Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
CONSERVATORI BRITANNICI

Truss contro Sunak: chi difende di più vita e famiglia

Rishi Sunak e Liz Truss si stanno preparando per le sei settimane di campagna elettorale che porteranno il Partito Conservatore inglese a decidere il prossimo leader e, di conseguenza, il prossimo primo ministro inglese. Chi dei due difende meglio i principi non negoziabili? Liz Truss sicuramente non è una santa, ma meglio di Sunak. 

Esteri 22_07_2022
Liz Truss

Rishi Sunak e Liz Truss si stanno preparando per le sei settimane di campagna elettorale che porteranno il Partito Conservatore inglese a decidere il prossimo leader e, di conseguenza, il prossimo Primo Ministro inglese, in quella che molti osservatori si aspettano sarà una gara aspra e combattuta sino alla fine. Saranno circa 160.000 membri del Partito Conservatore che dovranno votare il prossimo leader, entro il 5 settembre 2022.

Sunak ha accusato Truss di volere una "economia da favola" dopo che lei ha promesso tagli alle tasse sin dal giorno successivo alla nomina di Primo Ministro, la Truss ha criticato Sunak, definendolo un socialista per aver aumentato le tasse pur di ridurre il deficit di bilancio creato dalla spesa COVID-19 ed essersi limitato ad un vago impegno sul taglio delle tasse solo nel 2023. L'ex cancelliere Sunak e il segretario agli Esteri Truss sono stati confermati come i due candidati al ballottaggio nelle votazioni di mercoledì 20 luglio. Sunak ha ottenuto il sostegno di 137 deputati conservatori, mentre la Truss ne ha raccolti 112. I sondaggi sui due candidati si evolveranno nel prossimo mese, ma al momento si conferma un leggero vantaggio per la Truss.

La sorpresa degli ultimi giorni è però la richiesta di alcune migliaia di iscritti ai vertici del Partito Conservatore di poter introdurre nella scheda elettorale anche il nome del Primo Ministro in carica, seppur dimissionario, Boris Johnson. Lo scopo è quello di poterlo rinominare alla carica di Primo Ministro, dopo le dimissioni di molti Ministri che lo avevano costretto alle dimissioni, come descritto su La Bussola. Johnson rimane molto popolare tra gli iscritti al partito ed anche tra i parlamentari ‘tories’. Lo ha dimostrato anche nel suo ultimo intervento da Premier proprio mercoledì alla Camera dei Comuni, dove ha presentato un bilancio politico del suo mandato e mostrato, per l’ennesima volta, una ‘verve’ impareggiabile, lasciando ad entrambi i candidati un avvertimento chiaro:”Ignorate Twitter...concentratevi sugli elettori e sui bisogni dei cittadini inglesi”.

Ebbene, cerchiamo di capire sui principi non negoziabili della vita, della famiglia e della libertà religiosa come si sono espressi in questi anni e cosa possiamo attenderci da loro. I membri del Partito Conservatore sono socialmente più conservatori rispetto alla popolazione generale e probabilmente saranno attratti da candidati che hanno una forte esperienza di voto a favore della vita. I sondaggi della società Savanta ComRes mostrano che tra la popolazione che dichiara di voler votare conservatore, c'è un forte sostegno per una serie di modifiche alla legislazione sull'aborto. Il 91% è d'accordo sul fatto che l'aborto selettivo di genere debba essere esplicitamente vietato dalla legge, il 79% si oppone al fatto che i soldi dei contribuenti vadano a finanziare aborti all'estero e il 73% è d'accordo sul fatto che alle ragazze di 15 anni o meno debba essere richiesto il consenso dei genitori o di un tutore per abortire.

Il confronto tra Sunak e Truss in tema di aborto, liberà religiosa, diritto alla vita, educazione e contrasto alle ideologia gender e transgender e famiglia vede solo leggermente in vantaggio positivo Liz Truss. Lo dimostra la puntuale disamina delle organizzazioni ‘Right to Life UK’  e ‘Christian Concern’ dei voti degli ultimi anni, i due candidati hanno sempre avuto una posizione ambigua e talvolta favorevole all’aborto, si sono astenuti sull’emendamento che bloccava la misura introdotta nel periodo del Covid 19 della vendita on line delle pillole abortive, lo scorso 30 marzo 2022. Sul tema della eutanasia o suicidio assistito, entrambi i candidati si sono astenuti in tutte le votazioni degli ultimi anni. Liz Truss si è dimostrata una buona avversaria invece dell’ideologia del gender e delle sue tanto ramificate azioni dentro l’amministrazione pubblica. Da Ministro per le donne e le pari opportunità, la Truss ha bloccato definitivamente la riforma della legge sul riconoscimento di genere (Gender Recognition Act, GRA), ha nominato personalità ed esperti contrari alla ideologia del gender nella Commissione per le pari opportunità e i diritti umani e ribadito che nessuna legge sul divieto alle ‘terapie riparative’ sarà mai approvata senza ampie garanzie per la libertà religiosa e di parola. Entrambi i candidati sono contrari al transgenderismo, ma mentre la Truss ha votato favorevolmente al matrimonio gay e anche alla introduzione della stessa norma in Nord Irlanda, Sunak non era presente alle votazioni; stessa situazione sul cosiddetto ‘no-fault divorce’, un sorta di divorzio rapido.

Proprio su famiglia e tassazione, in un Paese come il Regno Unito che ha registrato nell’ultimo anno il numero record di 215mila aborti, la proposta di Liz Truss di una riduzione significativa delle tasse in capo a persone, famiglie ed imprese, è importantissima . Non vi è alcun dubbio, in ciò concordano sia il The Guardian, sia le organizzazioni pro life, sia vari gruppi di ricercatori, che 6 donne su 10 che hanno abortito affermano di averlo fatto a causa del costo dell'assistenza all'infanzia, delle incertezze e difficoltà economiche. In sintesi, Liz Truss non è Giovanna d’Arco, ma è meglio del suo rivale Rishi Sunak.