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L'ANTIDOTO

Le bufale anti-Ogm

Dalla fragola-pesce
al mais: tutte
le notizie infondate
per demonizzare
i prodotti Ogm.

Cultura 03_03_2012
Ogm La rivista Nuova Secondaria (n. 7 del 15 marzo 2011) ha presentato, a firma di Silvano Fuso, diverse bufale mediatiche relative agli organismi geneticamente modificati (Ogm).

Ecco alcuni passi. «Durante una sua partecipazione televisiva il 30 luglio 2007, Mario Capanna (presidente della Fondazione Diritti Genetici, ndr), di fronte alla domanda dell'intervistatrice che gli chiedeva innanzi tutto di chiarire che cosa sono gli ogm, ha citato come esempio quello della fragola-pesce. Ovvero una fragola che sarebbe stata resa resistente al gelo attraverso l'inserimento di un gene di un pesce artico». La fragola-pesce è stata poi citata nella trasmissione «Report» di Rai3, dal settimanale D. La Repubblica delle Donne, da Piemonte Parchi, rivista della Regione Piemonte, dal Corriere della Sera del 23 gennaio 2010. Peccato che «la fragola-pesce non esiste e non è mai esistita. Nessuna multinazionale biotech ha mai annunciato lo sviluppo di un prodotto del genere. Nessuna università l'ha mai studiata. Nessuno scienziato ha mai pubblicato degli studi su questa chimera. Nessuna azienda ha mai neanche lontanamente suggerito che sarebbe stata interessata a sviluppare fragole antigelo».

Commenta Fuso: «Le notizie che possono in qualche modo contribuire a demonizzare gli Ogm, benché infondate, trovano amplissima risonanza e influenzano pesantemente le scelte politiche, soprattutto italiane. Viceversa le notizie, scientificamente fondate, che mostrano gli aspetti positivi degli ogm e delle biotecnologie vengono mantenute quanto più possibile nascoste. Un esempio recente e purtroppo molto significativo riguarda uno studio sul mais Ogm, condotto in Italia, commissionato nel 2005 dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran) del Ministero per le politiche agricole a un docente dell'Università di Milano, il prof. Tommaso Maggiore. Il caso ha assunto livelli talmente scandalosi che persino la prestigiosa rivista scientifica Nature ha sentito il dovere di occuparsene per stigmatizzare quanto accaduto in Italia in un duro editoriale dal titolo (tradotto, ndr) «Un'altra scomoda verità. In Europa, a quanto pare, nessuno vuole ascoltare se avete delle buone notizie riguardo agli ogm». (…) I risultati dovevano essere presentati al pubblico nel 2006, ma sono stati taciuti non solo da tutti media, ma anche dallo stesso Ministero dell'Agricoltura. (…) L'Espresso, si è rifiutato di riportare la storia perché la sua politica editoriale è di «opposizione agli Ogm». Insomma: «Nel partito pro-cibo biotech confluisce tutta la comunità scientifica italiana. Le uniche resistenze sono da parte della politica e di chi si trova nel mezzo, come per esempio le associazioni, gli agitatori e i movimenti d'opinione».