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GERMANIA

La questione migranti manda kaput la Sinistra di Scholz

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Le elezioni in Assia e in Baviera premiano l'opposizione al cancelliere Scholz, che paga l’incerta gestione economica ed i timori per l'immigrazione incontrollata. E la Destra alternativa di AfD fa un ulteriore balzo in avanti. 

Esteri 09_10_2023

Ieri 8 ottobre gli elettori hanno inflitto ai partiti della coalizione tedesca di centro-sinistra, guidata dal Cancelliere socialista Olaf Scholz, un duro colpo nei due Stati chiave della Baviera e dell'Assia dove si votava. L’incerta gestione economica ed i timori per l'immigrazione incontrollata, uniti alle sconsiderate misure del governo a favore di droghe e aborto liberi, cambi di sesso per teenagers e ideologia LGBTI, hanno di gran lunga avuto la meglio come era previsto.

Circa 9,4 milioni di persone avevano diritto al voto per la nuova legislatura in Baviera e circa 4,3 milioni nella vicina Assia, una regione che comprende la capitale finanziaria della Germania, Francoforte. Entrambi gli Stati erano già guidati dal principale blocco di opposizione del Paese, composto dall'Unione cristiano-democratica (CDU) e dall'Unione cristiano-sociale (CSU) e dai loro alleati in Baviera. Il democristiano Boris Rhein in Assia e il cristiano sociale Markus Söder in Baviera, proseguiranno il loro buon governo per altri cinque anni, avendo accresciuto i voti dei propri partiti o dei propri alleati di coalizione.

Socialisti kaput! Tutti e tre i partiti della coalizione del governo federale, Socialisti, Verdi e Liberali, hanno perso voti in entrambi gli importanti stati tedeschi. Secondo gli exit poll della tarda serata, il partito di centro-destra e conservatore CSU manterrà la guida decennale del governo in Baviera, ma i risultati indicano che la CDU sarà anche il partito più forte in Assia con il 35,0%, lasciando ai Socialisti il 15%. Proprio in Assia, la cui capitale è Francoforte, sede della BCE e centro finanziario del paese, i Socialisti che avevano schierato l’attuale Ministro dell'Interno Nancy Faese per la guida dello Stato, hanno subito il peggior smacco, pagando a caro prezzo l’ambiguità e l’ipocrisia continua anche sulle politiche migratorie.

Il voto ha visto il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD) confermare la sua crescita generalizzata in tutto il paese, oltre alle roccaforti post-industriali nella Germania orientale, e ottenere il suo miglior risultato di proprio in Assia. I risultati in Stati che insieme rappresentano circa un quinto della popolazione tedesca, potrebbero moltiplicare le divisioni nella coalizione federale guidata da Scholz. Dalla fine del 2021, la coalizione si è mostrata non solo divisa su moltissimi argomenti e misure ma. Ma pesa l’assoluta mancanza di leadership di Olaf Scholz.

Raramente nella storia tedesca un governo federale ha ricevuto uno schiaffo così significativo e un rifiuto così palese. In Baviera, i conservatori cristiano-democratici (CDU) hanno ottenuto il 36,5% dei voti nelle legislative statali, il peggior risultato dagli anni ‘50 ma ciò consentirà al leader bavarese della CSU Markus Söder di governare comunque per un altro mandato, perché il partito che fa parte della coalizione bavarese con la CSU, i populisti democristiani di Free Voters, si sono attestati al 14,3%, in crescita rispetto al voto di 5 anni orsono. I Socialisti? Anche in Baviera sono in caduta all’8%. Rimane il fatto che tutti i partiti della coalizione di Scholz hanno perso voti in entrambi gli Stati rispetto a cinque anni fa, con i Liberali dell'FDP che non entra nel Parlamento di Monaco, avendo dimezzato i suoi voti e attestandosi al 2.8%.

Oltre alla tenuta dei partiti cristiano conservatori della CDU-CSU, è necessario segnalare che i voti di protesta contro il governo Scholz e sua la coalizione giamaica o semaforo, con Verdi e Liberali, si sono per lo più incanalati verso l’AfD che ha ottenuto più del 18% in Assia e circa il 16% in Baviera, con una crescita di più del 5% rispetto al 2018, confermando l'ascesa politica di un partito nato appena 10 anni fa.  L'AfD, nazionalista, pro-life e pro-family, ma anche contraria al centralismo europeo e all’indiscriminata immigrazione, è da mesi al secondo posto nei sondaggi nazionali, rispetto al quinto posto delle elezioni del 2021. Al momento, tutti i partiti del panorama politico tedesco si rifiutano di costruire coalizioni con la destra.

Tuttavia, dopo la cocente sconfitta della coalizione rosso-giallo verde e la precedente grave sconfitta dei cristiani democratici alle elezioni politiche del 2021, dopo i governi di coalizione tra democristiani e socialisti, dopo le prossime elezioni europee del 2024, sarà necessaria una riflessione seria e non ideologica sulla destra di AfD da parte di tutti, in primis la CDU-CSU. Per altro verso, il partito di sinistra die Linke ha perso metà dei suoi voti in Assia e non sarà presente in Parlamento per la prima volta, scendendo al 3% cioè ben al di sotto della soglia del 5%. Nei sondaggi, l'approvazione del governo di Scholz rimane al livello più basso da quando è entrato in carica nel dicembre 2021, secondo il sondaggio ARD-Deutschland Trend, con quattro tedeschi su cinque insoddisfatti del suo operato. Il quotidiano di sinistra “Der Spiegel”, nella sua edizione on-line della tarda serata di ieri, partiva alla carica contro i Socialisti e lo stesso Primo Ministro Olaf Scholz: «Olaf Scholz ama tacere sulle sue politiche. Questo deve finire. I tedeschi hanno il diritto di avere risposte, soprattutto sulla questione più urgente del momento: la politica di asilo».

Messaggio chiaro, soprattutto dopo l’ennesima retromarcia del governo Scholz, dopo l’intesa del 6 ottobre con la Presidente italiana Giorgia Meloni sul blocco ai finanziamenti delle ONG che trafficano in esseri umani. Infatti nella serata di sabato 7 ottobre,  il Ministro degli esteri tedesco e leader dei Verdi Annalena Baerbock, aveva assicurato che il Paese donerà ancor diversi milioni di euro sino al 2026 alle imbarcazioni delle ONG tedesche che si dedicano al trasporto di migranti illegali in Italia.

Socialisti e sinistre kaput anche in Lussemburgo. Ieri si rinnovava il Parlamento del Granducato e la coalizione di socialisti, sinistre, verdi e liberali pro-LGBTI e aborto, guidata Xavier Bettel, acerrimo nemico delle nazioni cristiane Polonia e Ungheria: ha perso la maggioranza.