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chiarezza

Fisher, lo Spirito... e l'anti-spirito

Attenti a non attribuire alla Terza Persona della Trinità tutto ciò che accade al Sinodo, avverte l'arcivescovo di Sidney. Specie se in contrasto con la tradizione apostolica.

Borgo Pio 21_10_2023

La "conversazione nello Spirito" è il leit-motiv del Sinodo sulla sinodalità in corso in Vaticano, ripetuto con tale insistenza da far pensare che tutto quel che uscirà dalle bocche sinodali sia opera della Terza Persona della Trinità. Questione posta anche durante una conferenza stampa dalla giornalista Diane Montagna che ha chiesto al prefetto della comunicazione Paolo Ruffini: «Come fa questa assemblea a discernere se qualcosa viene dallo Spirito Santo o da un altro spirito?».

A far chiarezza è l'arcivescovo di Sidney, il domenicano Anthony Colin Fisher (già ausiliare del card. Pell). «Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo. Egli è lo Spirito del Padre e del Figlio, e quindi dirà sempre e solo cose che sono coerenti con ciò che Cristo ci ha rivelato nella tradizione apostolica», ha detto Fisher intervistato da Courtney Mares, per Catholic News Agency. Di conseguenza, eventuali proposte contrarie alla tradizione apostolica «non vengono dallo Spirito Santo». Attenti dunque a «non attribuire allo Spirito Santo tutto ciò che accade al Sinodo o in qualsiasi altro luogo della nostra vita. Penso che sia davvero superstizioso farlo», dice l'arcivescovo.

Non vale solo per il Sinodo. «Ai cattolici piace pensare che lo Spirito Santo elegge il Papa, lo Spirito Santo sceglie per noi i nostri vescovi e sacerdoti, lo Spirito Santo fa questo e quello», prosegue Fisher. «E non c'è dubbio che la mano di Dio, la provvidenza di Dio, è presente in tutte quelle cose importanti nella nostra vita e nella vita della Chiesa. Ma abbiamo avuto anche dei Papi terribili nella storia. Abbiamo avuto preti e vescovi orribili e sono accadute cose orribili nella vita delle persone. E lo Spirito Santo era assente? No, ma ha permesso che accadessero queste cose». Proprio riguardo al conclave un certo Joseph Ratzinger affermava: «...il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto».

Senza contare che oltre allo Spirito ci può essere anche l'«antispirito» – e qui scomodiamo nuovamente l'allora cardinal Ratzinger, che in Rapporto sulla fede menzionò un Konzilsungeist, un «cattivo spirito del Concilio» che sembrava e sembra tuttora il vero ispiratore di quanti giustificano questo e quello con il mantra dello "spirito del Concilio".  Lo Spirito spira e ispira gli uomini che possono anche fare di testa propria; ne permette le scelte e veglia che non si finisca del tutto fuori strada, ma di certo non lo si può scambiare per una bacchetta magica che detta automaticamente e insindacabilmente le scelte giuste. Pertanto, ha ragione Fisher: «attribuire allo Spirito Santo tutto ciò che accade al Sinodo» sarebbe «superstizioso». Di più: equivarrebbe a pensare che sulle tavole rotonde sinodali più che "conversazioni nello Spirito" si svolgano sedute... spiritiche.