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LA LETTERA

L’aborto, la vera pena di morte da abolire

Con il cambiamento del Catechismo sulla pena di morte, si sono adattate anche certe intenzioni di preghiera. Ma è la pena di morte verso l’innocente, come il bambino nel grembo, che è sempre moralmente illecita.

Gentile direttore,

ho letto l’articolo del professor Tommaso Scandroglio “Catechismo e pena di morte, la via per sdoganare l’omosessualità”. Mi riferisco a queste parole di Scandroglio:

«Papa Francesco nel 2018 ha capovolto questo insegnamento bimillenario della Chiesa, eliminando dal Catechismo la sezione che la qualificava come sanzione lecita e inserendone una nuova in cui si dichiara che la pena di morte è sempre inammissibile. E quindi la pena di morte da atto lecito è divenuta un malum in se, un’azione intrinsecamente malvagia. Secondo Bergoglio, insomma, la Chiesa per duemila anni si è sbagliata».

A conferma dell’errore di Papa Francesco sulla pena di morte aggiungo quanto segue. Sul foglietto dell’Apostolato della Preghiera che troviamo distribuito nelle parrocchie il primo venerdì di ogni mese, nel mese di settembre 2022, Venerdì 2, era scritto:

Intenzione di preghiera del Papa. «Preghiamo perché la pena di morte, che attenta all’inviolabilità e alla dignità della persona, sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo».

Pregare per la Chiesa. «Pregheremo il primo mistero glorioso, la Risurrezione, perché la potenza del Risorto scardini e trasformi i sistemi giuridici che comprimono la dignità degli uomini e, in particolare, sia abolita la pena di morte».

Si affermava così che la pena di morte (comminata al reo di gravi delitti) fosse sempre moralmente illecita; mentre è piuttosto la legalizzazione dell’aborto volontario, la pena di morte verso l’innocente, che è sempre moralmente illecita. Lo Stato ha il dovere di difendere i cittadini innocenti, mentre con l’aborto volontario lo Stato uccide cittadini innocenti servendosi delle proprie strutture. I medici sono i boia, le madri sono complici, e altri ancora che collaborano sono complici. E tutto è pagato con denaro pubblico.

Aborto procurato, fecondazione artificiale extracorporea, contraccettivi-contragestivi… è qui la legalizzazione della pena di morte contro innocenti cittadini non ancora nati. È questa la pena di morte che la Chiesa dovrebbe chiedere che «sia abolita nelle legislazioni di tutti i Paesi del mondo».

Paola Baravelli Pareschi