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DIARIO DA CRACOVIA

Non aver paura di guardare il Male. E scegliere il Bene

La prima giornata di Gmg dei pellegrini reggiani in viaggio con la Nuova BQ: "Anche a Cracovia siamo nelle famiglie polacche, hanno sofferto, hanno lottato e hanno conservato la fede". Poi la visita ad Auschwitz: "Non dobbiamo temere di guardare in faccia il Male perché noi siamo fatti per il Bene".

Ecclesia 27_07_2016
Uno degli ingressi di Auschwitz in questi giorni

26 luglio, prima giornata


Anche durante la settimana a Cracovia siamo nelle famiglie! Molto bene. Sarà un'ottima occasione per approfondire meglio la conoscenza di questo popolo, per sentirci attesi e desiderati. Siamo con questo popolo, con queste famiglie, parte di un itinerario di comunione e di fede. Ci è stato comunicato che diverse famiglie avevano manifestato il desiderio di accogliere giovani stranieri, ma non tutte sono state accontentate perché le richieste erano maggiori dell'effettivo numero di pellegrini.

Questo è già un bel segno, ci rinfranca, siamo autenticamente ospiti del popolo polacco, che nel secolo scorso ha sofferto, ha lottato e ha mantenuto la fede. Siamo stupiti per aver notato che non ci sono delle comunità vive, che si parlano, che condividono la gioia di poter ospitare e accogliere. Ci è parso che ogni famiglia si muova autonomamente. Non hanno risposto ad un invito come comunità, ma come singole famiglie.

La fede, seppur molto viva e visibile, è vissuta prevalentemente a carattere privato. In Polonia, ad esempio, non si fa "sagrato" dopo la messa: non ci si ferma a chiacchierare, non esiste una pastorale ordinaria organizzata dalle parrocchie, le processioni e le celebrazioni all'aperto sono mediamente poco curate e ci è parso quasi che si sforzassero ad aiutare noi italiani o stranieri a sentirci più protagonisti in un modo che non gli era naturale.

Oggi il momento più significativo è stato la visita al campo si concentramento di Auschwitz/Birkenau, a pochi km da Cracovia, dove durante la Seconda Guerra Mondiale si è consumata una delle principali tragedie della storia: lo sterminio di 1,5 milioni di persone prevalentemente ebrei. In mattinata, assieme ai 1400 giovani della Diocesi di Reggio ci siano radunati nella chiesa di San Giuseppe, nei pressi del campo, per ascolatare alcune testimonianze di vita, di speranza e una catechesi del nostro vescovo Massimo Camisasca, che ci ha raggiunto qui.

In quel luogo diversi giovani ci hanno raccontato di alcune vite straordinarie: Gino Bartali, Massimiliano Kolbe, Lorenzo Perrone, Oskar Schindler, Leopold Socha. Persone che nelle atrocità hanno saputo mantenere intatta la loro umanità, che hanno saputo seminare nel deserto della barbarie nuovi germogli di vita. 

Solitamente, alle Gmg, luoghi significativi come Auschwitz vengono "visitati" in modo frettoloso, a causa del gran numero di persone e del denso programma di appuntamenti. Questa mattina invece, nonostante il caldo, le rare spiegazioni, e la solita fretta, siamo riusciti a a fermarci qualche istante per fare silenzio e comprendere dove ci trovaviamo: non aver paura di guardare in faccia il Male perché noi siamo fatti per il Bene! Conoscere il Male, guardarlo in faccia, per poter scegliere il Bene, desiderare, proiettarci assieme e con decisione verso ciò che ci rende uomini.

Un concetto che è stato ribadito anche nel corso dell'omelia, dove è stato fatto un parallelo tra la vicenda di Auschwitz e la tragica morte a Rouen del nostro confratello Padre Jacques.

*vicario parrocchiale di Novellara (RE)