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IL DOPO-FAMILY DAY

È stato un voto di sfiducia a Renzi

E così Renzi è servito. "#Renziciricorderemo" è lo slogan che sintetizza l'evento di sabato mettendo nel mirino del popolo delle famiglie la sicumera del leader fiorentino. Tira oggi, tira domani, la gente comune si è resa conto che la leadership del paese è tutto tranne che moderata.

Famiglia 01_02_2016
Matteo Renzi

E così Renzi è servito. "#Renziciricorderemo" è lo slogan che sintetizza l'evento di sabato mettendo nel mirino del popolo delle famiglie la sicumera del leader fiorentino. Tira oggi, tira domani, la gente comune si è resa conto che la leadership del paese è tutto tranne che moderata, si è resa conto che sta alla cultura cattolica come la forfora allo zucchero a velo, ha compreso che il progetto di unire le tradizioni socialista e popolare nel PD di Renzi ha finito per produrre nient'altro che un partitone radicale abilissimo soltanto nell'occupare il potere.

Il popolo ha capito che quella che è approdata nell'aula del Senato saltando la commissione giustizia con procedura riservata alle urgenze, non è la legge Cirinnà, ma è la legge obbrobrio Renzi-Cirinnà. Ha colto perfettamente il voltagabbanismo di un uomo che nel 2007 va al Family Day per fermare i DICO e dopo pochi anni promuove i DICO al cubo. Ciascuno può rispondere a questa semplice domanda: "Cosa affidereste ad un uomo così?". Chi vagheggiava possibili intese indecenti è servito. Così com'è servito il patetico tentativo di trovare un qualche compromesso con improbabili tripli salti carpiati di stralci della stepchild adoption sostituiti da affidi rafforzati che in realtà, se rafforzano qualcosa, è solo lo schifo.

È servito il tentativo furbesco di mandare un signor De Palo qualunque ad affondare il Family Day in televisione e sull'houseorgan di un prelato tremulo col potere quanto bilioso con chi a quel mefitico potere non intende inginocchiarsi. Gianfranco Amato ha domandato alle famiglie che sono straripate al Circo Massimo: "Volete che cerchiamo un compromesso?" La risposta è stata un boato: "Noooo!". Ed anche se fatalità o volontà ha voluto che su TV2000, la TV della CEI, la folla che gremiva il prato non fosse stata microfonata, le migliaia di registrazioni e i social provvederanno a recapitare il messaggio ai destinatari. Se qualcuno s'illudeva di potere confezionare un inciucetto schifoso nelle segrete stanze, da sabato sa che non potrà invocare alcuna autorità derivantegli dal popolo di Dio che con quella semplice risposta ha insegnato ai pornoteologi in servizio permanente effettivo che cosa sia veramente il sensus fidelium.

Questo concetto fondamentale è stato ribadito dal portavoce del Family Day che nella maniera più chiara ha detto che la legge Renzi-Cirinnà è una legge interamente sbagliata, dalla prima all'ultima riga. La californiana Jennifer Lahal ha spiegato a Renzi che premiare con la stepchild adoption la schifezza dell'utero in affitto è a sua volta una schifezza. Sono mesi che glielo diciamo senza successo, forse gli organizzatori hanno sperato che la padronanza del premier con l'inglese potesse aiutarlo a comprendere. La portavoce delle famiglie croate gli ha spiegato che qualsiasi civiltà della storia, quantunque aperta all'omosessualità, ha riconosciuto nel matrimonio sempre e soltanto l'unione di un uomo e una donna e i leaders che sono stati sordi a questa evidenza, alla fine sono stati mandati a casa. C'è poi voluta una famiglia africana per spiegare quanto luridi miliardari sfruttino le donne e la loro povertà.

Non si sa più in quale lingua si debba dire a Renzi che la giustizia esige per le coppie dello stesso sesso gli stessi diritti che la legge prevede per le coppie di amici, giacché quello che due gay fanno sotto le lenzuola non può mai avere alcuna rilevanza per la società e quello che fanno dalla cintola in su lo possono fare benissimo due amici. E se dunque i diritti delle coppie di amici sono zero, perché dell'amore e di amicizia allo Stato importa zero, allora i diritti delle coppie gay (delle coppie, non della persona di qualsiasi orientamento) devono essere zero. Ma un'altra risposta è giunta con un secondo plebiscito dalle famiglie del Circo Massimo; è un mandato preciso ad usare ogni mezzo legale per contrastare il progetto politico che Renzi intende promuovere con il matrimonio gay camuffato da unioni civili: sottrarci lo scudo per eccellenza dallo strapotere dello Stato distruggendo la famiglia. Il Family Day può cambiare tutto, se c'è una sveglia che è suonata è quella per il premier. Stai sereno, Matteo.