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INTERVISTA / SUOR DEL GAUDIO

«Le apparizioni di Maria, una Mamma che parla ai suoi figli»

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«Maria riesce a portare il messaggio del Vangelo ovunque», inculturandolo, e «lo fa in una maniera che è veramente materna». La Bussola intervista suor Daniela Del Gaudio, autrice di Porta del Cielo e direttrice dell’Osservatorio Internazionale per le Apparizioni.

Ecclesia 16_11_2023

Parla in dialetto come le contadine, si veste con i costumi della tradizione, piange e ride di cuore, accarezza dolcemente, ma anche rimprovera. Pur di farsi vicina ai suoi figli nel momento del bisogno è capace persino di atti di bilocazione. L’immagine della Madonna che esce da Porta del Cielo, libro fresco di stampa per le Edizioni Ares, conquista il lettore, il quale pagina dopo pagina viene trascinato e coinvolto in una relazione con una persona viva e incredibilmente reale.

L’ultima fatica letteraria di suor Daniela Del Gaudio, docente di teologia in svariati atenei pontifici e direttrice dell’Osservatorio Internazionale per le Apparizioni, nasce dal desiderio di entrare nel mistero e nelle ragioni che spingono la Madre di Dio ad apparire sulla Terra. Allo stesso tempo, vuole comunicare lo straordinario metodo della Madonna di starci vicino e di educarci, inculturando il Vangelo ed entrando in dialogo con tutti i popoli. Papa Francesco nella sua Evangelii Gaudium dice che Maria è «il modello ecclesiale per l’evangelizzazione»; suor Del Gaudio raddoppia dicendo che questo modello rappresenta «lo stile materno per eccellenza».

Suor Daniela Del Gaudio, in cosa consiste questo stile di Maria?
La Madonna riesce ad entrare pienamente nel modo di pensare e di agire delle diverse culture del mondo, dimostrando come il Signore chiami ogni popolo a far parte della Sua famiglia. Ho trovato che questa sia una cosa molto interessante perché Maria riesce a portare il messaggio del Vangelo ovunque, a partire dai più poveri, umili ed emarginati. Attraverso di Lei si raggiungono veramente tutti i popoli della terra. Quindi si può dire che la Madonna ha un suo metodo di evangelizzazione, che ovviamente parte da Dio e che testimonia in primis l’amore di Dio, ma lo fa, appunto, in una maniera che è veramente materna.

Ci può fare qualche esempio?
A Kibeho (1981) la Madonna appare come una donna dalla pelle scura proprio come le giovani studentesse dalle quali si fa vedere. A Lourdes (1858) parla il dialetto dei Pirenei per farsi comprendere da Bernadette che è una pastorella povera e analfabeta. A La Salette (1846) è vestita con gli abiti regionali tipici delle contadine francesi, per sembrare una di loro. A Guadalupe (1531) indossa vestiti tutti infiorati e colorati, secondo il costume azteco tanto familiare all’indio Juan Diego, al quale Ella apparve. Ci sarebbero molti altri esempi... ma il senso è sempre lo stesso. La Madonna si piega sui suoi figli, dall’alto dei Cieli si abbassa per farsi vicina, anzi vicinissima a ciascuno di loro. Sceglie di apparire ai più umili e disperati, per farci capire che non esiste nessuna persona al mondo che sia esclusa dal suo sguardo e dal suo amore materno. Inoltre, Maria appare come segno di speranza per tutti, mostrando come proprio nelle circostanze più difficili e dolorose della storia – si pensi alle apparizioni in Cina o in Polonia, terre di guerre e persecuzioni – Lei sa incoraggiare i suoi figli, infondendo la fede in Dio, nella certezza che Egli saprà superare e risolvere ogni situazione e far trionfare il Bene.

