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VIAGGI E STORIA

Quando il provider straparla di Inquisizione

Il sito «Libero viaggi» presenta la storia della cittadina americana di Salem proponendo una versione
falsa della caccia alle streghe.

Attualità 24_01_2012
libero.it

Un lettore mi scrive: «Il richiamo a questo articolo compare oggi sulla home page di Libero, ed è quindi in una posizione di altissima visibilità, almeno per tutti quelli che, come il sottoscritto, usufruiscono di quel provider di posta elettronica; e siamo tanti».

Mi collego al link inviatomi e vado a vedere. E’ il sito «Libero Viaggi» e ci trovo questo: «Il fenomeno della caccia alle streghe risale alla fine del XV secolo e perdurò fino ai primi decenni del XVIII secolo». Più avanti: «La stessa Chiesa Cattolica ha sempre sostenuto, con documenti più o meno ufficiali, l'esistenza oggettiva di streghe, maghi e stregoni. Era il 5 dicembre 1484: Papa Innocenzo VIII emette la bolla “Summis desiderantes affectibus”, che ordinava di inquisire sistematicamente, per giustiziare le streghe in tutta Europa. Dal 1257 al 1816 l'Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone. Perché la paura della diversità e l’ignoranza piramidale sono da sempre le peggiori nemiche della religione. E di tutti i credi. Le cacce alle streghe erano intraprese, finanziate ed eseguite dalla Chiesa e dallo Stato. Cinque secoli di terrore, e l’assenso di istituzioni politiche e religiose». Infine, il richiamo a Salem, nel Massachussetts, dove dal 1691 in avanti furono giustiziati parecchi tra presunti stregoni e streghe.

Ora, non so chi sia l’estensore di questo messaggio di benvenuto, ma la lingua italiana stessa freme a leggere «cacce» e non «caccie», nonché il disinvolto passaggio dal presente al passato remoto e all’imperfetto, talvolta nella stessa frase. Poi, si parla di un fenomeno che «risale alla fine del XV secolo e perdurò fino ai primi decenni del XVIII». Indi si salta al 5 dicembre 1484. Per finire con un gran passo indietro: il 1257 (dunque, XIII secolo). E un funambolico zompare in avanti: il 1816 (XIX secolo). Fin dopo Napoleone, fin dopo il Congresso di Vienna. Boh. Chi bruciò sul rogo «milioni di persone» fu l’Inquisizione. E fino al 1816!

Milioni di persone in un’Europa che contava, in tutto, qualche milione di persone. E quanti milioni erano, gli inquisitori? E di quanti milioni di miliardi di denaro disponevano? Sì, perché gli archivi ci mostrano città rovinate da un solo processo per stregoneria: c’era da pagare il balivo e le guardie, il vitto dei prigionieri, lo stipendio ai magistrati, ai traduttori, agli esperti, al boia e ai suoi aiutanti, il viaggio e l’alloggio ai testimoni…  Sappiamo di podestà che smisero di processare streghe per mancanza di fondi.

E non poteva mancare, nel messaggio di Libero Viaggi, l’accenno (dettagliatissimo) a Salem. Che però era nell’America dei Padri Pellegrini. I quali, essendo protestanti, nulla avevano a che fare col Papa e con l’Inquisizione: I giudici di Salem erano tutti civili. Ed esagerarono, tanto che il governatore dovette, appena appreso il fatto, avocare a sé la questione e far rifare i processi. Se la storia (vera) interessa relativamente alle agenzie di viaggio, ai turisti si può consigliare lo scritto del famoso drammaturgo Arthur Miller (sì, il marito di Marilyn Monroe), che alle Streghe di Salem dedicò una sua robusta opera.

Chi mi ha segnalato il sito in questione aggiunge: «Per il lettore sprovveduto la tortura ed uccisione di “milioni di persone” risulta attribuita direttamente al Papa». In effetti, una lettura affrettata e superficiale potrebbe prestare il fianco a questa critica. E’ anche vero che chi si collega a un’agenzia di viaggi non è tenuto all’analisi storico-scientifica di quel che vi legge; anzi, è molto probabile che neanche vi sia portato. Gli estensori illuministi dell’Encyclopèdie attribuita a Diderot e D’Alembert sfuggivano alla censura col semplice espediente di celare i discorsi più compromettenti sotto voci apparentemente innocue come «contadino» e «colori», e restando sul vago nelle voci «monarchia» e «religione».

Sapevano che i censori, semplici funzionari salariati, non avrebbero letto tutto e in tutti i molti volumi dell’opera. Gli enciclopedisti erano furbi e in malafede. Oggi non c’è più bisogno di scaltrezza, la pigrizia mentale fa tutto da sola. Lo sapeva bene Voltaire quando diceva «calunniate, calunniate; qualcosa resterà» (a dire il vero la frase è di Bacone, ma il philosophe ne fece larghissimo e scientifico uso). Una fesseria, dopo secoli di ripetizione, diventa verità assodata. Chi qui scrive ha trovato filippiche antiberlusconiane perfino nelle prefazioni a fumetti western.

E non si possono mettere le porte alla campagna (come diceva s. Josemaria Escrivà de Balaguer), dove gli asini ragliano e i merli schiamazzano. Così, magari ti affanni a studiare, scrivere e pubblicare un libro che confuti un altro libro (chi scrive ha al suo attivo diverse opere sulla vera storia dell’Inquisizione), poi apri un sito per turisti e ti ritrovi davanti alla vulgata più stantia e obsoleta. Da cascar le braccia.