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VATICANO

Perché la CDF ha detto sì al vaccino, nonostante siano usati feti abortiti

La Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) ha pubblicato una Nota in cui esprime il suo parere positivo sull'uso dei vaccini, anche quelli che hanno richiesto la sperimentazione su cellule staminali embrionali umane, dunque ricavate da feti abortiti in passato. Il vaccino salverà più vite di quelle che contribuirà a sopprimere e non vi sono altre soluzioni efficaci.

Vita e bioetica 22_12_2020
Vaccino anti-Covid

Ieri la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) ha pubblicato una «Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19». Il quesito affrontato dalla Nota riguarda nuovamente la liceità morale dell’uso di quei vaccini anti Covid che sono stati ricavati da due aborti avvenuti nel secolo scorso. La nota espone sinteticamente alcuni principi già analizzati, con maggior ampiezza, dalla Pontificia Accademia per la Vita nel documento del 2005 dal titolo «Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule prevenienti da feti umani abortiti» e in una nota del 2017, e dalla medesima CDF nei nn. 34 e 35 dell’Istruzione Dignitas Personae.

La Congregazione, correttamente, non assicura che questi vaccini siano efficaci – non è compito suo stabilirlo – ma afferma che, se lo fossero, e non fossero disponibili altri vaccini o cure prive di queste criticità di ordine morale, l’uso di tali vaccini sarebbe moralmente lecito. In breve la CDF si appella ai due criteri cardine del principio del duplice effetto che vengono richiamati ogni qual volta esista una collaborazione materiale al male: il criterio di efficacia e quello dello stato di necessità. Se l’uso del vaccino salverà più vite di quelle che contribuirà a sopprimere favorendo una mentalità abortiva e incoraggiando le aziende farmaceutiche ad usare feti abortivi per le loro ricerche e se non vi sono altre soluzioni ugualmente efficaci e prive di queste problematiche morali, allora vaccinarsi sarà eticamente consentito. La CDF sul primo aspetto sottolinea il fatto che la collaborazione alla produzione di questi effetti negativi appena indicati è assai remota e quindi di lieve intensità. Ne discende il fatto che l’uso del vaccino, posto che sia sicuro, sarà più benefico che dannoso.

Non vogliamo qui analizzare questi due criteri (ne abbiamo già parlato diffusamente in passato: per un approfondimento clicca qui e qui. Al seguente link anche un contributo video dal minuto 11,30), ma solo confutare una lettura erronea che qualcuno potrebbe fare del contenuto della Nota. Sbaglierebbe chi pensasse: alla CDF non importa nulla dei bambini abortiti, importa solo salvare le vite di noi persone già nate. Le cose non stanno così. La CDF non privilegia la vita dei già nati a discapito dei nascituri, bensì ricorda che l’atto materiale della vaccinazione è informato da un fine buono: prevenire la malattia da Covid e dunque tutelare la salute e la vita di chi si vaccina e di coloro che verranno a contatto con il vaccinato. Perciò la natura dell’azione della vaccinazione è buona ed atto proporzionato, ossia, come già accennato, apporta più benefici che danni. Qualora qualcuno si sentisse incentivato a promuovere l’aborto perché si usano vaccini provenienti da feti abortiti, questa sua scelta sarebbe da addebitarsi a lui soltanto e non imputabile a chi volesse vaccinarsi.

Di contro, aggiungiamo noi, coloro che si asterranno dalla vaccinazione per i motivi etici di cui sopra potrebbero cadere nel medesimo errore che imputano a chi è favore della vaccinazione. Infatti la loro astensione potrebbe provocare alcune morti – la propria e/o quella di altre persone – sicuramente in numero maggiore rispetto a quelle che si vorrebbero evitare non vaccinandosi. Si tratterebbe di collaborazione omissiva materiale illecita. Un vero paradosso perché si cadrebbe proprio in quella trappola da cui si vuole salvare gli altri.

Infine appuntiamo che coloro che sono no vax perché non userebbero mai un vaccino ricavato da linee cellulari di feti abortiti, per coerenza non dovrebbero pagare le imposte allo Stato italiano dato che usa parte di quei soldi per far abortire le donne; non dovrebbero usare nessun programma Microsoft perché altrimenti andrebbero a finanziare la Bill & Melinda Gates Foundation, organizzazione che foraggia l’aborto in tutto il mondo; non dovrebbero usare l’auto dato che collaborano materialmente alle infinite guerre per il petrolio che insanguinano da decenni il nostro pianeta. Tutte queste azioni in realtà sono lecite proprio perché, globalmente, sono più benefiche che dannose e sono necessarie.