A proposito di stile materno. Con ironia si dice che le mamme si “sdoppiano” pur di essere sempre presenti e di correre in aiuto dei propri figli. Leggendo il suo libro però si scopre che la Madonna lo faceva per davvero...
Le prime due apparizioni di cui si ha notizia sono effettivamente due atti di bilocazione. La prima è avvenuta a Efeso, nell’Asia Minore, dove si pensa che la Madonna abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita terrena. La tradizione narra di una sua bilocazione per consolare gli apostoli della sua imminente dipartita al Cielo. Di più non sappiamo. Sempre secondo la tradizione ci fu, quasi contemporaneamente, una seconda bilocazione di Maria, questa volta in Spagna, e precisamente a Saragozza, dove apparve all’apostolo Giacomo il Maggiore, ancora una volta per consolarlo delle fatiche del suo ministero. Maria si adagiò su una colonna di marmo, detta in spagnolo “pilar”, e s’intrattenne con lui per lungo tempo, incoraggiandolo nella sua missione col suo esempio di fede e col suo calore di madre. Quindi chiese agli angeli di posizionare il pilar in un punto ben stabilito, nel quale chiese di erigere una cappella in suo onore. Da qui la devozione alla Madonna del Pilar.

In Porta del Cielo lei analizza le apparizioni mariane approvate dalla Chiesa dal primo secolo dopo Cristo sino ad oggi. C’è un’apparizione che preferisce?
Sicuramente l’apparizione della Madonna a Lourdes.

Perché?
[Sorride] Fu davanti alla grotta di Massabielle che mia madre, senza mezzi termini, esclamò: «Madonna mia, non fare entrare mia figlia in convento!». Avevo appena comunicato ai miei genitori la mia vocazione e diciamo che non l’avevano presa molto bene.

Evidentemente però cambiarono idea, dal momento che oggi è una suora immacolatina...
Grazie alla Madonna! Dinanzi alla grotta quel giorno non replicai a mia madre, ma in cuor mio dissi a Maria che se mi avesse concesso la grazia di farmi suora Le sarei stata grata per sempre, recandomi spesso a Lourdes in pellegrinaggio. E così fu. Ma al di là della mia storia personale trovo che Lourdes abbia un messaggio straordinario, a partire dalla simbologia della “grotta” che rappresenta il grembo di Maria, che accoglie tutti i figli del mondo.

Suor Daniela, lei che è membro del direttivo della Pontificia Accademia Mariana Internazionale e dirige un organismo che ha il compito di vigilare sulle apparizioni e sui fenomeni mistici, cosa direbbe a coloro che non credono che la Madonna appaia nella storia?
Dico che fa bene la Chiesa ad essere prudente e a studiare caso per caso, vagliando con il dovuto discernimento i fenomeni soprannaturali, da qui anche lo scopo del nostro Osservatorio, che fornisce strumenti di analisi e di approfondimento. Allo stesso tempo, a coloro che non credono alle apparizioni di Maria nella storia dico che dovrebbero metterla alla prova.

In che senso?
Coloro che non credono, si rechino in un luogo dove la Madonna è apparsa, e sono certa che Lei saprà stupirli. Sono moltissime le persone che testimoniano di aver trovato o ritrovato la fede proprio frequentando un luogo mariano. Un caso tra i tanti è quello di Alfonso Ratisbonne un ebreo miscredente che si convertì istantaneamente proprio in un santuario (la basilica di Sant’Andrea delle Fratte), grazie alla Medaglia miracolosa della Madonna. Personalmente ricordo di aver incontrato a Lourdes un uomo disperato che aveva da poco tentato il suicidio: oltre ad avere un tumore, infatti, aveva perso il lavoro, con una famiglia sulle spalle. L’ho visto tornare da Lourdes che piangeva come un bambino dalla gioia che aveva nel cuore. Bisogna avere il coraggio di andare a trovare questa Mamma e sfidarla partendo proprio da quei luoghi dove Ella si è manifestata e dove può darci ancora un segno particolare della sua vicinanza. Chi non crede deve pensare ad una mamma e deve confrontarsi con il desiderio di questa Mamma di dialogare con lui.