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POLITICA

Affari privati con soldi pubblici, un vizio italiano

Polemiche a Sarzana per la presentazione del libro di Renzi a spese del Comune. Ma è solo l'ultimo di una lunga serie di casi di uso spregiudicato dei soldi dei contribuenti, che hanno visto protagonisti, solo per citare i casi più recenti, Alfano, Napolitano, la Finocchiaro e la Boldrini.

Politica 29_08_2017
Matteo Renzi

Quello della mancata presentazione del libro di Renzi al Festival di Sarzana è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. Il malvezzo dei politici italiani di utilizzare risorse pubbliche per gestire affari privati non conosce colori, ideologie né epoche storiche, anzi può dirsi accentuato negli ultimi vent’anni, che pure avrebbero dovuto essere quelli dell’austerity, della spending review, della moralizzazione e della rottamazione.

Bene ha fatto il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ad intervenire per denunciare la “doppia morale del Pd” a proposito dell’iniziativa del sindaco dem di Sarzana, Alessio Cavarra, che avrebbe voluto ospitare la presentazione del libro dell’ex premier nel calendario della quattordicesima edizione del Festival della Mente, il primo week-end di settembre. Un’iniziativa politica di parte, che sarebbe stata pagata con i soldi del contribuente e della Fondazione Carispezia. Ecco perché l’assessore regionale Giacomo Giampedrone ha deciso di revocare il patrocinio all’iniziativa.

Il sindaco di Sarzana ha parlato di censura e, per ripicca, il capogruppo Pd in Regione Liguria, Raffaella Paita ha già annunciato che chiederà chiarimenti sulle spese e i patrocini concessi dalla giunta Toti a iniziative di parte, ovviamente in favore del centrodestra. Pare, infatti, che la Regione Liguria abbia di recente concesso logo e patrocinio al tour del giornalista Mediaset, Paolo Del Debbio e abbia finanziato cene di gala all’Expo con Meloni, Maroni e La Russa. Se fosse vero, sarebbe ugualmente deprecabile. E sarebbe giusto andare a fondo nelle verifiche.

Fatto è che cambiano le amministrazioni ma le cattive abitudini sono dure a morire e chi si trova al potere prima o poi viene preso con le mani nella marmellata.

E il fatto che questa volta sia toccato a Matteo Renzi la dice lunga anche sulla sua disinvoltura nell’utilizzare le istituzioni pubbliche per visibilità personale. Se avesse ricoperto attualmente incarichi istituzionali non ci sarebbe stato nulla di male nel presentare un libro nella cornice di un evento pubblico, ma lui è solo un segretario di partito e quindi un’iniziativa del genere sarebbe più adatta ad una Festa dell’Unità anziché ad una kermesse che coinvolge tutti i cittadini sarzanesi, di destra, di sinistra e di centro e che è finanziata con i soldi di tutti loro.

Riavvolgendo il nastro della storia politica più recente, troviamo altri spiacevoli episodi opportunamente denunciati da alcuni organi di stampa. Nel 2013, l’Espresso documentò che la senatrice Pd Anna Finocchiaro aveva utilizzato uomini della sua scorta per farsi accompagnare a fare la spesa, per pesare patate e banane e per far caricare le buste della spesa in auto. A confermare la notizia alcune foto, che avevano mandato in bestia l’interessata, non nuova a scivolate del genere. Si ricordavano, infatti, anche le immagini delle sue guardie del corpo che l’avevano accompagnata all’Ikea spingendole il carrello durante il periodo in cui era Ministro per le pari opportunità. Perfino Matteo Renzi la prese in giro per quell’episodio. Il tutto ha avuto peraltro uno strascico in tribunale, con una querela presentata nei riguardi dell’Espresso da parte della Finocchiaro stessa.

Sui voli di Stato a finire nel ciclone delle polemiche è stato di recente il Ministro Angelino Alfano, primo nella speciale classifica dei ministri che hanno fatto uso dell’aereo della Presidenza del Consiglio, con 68 voli in sei mesi, più del premier Gentiloni. In quasi la metà dei casi l’ha utilizzato per spostamenti in Sicilia, sua terra d’origine.

La motivazione “istituzionale” e di sicurezza a volte è solo uno schermo per nascondere una sfrontata attitudine dei politici italiani ad utilizzare risorse pubbliche per utilità personali e private.

Qualche settimana fa il Presidente della Camera, Laura Boldrini si è attirata le critiche della stampa per aver soggiornato in vacanza a Castelporziano, nella residenza riservata al Presidente della Repubblica, con tanto di scorta di corazzieri a cavallo in tenuta estiva. Pare che non fosse la prima volta della Boldrini a Castelporziano e che la stessa avesse anche beneficiato a fine maggio di un trattamento in spiagge esclusive nella tenuta estiva del Quirinale sul litorale di Ostia.

Last but not least, poco più di un mese fa, i giornali hanno raccontato di una vacanza extra-lusso di Napolitano con aereo di Stato nella suite di punta di un albergo con spa a Sesto Pusteria, nelle Dolomiti, con tanto di agenti messi a disposizione dalla Questura di Bolzano.

Si tratta di sprechi che gli stessi potenziali beneficiari dovrebbero rifiutare e combattere, proprio per non prestare il fianco a polemiche di intonazione populista e per dare il buon esempio ai cittadini che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.