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IL LIBRO DI TOGNETTI

Laus, le apparizioni più lunghe della storia

“La Madonna di Laus” (Ed. Sugarco, 2021), di padre Serafino Tognetti, è un libro frutto del ritrovamento di una corposa documentazione in francese sulle apparizioni mariane che educarono, per istruire tutti i credenti, la veggente Benedetta (Benoîte) Rencurel che ci indica come diventare santi.

Cultura 22_02_2021

“È uno dei tesori più nascosti e più potenti della storia d’Europa”, sosteneva Jean Guitton. È pertanto singolare che quanto avvenne a Laus, in Francia, a partire dal 1664, sia così poco noto. Eppure si tratta di una delle poche apparizioni ufficialmente riconosciute dalla Chiesa: solo 15, mentre oltre 250 sono ancora oggetto di studio; in più, furono le apparizioni più lunghe della storia, poiché andarono avanti per ben 54 anni consecutivi!

Tutti conoscono le apparizioni della Vergine Maria a Lourdes, Fatima, La Salette, Guadalupe ecc., per citare solo alcune tra le più famose, mentre quelle del Laus sono misteriosamente cadute nell’oblio da parte dei più, nonostante si tratti di una vicenda bellissima, avvincente, commovente, assolutamente edificante, uno squarcio di Cielo che sarebbe davvero un peccato non poter contemplare.

Dobbiamo infinita gratitudine, allora, a padre Serafino Tognetti, che ha scritto e fatto pubblicare il libro “La Madonna di Laus” (Ed. Sugarco, 2021), frutto del ritrovamento sul posto di una corposa documentazione in francese, costituita anche da manoscritti redatti, durante la vita della veggente, da persone che furono testimoni oculari della vicenda e, a diverso titolo, implicate in essa.

Il libro racconta, con dovizia di particolari, l’avventura “incredibile” di Benedetta (Benoîte) Rencurel. Un testo che si legge tutto d’un fiato (anche se in verità andrebbe gustato e meditato lentamente) perché scritto con la semplicità e la verve stilistica che caratterizzano la modalità comunicativa tipica di padre Serafino Tognetti, figlio spirituale di un grande mistico come Divo Barsotti, capace tuttavia, come pochi, di “tradurre” in modo comprensibile, e non di rado con grande simpatia, il pensiero e gli insegnamenti profondissimi di quest’ultimo.

È vero, a Laus non furono dati dei messaggi per l’umanità intera, non vi furono profezie e fenomeni eclatanti come il sole rotante a Fatima o come l’immagine miracolosa del mantello a Guadalupe, e forse per questo le apparizioni non sono “passate alla storia”, anche se avvennero ugualmente fatti straordinari per portata e numerosità, come si può scoprire leggendo il libro.

L’aspetto più rilevante, tuttavia, nonché di estrema attualità e interesse per noi oggi, è che la Madonna, apparendo per 54 anni consecutivi alla stessa persona, l’umile e ignorante pastorella Benedetta Rencurel (che era analfabeta e tale rimase per tutta la vita), ci ha fatto conoscere “in diretta”, passo dopo passo, la Sua mirabile pedagogia, plasmando questa semplice creatura perché divenisse una perfetta cristiana. Cioè una santa. “Il vero lavoro di Maria santissima a Laus fu la formazione spirituale di Benedetta, affinché risultasse chiaro per tutti, poi, che cosa occorre fare e come bisogna vivere per essere sempre in grazia di Dio e santificarsi nella grazia” (p.89).

Allo stesso modo, attraverso i semplici, materni, teneri ma indefettibili insegnamenti della Madonna, è possibile anche per ciascuno di noi percorrere con sicurezza il cammino della santità. Maria Porta del Cielo, Madre del Buon Consiglio, Rifugio dei peccatori... Ecco perché le apparizioni del Laus devono assolutamente essere conosciute.

