Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Comunismo

Ansia per la sorte del convento dei redentoristi in Vietnam

Le autorità hanno insediato un ospedale in uno degli edifici e approfittando dell’assenza dei religiosi hanno avviato lavori di ristrutturazione

 

La Congregazione del Santissimo Redentore è attiva in Vietnam dal 1925. Nel 1928 ha acquistato nel distretto di Dong Da ad Hanoi, la capitale, un vasto terreno sul quale ha costruito un convento composto di strutture. Ma da tempo in uno degli edifici le autorità locali hanno insediato un ospedale. Il 6 novembre, approfittando dell’assenza dei religiosi che si trovavano a un ritiro con il clero dell’arcidiocesi, senza informarli e chiedere la loro autorizzazione hanno avviato dei lavori di ristrutturazione sia all’interno che all’esterno dell’edificio che continua a essere di proprità della Congregazione. Padre Joseph Nguyen Van Hoi, superiore della comunità redentorista di Hanoi, ha mandato un rappresentante del Consiglio pastorale della parrocchia di Thai Ha a incontrare con ugenza gli amministratori dell’ospedale per chiedere che fermino i lavori di ristrutturazione. Ha anche inviato lettere ai confratelli, alle sorelle e ai fedeli nel mondo chiedendo che preghino affinché la struttura torni alla sua funzione originaria. Azioni come questa violano la libertà religiosa – ha spiegato all’agenzia di stampa AsiaNews – e minano la fiducia della popolazione nelle autorità. Ma la confisca e il sequestro di beni immobili è uno dei modi in cui il governo comunista del Vietnam perseguita i cristiani sui quali esercita un controllo serrato. Nell’elenco Open Doors 2023 dei 50 paesi in cui i cristiani sono più perseguitati il Vietnam occupa il 25° posto. Sui fedeli infieriscono le autorità e anche parte della popolazione in maggioranza buddista o seguace di antiche tradizioni animiste. Preoccupa in particolare la sorte dei cristiani Hmong la maggior parte dei quali vivono nelle province rurali degli altipiani centrali. Le autoritàlicali e nazionali – riferisce Open Doors – stanno facendo di tutto per ostacolare qualsiasi rapporto proveniente da quella regione.