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EDITORIALE

La salvezza di Cristo e i salvatori del pianeta

Il carisma di Madre Teresa, il servizio ai più poveri dei poveri, non ha lo scopo di riaggiustare quanto nel mondo è andato storto, ma di rendere presente la Salvezza di Dio. Poco compresa, tanto che il mondo sembra dare credito a "salvatori del pianeta" come Obama e Xi Jinping che hanno ratificato gli Accordi di Parigi sul clima. Il trionfo della menzogna.

Editoriali 05_09_2016
Obama e Xi Jinping

Esattamente venti anni fa, sulla prestigiosa rivista di politica internazionale Foreign Affairs ebbe luogo un interessante dibattito che fu giocato curiosamente nel nome di Madre Teresa di Calcutta. In realtà riguardava le opzioni di politica estera degli Stati Uniti ma in discussione c’era l’opportunità di intervenire militarmente in posti lontani dagli interessi diretti degli Stati Uniti come Bosnia, Somalia e Haiti. Il sasso fu lanciato da Michael Mandelbaum, esperto di relazioni internazionali, che, criticando quegli interventi in nome dei “valori” anziché degli “interessi”, li definì sprezzantemente “alla Madre Teresa”. A lui rispose uno storico di Harvard, Stanley Hoffmann, «in difesa di Madre Teresa». Secondo Hoffmann è nell’interesse di una grande potenza garantire l’ordine nel mondo anche aldilà degli stretti interessi nazionali, e quando c’è un genocidio o ci sono crimini di guerra su vasta scala l’intervento diventa un dovere morale.

È ovvio che in questo dibattito Madre Teresa non c’entrasse direttamente, ma come simbolo di un modo di agire. A modo loro avevano colto degli aspetti dell'azione di Madre Teresa. Positivamente, anche nella critica veniva colto l’aspetto della gratuità, un soccorrere che non aveva alcun interesse diretto; negativamente, ci si fermava all’azione senza coglierne l’essenza, il motivo che la animava.

È quest’ultimo l’equivoco o, per meglio dire, la riduzione che caratterizza la narrazione intorno a Madre Teresa e alle sue suore anche oggi. Il servizio ai più poveri dei poveri, il dare tutto se stessa non ha come scopo quello di riaggiustare quanto nel mondo è andato storto. Non c’è nessun discorso sociologico, nessuna rivendicazione di classe: «La nostra è missione d’amore. Siamo qui per portare Cristo alla gente e per portare la gente a Cristo (…) Come Missionarie della Carità noi siamo mandate a portare l’amore di Dio, a dimostrare l’amore di Dio».

Cristo non è un esempio da seguire, altrimenti il servizio ai poveri sarebbe uno sforzo volontaristico, un moralismo. Cristo è presente: presente nella vita di Madre Teresa, presente in ogni persona che incontra, presente nei poveri, negli indesiderati, in coloro che nessuno vuole, a cominciare dai bambini uccisi nel seno delle madri. Per questo il centro della vita di Madre Teresa è la preghiera, l’Eucarestia, ed è questo che la distanzia inesorabilmente dal pauperismo e dalla “liberazione” dei poveri invocata da tanti movimenti sudamericani e non solo.

Madre Teresa è messaggera della salvezza, e dedicandosi agli ultimi indica che questa salvezza è per tutti gli uomini, nessuno escluso. Salvezza, la salvezza che viene da Dio, salvezza che è una persona: Gesù Cristo. Curiosamente la parola "salvezza" ha tenuto banco in questi giorni: non per Madre Teresa, ma per i presidenti americano e cinese, Barack Obama e Xi Jinping. Alla vigilia del G20 a Hangzhou hanno annunciato la ratifica dell’Accordo di Parigi sul clima: «È il momento in cui abbiamo deciso di salvare il nostro pianeta», ha detto il presidente americano. La salvezza del pianeta, niente di meno. Addirittura più importante di quella annunciata da Madre Teresa, perché se non si salva il pianeta, per l’uomo tutto è perduto. E allora giù grandi elogi e incenso bruciato per Obama e Xi, i salvatori del pianeta.

Ma bisognerà decidersi: quella di Usa e Cina e quella di Madre Teresa (e della Chiesa), della salvezza sono due visioni inconciliabili. Sbaglia chi pensa che ci sia una salvezza spirituale distinta da una salvezza materiale. Dio si è incarnato, Gesù è vero Dio e vero uomo, l’annuncio del Regno di Dio riguarda tutto l’uomo, non solo l’anima. I critici di Madre Teresa mettono in rilievo che lei non solo non ha risolto i problemi della povertà a Calcutta ma neanche era interessata a farlo. È vero in un certo senso, se guardiamo la povertà dal punto di vista solo sociologico ed economico.

Ma Madre Teresa guardava ai poveri, non alla povertà; e ai poveri, agli emarginati restituiva dignità. Come dimostra il famoso episodio raccontato dalla stessa santa: «Una volta mi capitò di prendere un uomo coperto di vermi. Mi ci vollero delle ore per lavarlo e togliergli uno a uno tutti i vermi dalla carne. Alla fine disse: ‘Son vissuto come un animale per le strade, ma ora muoio come un angelo’ e morendo mi fece un bellissimo sorriso». Il desiderio più grande che ha ogni uomo, che abbraccia ogni aspetto della vita, è quello di essere amato, di essere riscattato dai propri limiti. È questo amore che salva, e come conseguenza è anche capace di rispondere in modo adeguato ai bisogni concreti delle persone: «Amore in azione», lo chiamava Madre Teresa.

Chiunque altro millanta salvezze è un impostore, e ben lo dimostra il caso di Obama e Xi, e più in generale degli Accordi di Parigi. Si parla di “salvezza del pianeta”, ma tutto si fonda su delle menzogne: non solo si mente sulla scienza alla base della teoria del Riscaldamento globale antropogenico, ovvero causato dall’uomo (vedi R. Cascioli, Il clima che non t’aspetti, I libri della Bussola); ma anche sugli Accordi di Parigi. Infatti, anche se fosse vera la necessità di una riduzione drastica delle emissioni di gas serra per evitare entro il 2100 un aumento delle temperature superiore ai due °C, gli Accordi di Parigi non prevedono affatto questa riduzione. Ogni Stato infatti si è impegnato a definire a piacere i propri obiettivi quinquennali, non necessariamente la riduzione delle emissioni che si ritiene necessaria; e per quanto riguarda la Cina (e tutti i paesi in via di sviluppo) addirittura si prevede l’esenzione da impegni di riduzione, cosicché le stime più realistiche parlano per la sola Cina – il paese che emette la maggior quantità di gas serra – di un aumento del 50% già entro il 2030. Fosse vero che la salvezza del pianeta dipende dalle emissioni di gas serra, saremmo già perduti da un pezzo. Ma qui gli interessi sono altri, politici ed economici, la nostra salvezza e quella del pianeta non c’entra per niente. Sono solo un argomento di propaganda.

Ragione di più per prendere maggiormente sul serio Madre Teresa, e la strada che essa ci indica: solo Gesù è la nostra salvezza.