Una vita, quella di Benedetta, vissuta - si potrebbe dire - “gomito a gomito” con la Santa Vergine, incontrata forse già diverse volte quand’era ancora fanciulla, ma presentatasi in modo più esplicito quando aveva neanche diciassette anni. Da quel momento, la presenza dolcissima di Maria non sarebbe più venuta meno, accompagnandola nel cammino e guidandola alla santità fino alla morte, avvenuta all’età di settantuno anni.

Bisogna anche dire che oltre alle apparizioni mariane, Benedetta vide anche degli angeli (col suo Angelo Custode, poi, aveva un contatto costante), diversi santi e visse esperienze mistiche particolari. Tra il 1669 e il 1684, per ben quattro volte ebbe la visione di Cristo crocifisso, che le parlò dalla croce posta per la strada di Avançon, località poco distante da Laus. In comunione con Lui, visse una crocifissione mistica “ogni venerdì” per parecchi anni. Dovette inoltre subire frequenti attacchi spirituali e fisici da parte del demonio, furibondo per la grande quantità di anime che si convertivano andando in pellegrinaggio in quel luogo.

Benedetta, infatti, aveva ricevuto il dono della lettura dei cuori e il discernimento degli spiriti: “La pastorella conosceva a perfezione le anime dei visitatori e le conosceva meglio di quanto essi conoscessero sé stessi, tanto che spesso era lei a ricordare ai peccatori degli episodi che essi avevano dimenticato” (p.104). Lungi dall’essere motivo di imbarazzo, proprio per questo sempre più persone si recarono da lei, venendo aiutate a riprendere con serietà il cammino di conversione, innanzitutto grazie ad una confessione sacramentale ben fatta e, poi, accostandosi all’Eucarestia.

Una caratteristica particolare delle apparizioni di Laus è che la Chiesa locale, pur svolgendo le necessarie e minuziose indagini che in questi casi non mancano mai, fu praticamente costretta a riconoscere molto presto la credibilità di quanto accadeva. Non tardò, dunque, a mettere a disposizione due sacerdoti per organizzare l’accoglienza dei sempre più numerosi pellegrini, che diventarono ben presto come un fiume impetuoso e inarrestabile, certamente attirati dalla notizia delle apparizioni, ma altrettanto dalla possibilità di incontrare Benedetta.

Ecco allora il messaggio di Laus: “La veggente stessa, la sua vita. Diventò penitente, mistica, maestra di ascesi, insegnando agli altri il segreto della santità”. Il soave profumo che caratterizzò le apparizioni sin dai loro inizi e che si diffondeva ovunque - profumo che ancora oggi i pellegrini hanno occasione, talvolta, di sentire a Laus - altro non è che il profumo della santità (innanzitutto quella di Maria) a cui tutti siamo chiamati. Anche oggi, anzi oggi più che mai… Ed ecco perché, probabilmente, dopo tre secoli di silenzio, Laus riappare improvvisamente nella sua visibilità nel 2008, quando le apparizioni vengono riconosciute ufficialmente dalla Chiesa. “Con un balzo funambolico di trecento anni, Laus si catapulta nel presente e si pone davanti a noi, con un appello urgente. Che cosa ci vuole dire? Che le cose che allora erano scontate, oggi non lo sono più. Ma sono necessarie, vitali (p.199)

Ma c’è anche un altro aspetto, che vale per ogni tempo, come ci spiega l’autore nella presentazione del libro: “Il messaggio è di oggi e per oggi, perché in Dio vi è contemporaneità. La storia, scrive Léon Bloy, è lo svolgimento di una trama di eternità sotto occhi temporali e transitori. Noi siamo sempre nel secolo XV, come nel secolo X, come nel momento centrale dell’Immolazione del Calvario, come prima della venuta del Cristo. Gli eventi si svolgono sotto i nostri occhi come un immenso quadro. Solo la nostra visione è successiva. La Madonna a Laus parla a noi, soprattutto oggi”. Cerchiamo di ascoltarla.