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Transessualità

Dalla triptorelina al suicidio

Jessicaè una 17enne che sin dall'età di 7 anni voleva cambiare sesso. Finisce per seguire i consigli di alcuni medici via skype. Prende farmaci che la fanno ammalare finchè non si butta sotto un treno.

Gender Watch 21_07_2019

Jessica Lowe viveva vicino a Londra. Fin dall’età di 7 anni voleva cambiare sesso. All’età di 15 anni si reca con in genitori presso  il Tavistock Centre di Londra.

Raccontano i genitori: “Abbiamo comprato un biglietto per Londra per recarci al Tavistock and Portman Centre, l’istituto fiore all’occhiello della sanità britannica nel campo della disforia di genere. Qualcosa in quel viaggio andò storto. Jessica, che ai tempi della prima visita aveva poco più di 15 anni, non era stata ritenuta idonea a iniziare un trattamento. Era stata inserita in una lista di attesa. A causare il ritardo era l’altissima richiesta di trattamenti in clinica, con la triptorelina”. 

Avrebbe dovuto aspettare due anni che poi sono diventati sei. Allora Jessica trova sul web la Gender GP, una clinica on line (sic), gestita da Helen e Mike Webberley. I dottori la visitano via skype e le prescrivono cocktail di ormoni insieme a triptorelina (bloccante della pubertà) e calmanti. Iniziano però effetti collaterali pesanti. Deve interrompere il trattamento altrimenti questi intrugli l’avrebbero portata a morte sicura.

Jessica, che pensava che cambiando sesso avrebbe risolto i suoi problemi, cade nelle disperazione e si suicida buttandosi sotto un treno. Aveva 17 anni. Come ci raccontano altri casi di cronaca, anche dopo il cambiamento di sesso la persona transessuale è altamente esposta a rischio suicidio. Quindi nulla avrebbe giovato a Jessica il cambiamento di sesso, ma avrebbe solo peggiorato la situazione.

https://www.osservatoriogender.it/jessica-ragazza-trans-suicida-per-il-cambio-di-sesso/