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ARTE

L'est-etica del lavoro

Lo stupore di fronte alla creazione diventa arte    nel percorso    del brianzolo     Giorgio Galletti.

Bel Vedere 10_12_2011
Giorgio Galletti
Arte come possibilità di espressione dello stupore di fronte all’autentica Bellezza della creazione, della quale ogni aspetto è degno di essere preso in considerazione e rappresentato,  soprattutto la dignità dell’uomo che lavora. Così può essere sintetizzato il percorso artistico di Giorgio Galletti, lo scultore brianzolo cui Regione Lombardia dedica una personale nello spazio eventi del grattacielo Pirelli. Il titolo, L’est-etica del lavoro, è già di per sé indicativo ed esprime la concezione del fare per questo artista, dal carattere schivo e riservato – e anche per questo poco conosciuto - che traduce in immagini plastiche contenuti che gli derivano dalla sua storia e dalla tradizione, rinnovata iconograficamente attraverso la propria originalità.

Classe 1934, Galletti è uno degli artisti lombardi contemporanei più significativi. Figlio di Angelo, capo dei marmisti della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, riceve la prima formazione dal padre, crescendo, artisticamente e tecnicamente,  nel cantiere pluricentenario della cattedrale milanese, dove lavora a fianco di un esercito di scalpellini che svelano ad un ragazzo di soli 14 anni tutti i segreti del prezioso marmo di Candoglia. Proprio qui lo scultore Malerba nota i primi lavori del giovane apprendista che indirizza verso l’Accademia di Brera, dove, frequentando i corsi serali, incontra maestri che ricorderà per tutta la vita. Ma il maestro per eccellenza, quello con cui si instaura un rapporto non solo  professionale ma anche umano, è Francesco Messina che Galletti incontra presso la Fonderia Battaglia, altro istituto cardine della storia della creatività milanese. Osservandolo rifinire modelli in cera Messina, riconoscendone il talento, gli chiede di fargli da assistente. Dalla collaborazione tra i due nascono alcune opere celeberrime tra cui grande scultura del Cavallo morente per la Rai di Roma e la statua di Pio XII in Vaticano, come documentato in mostra da fotografie e modelli.

In un video all’ingresso dell’esposizione il maestro spiega, con disarmante semplicità, tutta la passione per il proprio mestiere, scaturita in lui in seguito alla scoperta, quasi casuale, di sapere dare forma ad una materia, la terra, che riconosce come data, ricevuta dal vero Creatore. Da qui la passione, appunto, ma anche la forte responsabilità dell’artista che con le sue forme comunica al mondo, consegnandogli un forte messaggio.

Un giovane Giorgio sorridente verso l’obiettivo che lo immortala tra le guglie del Duomo di Milano accoglie il visitatore nel laboratorio dell’artista, quel luogo dove la materia prende forma, e lo introduce nel percorso espositivo suddiviso in macro sezioni, all’interno delle quali si valorizzano i temi che Galletti predilige e sviluppa in qualsivoglia materiale, dalla cera alla resina, dalla porcellana al bronzo, dal gesso alla terracotta,  dimostrando di  possedere una perizia tecnica che solo la scuola della bottega e il duro lavoro possono insegnare.

Annunciazioni e Maternità, interpretate queste ultime non solo attraverso il tenero rapporto tra madre e figlio ma anche con figure di donne incinte, così reali e piene di grazia nei loro corpi trasfigurati da un’incarnazione, sfilano gioiosamente e precedono altri soggetti cari all’autore, dove l’uomo è sempre il punto centrale della composizione.

E ancora formelle, modelli per le storie che adornano svariati portali di chiese, monumenti celebrativi, busti, ritratti, grandi statue, raccontano una storia tutta lombarda, di dedizione alla propria terra, di generosità, di operosità ma soprattutto di commovente bellezza, riconosciuta e richiesta anche oltre confine, come dimostrano la statua di Giovanni Paolo II a Varsavia e il busto di S.S. Benedetto XVI nella nunziatura apostolica di Berlino.

La mostra, aperta al pubblico dal 23 novembre 2011, è visitabile gratuitamente da martedì a venerdì 15.00/19.00 – sabato e domenica 10.00/19.00 (lunedì chiuso).