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IL CONCISTORO

Papa ai cardinali «Attenti a virus inimicizia»

«Il virus della polarizzazione e dell’inimicizia - ha detto ieri il Papa al Concistoro in cui ha creato 17 cardinali - permea i nostri modi di pensare. Non siamo immuni e dobbiamo stare attenti perché non occupi il nostro cuore». 

Ecclesia 20_11_2016

Oggi si conclude il Giubileo della Misericordia, la Porta Santa si chiuderà prima della S.Messa celebrata dal Papa insieme ai 17 nuovi cardinali creati ieri nel Concistoro Ordinario Pubblico. In realtà il primo giubileo “de-centrato” è stato chiuso nella varie diocesi del mondo la scorsa domenica e trova oggi in piazza S. Pietro il suo definitivo epilogo. Ma, in un certo senso, non sarà ancora l'ultimo atto, visto che per lunedì è prevista la presentazione di una lettera apostolica di chiusura dell'anno straordinario, “Misericordia et misera”. 

Anche l'omelia pronunciata ieri dal Papa, in occasione della creazione dei nuovi cardinali, ha il suo accento proprio sul tema della misericordia. Commentando il cosiddetto “discorso della pianura” (Cfr. Lc 6, 27-36) il Papa ha sottolineato che l'immagine della terra piana ricorda che «la vetta si trova in uno sguardo e specialmente in una chiamata: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (v. 36)».

Sono quattro le azioni che, in questo orizzonte, danno forma al cammino del discepolo: «Amate, fate il bene, benedite e pregate». Quattro vie che il Papa indica ai nuovi cardinali e a tutto il popolo cristiano, sopratutto quando si tratta di metterle in pratica di fronte al «nemico».  

«L’amore incondizionato del Padre verso tutti», ha detto, «è stato, ed è, vera esigenza di conversione per il nostro povero cuore che tende a giudicare, dividere, opporre e condannare. Sapere che Dio continua ad amare anche chi lo rifiuta è una fonte illimitata di fiducia e stimolo per la missione». Analizzando poi la situazione del mondo, Francesco segnala il rischio che una certa logica dell'inimicizia diventi preponderante, «quindi, tutto e tutti cominciano ad avere sapore di inimicizia. Poco a poco le differenze si trasformano in sintomi di ostilità, minaccia e violenza. Quante ferite si allargano a causa di questa epidemia di inimicizia e di violenza, che si imprime nella carne di molti che non hanno voce perché il loro grido si è indebolito e ridotto al silenzio a causa di questa patologia dell’indifferenza!».

«Il virus della polarizzazione e dell’inimicizia», ha aggiunto, «permea i nostri modi di pensare, di sentire e di agire. Non siamo immuni da questo e dobbiamo stare attenti perché tale atteggiamento non occupi il nostro cuore, perché andrebbe contro la ricchezza e l’universalità della Chiesa che possiamo toccare con mano in questo Collegio Cardinalizio». Infine, ha richiamato i neo cardinali ad essere uomini capaci di “scendere in pianura”, per essere uomini di «perdono e riconciliazione».

In apertura del Concistoro, l’Arcivescovo Nunzio Apostolico in Siria, Mario Zenari, primo tra i neo Cardinali, aveva rivolto al pontefice un saluto in cui ha richiamato l'immagine di chiesa cara a Francesco. «E' la Chiesa "Buon Samaritano", ricorda ancora Vostra Santità, che si china sull'uomo d'oggi, spesso "malcapitato" e lasciato mezzo morto sul ciglio della strada, ferito nel corpo e nello spirito, chiamata a curare e a versare sulle sue ferite l' "olio e vino" della divina compassione». 

Dopo la celebrazione i neo cardinali, insieme al Papa, si sono recati al monastero Mater Ecclesiae  per incontrare il Papa emerito Benedetto XVI. Ecco i cardinali creati ieri da Papa Francesco:

13 cardinali “elettori”:

Mario Zenari, italiano, che resterà "nunzio nella martoriata Siria"

Dieudonne Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, nella Repubblica centrafricana
Carlo Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid in Spagna
Sergio da Rocha, arcivescovo di Brasilia in Brasile
Blase Cupich, arcivescovo di Chicago negli Stati Uniti
Patrick D'Rozario, arcivescovo di Dhaka in Bangladesh
Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Merida, in Venezuela
Jozef De Kesel, arcivescovo di Maline-Bruxelles, in Belgio
Maurice Piat, arcivescovo di Port Louis nella Isole Mutitius
Kevin Farrell, prefetto del dicastero per i laici, famiglia e vita
Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla in Messico
John Ribat, arcivescovo di Port Moresby, in Papua Nuova Guinea
Joseph William Tobin, arcivescovo di Indianapolis negli Stati Uniti.

4 cardinali ultraottantenni e non elettori:

Anthony Soter Fernandez, arcivescovo emerito di Kuala Lumpur (Malaysia)
Renato Corti, vescovo emerito di Novara (Italia)
Sebastian Koto Khorai, vescovo emerito di Mohalès Hoek (Lesotho)
don Ernest Simoni, sacerdote dell'arcidiocesi di Scutari (Albania)