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CONCORRENZA SLEALE

Fincantieri danneggiata direttamente dall'Ue

Fincantieri, avviata dopo due anni di penose trattative con Parigi ad acquisire i Chantiers de l'Atlantique (ex STX) falliti. Ma si trova di fronte all'opposizione di un rivale inaspettato: l'Unione Europea. Sollevando dubbi sulla concorrenza, che fino a poco fa non c'erano. C'è il più che fondato sospetto che si tratti di una manovra politica.

Economia 10_01_2019
Fincantieri

Nessun problema se francesi e tedeschi fanno man bassa di aziende italiane, greche, spagnole di altri Paesi europei, ma per fermare Fincantieri, avviata dopo due anni di penose trattative con Parigi ad acquisire i Chantiers de l'Atlantique (ex STX) falliti, scende in campo persino la Ue.

La scusa della Commissione Europea per fare la guerra all’Italia e ai suoi interessi è la richiesta formulata da Parigi e Berlino all’antitrust Ue di verificare l’offerta di Fincantieri alla luce del regolamento sulle concentrazioni. Secondo la Commissione l’operazione «potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera». Fincantieri aveva firmato nel febbraio 2018 l'accordo di acquisto per il 50% di Stx France cui si aggiunge l'uno per cento dato "in prestito" dallo Stato francese, ma con diritto di recesso per 12 anni qualora l'azienda italiana a controllo pubblico non rispetti i suoi impegni.

A maggio l'accordo venne aveva notificato alla Commissione europea che aveva concluso che la soglia di fatturato dell'operazione non aveva una "dimensione europea" tale da giustificare l'esame di Bruxelles. La commissaria alla concorrenza, l'esponente della sinistra radicale danese Margrethe Vestager sembra però aver cambiato idea dopo la richiesta di riesame di Parigi cui si è aggiunta la Germania il 23 novembre scorso. Su pressione franco-tedesca la Commissione Ue ha quindi improvvisamente ravvisato i rischi per “la concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera". Però accorpamenti ben più consistenti come quelli del gruppo industriale aerospaziale franco-tedesco Airbus non hanno mai sollevato dubbi riguardo a libera concorrenza e anti trust e nel 2014 l’antitrust Ue non si è neppure interessato alla cessione da parte di STX alla tedesca Mayer Verth dei cantieri finlandesi di Turku, per restare nell’ambito delle navi da crociera.

Nessun dubbio a Parigi, Bruxelles e Berlino neppure quando gli stessi Chantiers de l'Atlantique vennero controllati per anni dal gruppo sudcoreano STX Offshore & Shipbuilding. "Fincantieri, italiana, che ha 5/6 miliardi di fatturato, non può comprare Stx (ex cantiere coreano fallito) ma Airbus, franco-tedesca, (70 mld di fatturato) può fare man bassa di tutte le aziende europee che le interessano e Thales, francese, (16 mld di fatturato) può monopolizzare l'elettronica nella UE" ha commentato Guido Crosetto, presidente della Federazione aziende italiane aerospazio e Difesa (AIAD) ed ex sottosegretario alla Difesa.

Le reazioni a Roma sono state durissime, soprattutto da parte della Lega. "Riterrei strano che fossero imposti ostacoli. Mi auguro che non ci siano" ha detto il premier Giuseppe Conte mentre il vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha parlato di "ennesima dimostrazione del fatto che l'Europa non esiste o esiste a senso unico” e di “ricorso di Francia e Germania contro un'azienda italiana che rispettando tutte le regole e tutti i limiti 'ha osato' acquisire una società francese nel settore della cantieristica navale. Rappresento un governo che non ha più intenzione di piegarsi a interessi economici di altri Paesi. Se l'Europa esiste ci sia parità di regole e condizioni di mercato per tutti, altrimenti ne trarremo le conseguenze"Breve ma durissimo il commento del sottosegretario agli Esteri, Guglielmo Picchi: "La posizione dell'antitrust europeo è la riprova che questa Ue non funziona ed è pregiudizievole dei nostri interessi nazionali".

L’Eliseo nega che la misura adottata dalla Ue nei confronti di Fincantieri abbia una valenza politica, anche se gli attacchi continui al governo italiano e le contestazioni alla manovra finanziaria italiana rendono impossibile non cogliere il valore essenzialmente politico dell’ennesimo attacco della Commissione Ue all’Italia e al suo esecutivo. Del resto l’operazione varata da Fincantieri per acquisire la maggioranza dei cantieri francesi è iniziata due anni ore sono e l’intervento di Bruxelles farà quanto meno slittare i tempi e forse le condizioni dell’acquisizione. La credibilità dell’Unione Europea e della sua attuale Commissione è ormai prossima allo zero e non ci sarebbe da stupirsi se l’iniziativa dell’antitrust di Bruxelles fosse motivata dalla volontà di far subentrare capitali e cantieri tedeschi, invece che italiani, nell’acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique.

Merkel e Macron firmeranno il 22 gennaio un accordo rinnovato di cooperazione economica e politica ad ampio spettro, teso a "creare una grande convergenza," che potrebbe includere anche nuovi rapporti in ambito cantieristico. Parigi e Berlino del resto hanno già gran parte delle loro aziende del settore militare integrate in gruppi misti: nei cieli Airbus, sul fronte dei mezzi terrestri Knds e sarebbe naturale se puntassero all’egemonia industriale anche nel campo navale, militare e civile. Se così fosse il freno posto dalla Ue all’operazione di Fincantieri rivelerebbe la malafede dei nostri cosiddetti “partner”, ma dimostrerebbe anche che la Ue è il peggior nemico degli interessi italiani.