Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
SCHEGGE DI VANGELO

Ha già vinto

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa (Mt 1, 6)

 

Schegge di vangelo 17_12_2021

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici. (Mt 1,1-17)

Gesù, accettando di incarnarsi nella natura umana, accetta anche di far parte di un certo periodo storico, di un certo popolo e di una certa famiglia. Quando si legge la genealogia di Gesù scopriamo che è formata da persone normali e quindi peccatrici, chi più chi meno, eccetto la Vergine Maria. Questo ci insegna che la volontà di Dio si può compiere nonostante i limiti e le miserie degli uomini. Cerchiamo di essere più fiduciosi nella potenza di Dio, anche quando il mondo sembra crollarci addosso a causa dei limiti e delle mancanze umane, nostre e di chi ci sta vicino: Dio ha i suoi tempi, ma ha già vinto.