Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santi Filippo e Giacomo il Minore a cura di Ermes Dovico

DIARIO DA CRACOVIA

Misericordia nel perdono

Il racconto di Francesco Pirini, sopravvissuto all'eccidio nazista del 1944, oggi 86enne, che ha raccontato la libertà che scaturisce dal perdono, ha segnato la giornata di oggi. Ci ha fatto capire anche come da un male si possa ricavare un bene.

Ecclesia 30_07_2016
I ragazzi davanti all'immagine del beato Piergiorgio Frassati

Giovedì alle 17.30 eravamo al parco di Blonia, a pochi passi dal centro storico di Cracovia. Nel grande polmone verde della città è iniziata la cerimonia di accoglienza a Papa Francesco. Centinaia di migliaia di giovani, con le loro bandiere e i loro cappellini colorati si accalcavano verso il palco. Ognuno voleva andare un po più avanti, sempre più vicino, e nonostante ciò il clima era incredibilmente festoso ed euforico.. Ho visto i miei ragazzi contenti, correre per salutare e conoscere ragazzi di altri paesi, li ho visti ascoltare in silenzio le parole del Papa, incuranti della grande calca e della pioggia. È stata una grande festa, ci siamo sentiti una grande famiglia, e certamente le  parole del Santo Padre ci hanno aiutato ad entrare ancora più profondamente in questa consapevolezza. 

Un discorso tutto sommato breve e semplice, ma che è andato dritto al cuore, schietto e concreto.. sembrava che stesse parlando ad ognuno, in diverse occasioni ci siamo guardati fra noi sorridendo.. Cosi ha esordito: "Bello vedere vari popoli qui riuniti per Gesù Cristo; è Lui che ci ha convocati a questa Gmg". Subito dopo: "Gesu dice beati i misericordiosi. Beati coloro che sanno perdonare, quelli che sanno dare il meglio, non solo quello che gli avanza agli altri". 

Si è poi rivolto in particolare ai più giovani: "Non c'è niente di piu bello che contemplare i desideri, l'impegno e la passione con cui tanti giovani vivono la vita. Da dove viene questa bellezza? Quando Gesù tocca il cuore di un giovane, questo è capace di grandi cose. Le cose si possono cambiare". Ci ha chiesto più volte se siamo convinti che le cose si possano cambiare, e se vogliamo essere noi il germoglio di questo cambiamento. Ci ha fatto sorridere e allo stesso tempo imbarazzare quando ha delineato l'identikit del giovane che non crede nel bene, nel buono che c'è nel mondo, che non sa sognare, che non crede che i problemi si possano risolvere e i muri si possano abbattere: "Ventenni che sono già pensionati, che sono annoiati, noiosi, e che annoiano gli altri".

Dopo la celebrazione, papa Francesco ci ha salutato e dato l'arrivederci alla Via Crucis, e così è iniziata la nostra "odissea" per raggiungere il pullman. Due ore di cammino sotto la pioggia, e al buio... eppure il morale è sempre stato alle stelle. I ragazzi non hanno smesso un minuto di intonare slogan e canzoni. Non ci sono parole.. proprio bravi!

La misericordia ha sempre un volto giovane, perché un cuore misericordioso ha il coraggio di lasciare le comodità, di abbracciare tutti. Un cuore misericordioso sa essere un rifugio per chi non ha casa o famiglia, è capace di tenerezza e di compassione, sa condividere il pane con chi ha fame. 

In tarda serata arriviamo stravolti alle nostre famiglie, e come al solito, troviamo una seconda cena pronta, che non possiamo rifiutare per omaggiare chi generosamente ci sta ospitando. E questo per tutte le famiglie dove siamo ospiti... hanno persino fatto una lavatrice con la roba sporca che hanno trovato per casa! Il motivo di tutto questo per un anziano sacerdote che abbiamo incontrato? "I polacchi sono buoni e sono cattolici! Spesso le due cose vanno assieme".

Questa mattina (venerdì), ci siamo riuniti reggiani e romagnoli per la catechesi, organizzata nelle stesse modalità di ieri. Oggi il vescovo che ci ha accompagnato nella riflessione e ha risposto alle domande dei giovani è stato l'rcivescovo di Bologna Matteo Zuppi.

Il dialogo è stato introdotto da una video testimonianza molto significativa: il racconto di Francesco Pirini, sopravvissuto all'eccidio nazista di Montesole nel 1944. In quell'occasione, Francesco, oggi 86enne, ha perso buona parte della sua famiglia e si è salvato per miracolo. Oggi si sente libero, perché è stato in grado di perdonare, perché ha avuto la forza e il coraggio di desiderare la pace. Un video bello, montato bene, che non poteva lasciare indifferenti, perché ci ha raccontato i particolari più dolorosi di quei giorni e non ci ha risparmiato il calvario della sua vita dopo l'eccidio. Ha concluso con efficacia e semplicità: "Alcuni mi dicono di vergognarmi, perché ho perdonato chi mi ha ucciso tutta la famiglia... io rispondo che lo faccio e sono felice, perché  bisogna avere il coraggio di perdonare". Complimenti a lui, e grazie a chi ha avuto l'idea di introdurre con questo documento la nostra riflessione.

Tutto il dialogo successivo tra mons. Zuppi e i giovani si è sviluppato sulla storia di Francesco Pirini. il perdono come apice e compimento della misericordia, come un itinerario, a volte faticosissimo, ma che ci porta a essere liberi e capaci di amare. Ci ha aiutato ad andare al di là della convinzione del perdono come momento "orizzontale", perché è partire dalla consapevolezza di essere stati benedetti e perdonati a nostra volta da Dio e di "saper vedere ciò che ancora oggi non c'è ma che ci sarà". Ha poi proseguito: "Dobbiamo disinquinare l'odio con il perdono, con la misericordia. L'odio parte anche dall'indifferenza".

Ci ha colpito molto la risposta che mons. Zuppi ha dato ad un giovane romagnolo che chiedeva se non dovesse essere l'uomo sofferente e malato a perdonare Dio piuttosto che il contrario. In sintesi così ha risposto: "Il male ci sarà sempre, se non ve l'hanno ancora detto ve lo dico io! Per tutta la vita avremo a che fare col male.. ma il nostro Dio è un Dio che soffre e che fa sua la nostra sofferenza. Quando soffriamo, Lui è lì che soffre con noi e ci aiuta ad essere forti. Quello che possiamo fare noi è cercare di ricavare dal male un'occasione di bene".

Siamo da poco giunti nuovamente al parco Blonia per partecipare alla Via Crucis con papa Francesco. Sembra ci sia più gente di ieri, colori e "chiasso" ovunque. Siamo tutti molto contenti. 

* Vicario parrocchiale a Novellara (RE)