche dell’ICRSS, cambia l'aria ad Arlington e laddove la "Messa in latino" prosegue è condizionata a un termine. Si tenta di accelerare le tappe verso l'estinzione di un rito che si voleva già sepolto 50 anni fa, ma è più vivo e ostinato dei suoi detrattori.