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DIARIO DA CRACOVIA

Quanta barbarie, ma Bagnasco ci ha dato forza

Le parole del presidente della Cei all'incontro con i giovani italiani: "Di fronte alle barbarie di questi giorni, voi siete una risposta permanente. Siete la risposta alla valanga di odio e Gesù Cristo è la soluzione. Egli è l'unica speranza per la nostra Europa, il nostro occidente, per il mondo".

Ecclesia 29_07_2016
Un giovane con Bagnasco

28 luglio, quarta giornata


Ci siamo lasciati alla messa celebrata dal presidente dei vescovi card. Angelo Bagnasco per tutti i pellegrini nei prati adiacenti al Santuario della Divina Misericordia. Il cardinale, dopo aver ringraziato tutti i sacerdoti per la preziosa e indispensabile collaborazione con i vescovi ha lasciato ai giovani alcune parole particolarmente significative: "Di fronte ai fatti e alle barbarie di questi ultimi giorni, voi siete una risposta permanente. Siete la risposta alla valanga di odio e Gesù Cristo è la soluzione a cui tutti si possono avvicinare. Egli è l'unica speranza per la nostra Europa, il nostro occidente, per il mondo. Non dimentichiamolo mai".


Queste parole ci hanno dato forza, ci hanno rinfrancato; molti ragazzi in quest'ultimo periodo chiedono una parola, una spiegazione a tutto il male che sentono, che li interpella ogni giorno. Le parole del cardinale, assieme al mare di colori e ai volti belli della GMG, sono stati certamente la risposta più efficace e convincente della provvidenza di Dio verso gli uomini e ognuno di noi.


La serata ha avuto come protagonista la festa degli italiani, breve, ma allo stesso tempo composta da tanti momenti diversi: canti, dialoghi, preghiera, silenzi. Tanti giovani italiani, circa 80000, assieme per fare festa dopo una lunga giornata passata in gran parte a fare delle file. Come ci si poteva aspettare sono stati pochi i cantanti che si sono esibiti sul palco e francamente non sono stati neppure un granché, con l'unica degna eccezione dei Nomadi.


La serata è comunque stata estremamente significativa, per la gioia di sentirsi parte di un grande popolo, senza vergogna, senza paure, gridando a tutti chi siamo e in chi speriamo. Inoltre, ha dato sostanza alla serata il collegamento video con papa Francesco che ha risposto ad alcune domande dei giovani. Poche parole, concise, con cui ci ha invitato ad essere operatori di pace nel mondo, a costruire ponti piuttosto che muri, a guardare al futuro con speranza e nella gioia di appartenere a Cristo.


Questa mattina, assieme a tutti i giovani reggiani ci siamo ritrovati per partecipare alla catechesi, organizzata in modo diverso rispetto alle altre GMG: un paio di video introduttivi e un colloquio fra il vescovo e i giovani, piuttosto che una catechesi frontale. A noi è toccato il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi. Coinvolgente, chiaro, essenziale, è piaciuto molto ai ragazzi, che lo hanno ascoltato in silenzio e con attenzione; una chiacchierata amichevole che ha trattato temi concreti e di estrema importanza.


Il tema di fondo è sempre stata la Misericordia: “La crescita personale avviene solo e unicamente quando accogliamo gli altri. La Misericordia è una forza potente, che ci concentra sul bene”. Ha continuato: "La misericordia di Dio si rivolge verso gli uomini attraverso altri uomini, nonostante la loro inadeguatezza, che in Lui diventa forza e comunione". Alla domanda di un giovane che ha chiesto il motivo per il quale Dio continua a perdonarci nonostante le nostre continue mancanze, il Vescovo Francesco ha risposto: "Me lo chiedo spesso anch'io, ma so che Dio é una sorpresa, Dio è una meraviglia!".


Il vescovo ha poi presieduto la S. Messa dove ha avuto occasione di approfondire il tema del giudizio di Dio è il rapporto tra verità è misericordia: "Gesù non ci dice che non ci sarà un giudizio finale, ma questo non è il tempo. Questo è il tempo in cui Dio ci plasma come siamo e nel momento in cui sbagliamo prende tutto quello che siamo e ci riplasma, senza buttare nulla di noi. Così fa il vasaio che costruisce un vaso di argilla e se il vaso viene storto con la stessa argilla si mette a ricostruirlo". Ha poi continuato: "Il giorno del giudizio ci sarà e in quel giorno Dio alzerà la mano destra, quella della giustizia. Ma se un uomo o una donna arriveranno davanti a Lui avendo compiuto nella loro vita anche un solo, piccolo, gesto di misericordia allora Lui alzerà anche la mano sinistra, quella della Misericordia".


Infine, nonostante la pioggia, ci siamo diretti in centro a Cracovia e al centralissimo parco di Blonia, dove alle 17.30 è iniziata la cerimonia di accoglienza del Santo Padre, un momento di preghiera e un saluto ai pellegrini. Inizialmente sembrava una classica camminata nel centro di una città, ma più ci si avvicinava al parco, tanto più si addensavano persone, prevalentemente giovani da tutti i paesi del mondo, ma anche molti polacchi entusiasti o semplicemente curiosi. È stata dura giungere incolumi e sereni al parco, ma ci siamo riusciti. Abbiamo visto il papa giungere in tram, e ci stiamo preparando ad ascolatare nuovamente le sue parole.


Un giovane scherzando mi ha chiesto: "Come mai dobbiamo andare ad accogliere il papa? È stato lui ad invitarci..." ha poi risposto: "Il papa è la Chiesa, ma pure noi siamo la Chiesa... lui ci ha invitato ma pure noi abbiamo invitato lui! Siamo assieme a Cracovia a celebrare la nostra grande famiglia e l'unico nostro Padre".


*vicario parrocchiale a Novellara (RE)