In missione

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. (Mc 6,7-13) 

Cosa si può prendere per il viaggio quando si parte per la missione? I libri, le medicine, i vestiti, le assicurazioni e chissà cos’altro. Le cose essenziali sono altre. Prima di tutto la coscienza di essere mandati. La vocazione determina il valore della persona e della missione. Come dice San Paolo ai Corinti: “Non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato”. In secondo luogo, il contenuto da portare e comunicare è tutto quello che noi stessi abbiamo ricevuto e stiamo sperimentando. Questa è la nostra ricchezza e la nostra potenza: l’avere vissuto e il vivere l’amicizia con Gesù e la salvezza donata dalla sua Presenza.