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EUROPA

Più di 100 Ong guidano l’assalto alla vita innocente

Una lettera aperta di oltre 100 potenti Ong nazionali e internazionali (Human Rights Watch, Amnesty, Cgil, ecc.) chiede ai governi europei di autorizzare gli aborti via Internet o telefono e inviare a casa le pillole abortive. Negli stessi giorni diverse associazioni di bambini, tra cui Save the Children, hanno chiesto all’Ue di trattare come prioritaria in questa pandemia la «salute riproduttiva». Insomma, diritti “umani” per tutti, ma non per i nascituri.

Vita e bioetica 16_04_2020 English Español

Nell’omelia della veglia pasquale, papa Francesco ha chiesto di nuovo che “cessino gli aborti, che uccidono la vita nascente” (frase ignorata dal mondo massmediatico).

Sì, c'è un vero e proprio assalto alla vita innocente in Europa e la gravissima crisi contingente dimostra una totale connivenza delle istituzioni europee con le lobby mortifere. Le lobby sono al lavoro in uno sforzo demoniaco senza precedenti (clicca qui e qui).

Mercoledì 8 aprile è stata resa pubblica una lettera aperta di potentissime Ong internazionali e nazionali, perlopiù legate ai grandi e noti filantropi amanti dell'intera umanità (ad eccezione di anziani e bimbi concepiti), nella quale si chiede a tutti i governi europei di salvaguardare l'accesso ai servizi di aborto durante la pandemia di Coronavirus.

Una lettera aperta firmata da più di 100 associazioni - molte delle quali legate a doppio filo tra loro - che dicono di promuovere i diritti umani. Le associazioni hanno chiesto che le pillole per l'aborto vengano inviate a casa e di autorizzare gli aborti via Internet o telefono. “Siamo estremamente preoccupati del fatto che i diritti riproduttivi delle donne e delle ragazze vengano indeboliti e non rispettati durante la pandemia”, ha affermato Hillary Margolis di Human Rights Watch. “I governi dovrebbero riconoscere che l'accesso all'aborto sicuro è un'assistenza medica essenziale e […] dovrebbero facilitarla”.

Il documento è chiarissimo, tanto crudele quanto paradossale per le firme che reca in calce. Human Rights Watch, Amnesty International, Cgil, eccetera: ce n'è per tutti, il disgusto è totale. Diritti umani per tutti ma non per i concepiti, amnistia per chiunque ma non per gli innocenti, protezione per il lavoro ma nessun aiuto ai nascituri. Un manifesto che mostra al mondo la menzogna che si nasconde dietro alcune sigle e rinomate agenzie ‘mortuarie’.

La lettera chiede, per tutti i Paesi europei, la rimozione temporanea dei periodi di attesa obbligatori, che di solito sono compresi tra uno e sette giorni, e di ogni consulto medico. “I governi europei devono agire con urgenza per garantire un accesso sicuro e tempestivo alle cure per l'aborto durante la pandemia di Covid-19”, ha affermato Leah Hoctor, direttore regionale per l'Europa del Center for Reproductive Rights. “Dovrebbero muoversi rapidamente per sradicare tutti i requisiti medici inutili che ostacolano l'accesso alle cure per l'aborto e dovrebbero autorizzare le donne ad accedere all'aborto medico precoce dalle loro case”.

La violenza di queste parole si commenta da sola, definire l'aborto una “cura” è poi la più terribile e improbabile delle menzogne. L'embrione umano, il debolissimo concepito sarebbe una malattia, un tumore, un'ernia da togliere urgentemente a casa propria con una kill pill?


LA LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI DI BAMBINI

L'assedio all'infanzia europea non finisce qui. Negli stessi giorni altre benevolenti associazioni internazionali hanno chiesto all'Europa di agire in ogni modo per favorire e promuovere l'educazione ai diritti riproduttivi e sessuali tra i bambini e ragazzi attualmente obbligati dalla “quarantena” a rimanere nelle proprie abitazioni. Sei tra i principali enti di beneficenza per bambini hanno inviato una lettera alle istituzioni europee in cui chiedono che la salute sessuale e riproduttiva e i diritti dei bambini siano trattati come "prioritari".

Una bozza della lettera, inoltre, affermava che “la salute e i diritti sessuali e riproduttivi delle ragazze e delle donne devono continuare a essere prioritari, finanziati e riconosciuti come salvavita, insieme a servizi sanitari essenziali per la sopravvivenza e la crescita sana dei bambini”.

Le suddette sei associazioni sono Child Fund Alliance, Plan International, Save the Children International, SOS Children's Villages International, Terre des Hommes International Federation e World Vision International. Avete letto bene: Save the Children chiede la priorità dell’educazione sessuale e riproduttiva, incluso l'aborto, non invece della salute e salvezza dei bambini nel grembo. Gli unici che si sono parzialmente dissociati, facendo cambiare la bozza (vedi qui), sono stati i cristiani di World Vision International che proprio nei giorni scorsi hanno ribadito il loro impegno per la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale.

Sta di fatto che l'assalto agli innocenti europei, all'infanzia, è particolarmente feroce. All'Europa è chiesto di facilitare la morte dei nascituri e depravare gli infanti. La “Fase 2” finisce qui, con un piede nella fossa.