Battuto il Califfato, i vincitori iniziano a lottare fra loro
Il Califfato è ormai in una morsa e le sue due roccaforti, Raqqa e Mosul, sono quasi liberate. Forse lo stesso Al Baghdadi è morto. Ma i russi accusano gli americani di liberare forze dell'Isis contro Damasco. E gli americani intendono fermare gli sciiti che filtrano in Siria dall'Iraq. La guerra non finirà perché i vincitori già si combattono.
Nuovo governo croato, allarme per i cattolici
Dalla crisi politica è nata una nuova maggioranza che ha inglobato la piccola pattuglia dell'HNS, partito ferocemente laicista e anticlericale, che ha chiesto e ottenuto il ministero dell'Istruzione. E proprio nel momento in cui è in corso la riforma dei programmi scolastici. E potrebbe rispuntare l'ideologia gender.
Numeri del terrorismo in Europa: l'allarme è reale
Terrorismo in Europa? “Niente di nuovo sotto il sole, negli anni ’70 era peggio”. “La maggior parte delle vittime del terrorismo è costituita da asiatici musulmani, non da europei cristiani”. Tutto vero. Ma l'Europa registra il maggior incremento di attentati negli ultimi anni. E il terrorismo di oggi è molto peggiore. Vediamo perché.
Mike Pence ai cattolici: "Trump è al vostro fianco"
Mike Pence, vicepresidente Usa, è intervenuto alla National Catholic Prayer Breakfast, di Washington, dove si è rivolto a una platea dell'associazionismo cattolico. Ha assicurato che il presidente Trump "sta dalla parte di coloro che sono perseguitati a causa della fede. E dalla parte dei più vulnerabili: gli anziani, i malati e i non ancora nati"
Venezuela, per i vescovi non è più ora di dialogo
La delegazione della Conferenza episcopale venezuelana ha presentato al Papa un dossier sulle condizioni drammatiche della popolazione: l'82% soffre la fame, una criminalità endemica che uccide 29mila persone all'anno, più la violenta repressione di Maduro. Il paese è allo stremo. «Maduro è sostenuto da Russia, Iran, Cina, Cuba, il Papa ci può aiutare a livello internazionale».
La May perde la maggioranza. Ma la Brexit continua
Scene di ordinaria sorpresa nel Regno Unito. La premier uscente Theresa May aveva optato per la via rischiosa delle elezioni anticipate per ottenere una maggioranza più solida. Ma al voto, appena un mese e mezzo dopo, è addirittura riuscita a perdere la maggioranza. Gli europeisti perdono ancora di più. La Brexit continua.
Comey accusa Trump, ma non c'è la "pistola fumante"
Il presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha esercitato pressioni sull’ex direttore dell’FBI, James B. Comey Jr., per insabbiare il “Russiagate”. Non essendovi riuscito, il 9 maggio ha licenziato Comey (ora sostituito da Christopher Wray). Chi lo dice? Il licenziato, Comey. E' la sua parola contro quella di Trump. Non c'è alcuna "pistola fumante"
Elezioni britanniche, la Brexit non interessa più
In Italia, in Europa in generale, queste elezioni anticipate britanniche vengono lette come un referendum sulla Brexit. In realtà gli interessi degli elettori che vanno oggi al voto sono ormai altri: la riforma dell'assistenza sociale agli anziani e il terrorismo. In entrambi i casi la May si è espressa male e rischia di giocarsi la maggioranza assoluta, data per certa fino a metà maggio.
Strage a Teheran, detonatore della faida nel Golfo
L’attacco terroristico al Parlamento iraniano e al mausoleo di Khomeini a Teheran confermano l’escalation della crisi in atto da anni tra il blocco sunnita guidato dai sauditi e dalle monarchie del Golfo e l’alleanza sciita guidata dall’Iran. In mezzo alla quale si inserisce anche la faida fra sunniti, fra sauditi (wahhabiti e salafiti) e Qatar (e Fratelli Musulmani). Un confronto molto ampio. Che coinvolge direttamente anche l'Europa, dove le parti in causa investono in modo massiccio per contendersi i fedeli musulmani.
Gli jihadisti della porta accanto
Youssef Zaghba, marocchino-italiano con madre a Bologna era il terzo uomo dell’attentato a Londra del 3 giugno. Dopo Anis Amri, lo stragista di Berlino ucciso da due poliziotti italiani a Sesto San Giovanni (Milano), ecco un’altra vicenda di terrorismo internazionale in cui l’Italia è direttamente coinvolta.
Hong Kong, indipendentismo contro memoria comune
A 28 anni da Tienanmen, la veglia in memoria del massacro si è regolarmente tenuta a Hong Kong, come avviene tutti gli anni dal 1990. Quest’anno la partecipazione è stata inferiore agli anni scorsi. I maggiori assenteisti sono stati i sindacati degli studenti vicini alla causa localista, che vogliono l'indipendenza dalla Cina.
Tutti contro il Qatar, Sauditi guidano la coalizione
Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein rompono ogni legame con il Qatar e lo relegano a un isolamento completo. Il casus belli, praticamente non c'è. E' un regolamento di conti fra sunniti. I Sauditi, forti dell'appoggio di Trump, vogliono far pagare al Qatar i suoi doppi giochi con Teheran e la sua sponsorizzazione dei Fratelli Musulmani. Ma come può finire questo nuovo conflitto nel Golfo?