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L'ANALISI DELLA COPERTINA/2

Famiglia Cristiana e i perdenti illuminati

La copertina di Famiglia Cristiana è un simbolo del ruolo di minoranza giocato male. Non c’è la comprensione delle ragioni che hanno portato a scelte diverse. E' espressione di questo insopprimibile impulso, da parte di una agenzia che non sembra più maggioritaria nel consenso e nella fioritura vocazionale in Italia, eppure, senza accorgersene, detta la linea invece di esaminare seriamente come mai siamo arrivati all’attuale situazione. 

Attualità 13_08_2018

Riprendiamo il discorso dell’intervento precedente - la copertina di FC su Salvini - entrando di più nel cuore dell’argomento. La numerazione dei paragrafi segue dal post precedente.

IV. UNA ANALISI MANCATA DI UNA MAGGIORANZA O CONSISTENTE MINORANZA
Certo qualcuno sarà d’accordo con la copertina di FC, ma essa è una mancanza di considerazione verso una consistente fetta di elettorato cristiano che ha votato Lega lo scorso 4 marzo. Come si è arrivati a questo risultato? Prima del 4 marzo ho sentito qualche considerazione, ci ho riflettuto e provo a metterle in una sequenza concatenata.

Anzitutto: votare o non votare? Ma sì, votare, perché abbiamo avuto troppi governi senza votazioni. Votare Renzi PD? Per la carità, a parte considerare gli italiani come dei lupetti che un capo scout può manovrare a piacere, a parte l’incoerenza del “se perdo il referendum vado via”, Renzi ha appoggiato le leggi Cirinnà come leggi di civiltà per mettersi al passo con l’Europa. Dunque no PD e no Renzi. Allora votare a destra? Sì, ma la dirigenza di Forza Italia sembra esausta e non si intravvede un successore; poi lì si è infiltrato un mucchio di opportunisti che sui valori non negoziabili equivalgono al PD.

Resta la Lega, che tra l’altro si è opposta alla diffusione di un manuale gender nelle scuole, forse l’unica forza politica a farlo, e che Salvini ha sdoganato da partito lombardo e dal “celodurismo” inaccettabile di Bossi. Certo, cristianamente eccede sui migranti, ma questo si può sempre correggere, mentre sui valori non negoziabili della vita e del rapporto matrimoniale uomo/donna, pur non essendo granitica, è meno cedevole di altri. E questi ultimi valori sono importanti perché, una volta aperta una breccia, diventa difficilissimo ripararla. È vero, Salvini è alla terza donna e quella che ha non è sua moglie, ma in fondo va bene che almeno abbia... una donna (frase di una signora molto di chiesa, che quando può usa ancora il velo; frase moralmente inammissibile, ma psicologicamente normale dopo che il PD ha sostenuto certe tendenze nella passata legislatura).

Ora chi con maggiore o minore consequenzialità ha fatto questi ragionamenti e ha votato Lega è stupido? è anticristiano? La copertina di FC sembra non tenere conto di costoro, sembra non tenere conto che in genere non sono contro lo straniero, ma contro la delinquenza e la politica - possibile - dei precedenti governi, mentre ne invocano un’altra - possibile - che è quella dell’attuale governo.

Certo, ogni cambio che avviene per alternativa o contrapposizione non è mai equilibrato e tende ad eccedere e non solo con le parole - può capitare anche nella Chiesa da un pontificato all’altro - e sarebbe compito dei cristiani, discorrendo secondo il Logos, contestare le eccedenze, ma non demonizzare tutta una linea con un “Vade retro”.

Ovvio che non sto sostenendo che votare Lega al 4 marzo fosse l’unica scelta cristiana possibile: sto solo ragionando a partire dalla copertina di FC.

V. UN RUOLO GIOCATO MALE
In politica c’è chi vince e c’è chi perde, ma il ruolo dei perdenti non è perdente: è il ruolo insopprimibile e critico della minoranza. Va però giocato - dai politici ma anche da FC e dalla CEI “formato PD” - con una dignità che potrebbe comportare: 1. accettare il proprio ruolo di minoranza; 2. argomentare secondo il Logos e il Vangelo; 3. istituire una revisione sul perché da maggioranza si è passati a minoranza.

Orbene, la copertina di FC è un simbolo del ruolo di minoranza giocato male. Non c’è la comprensione delle ragioni che hanno portato a scelte diverse e, puntando sull’emozionale - il che è un tallone d’Achille anche della maggioranza -, non c’è la possibilità di un discorso correttivo sulla violenza verbale, su una maggior dose di informazioni e di attenzioni di come i migranti possono venire da noi e integrarsi, come possono essere liberati dal caporalato e dalla prostituzione, su di chi è la responsabilità delle morti in mare ecc. Un discorso del genere, prerogativa della minoranza, è possibile solo se si entra in dialogo non con l’intenzione di sovvertire tutto o di demonizzare delle scelte che, in se stesse, sono legittime e che cristianamente richiederebbero di essere corrette e integrate ma non abolite.

Anche per quanto riguarda la CEI, non sembra che ad ora ci sia una riflessione seria sul “come mai” si è giunti a questo punto, a manifestazioni peraltro non diffusissime di intolleranza. È esemplare che subito dopo le elezioni si sia dichiarato di prendere atto della novità emersa, riservandosi la libertà di valutarla secondo il Vangelo. È commovente che adesso i vescovi si diano il compito di “ricucire il Paese”, ma sarebbe più rude che si domandassero: “Se c’è la necessità di ricucire, chi ha provocato gli strappi e le attuali reazioni? Non forse la politica dei precedenti governi con il nostro parziale assenso e a volte troppo debole dissenso? E se per ipotesi assurda - ripeto “assurda” - anche i vescovi fossero stati eletti il 4 marzo, alcuni che ora dettano la linea sarebbero ancora in cattedra?”. La Chiesa soprattutto istituzionale, come si sa, è una “casta meretrice”: casta nel rimanere fedele a Gesù Cristo, meretrice nel convivere nei limiti del possibile con i governi di turno e senza scrupoli di restare fedele agli amanti di prima. E allora non sarebbe il momento di...?

VI. MA FORSE ERA IMPOSSIBILE CHE NON ACCADESSE
Lasciamo da parte per un momento la copertina di FC e consideriamo che qualche tempo fa il segretario reggente del PD Maurizio Martina ha invitato il ministro dell’interno a dimettersi. Più che lecito da parte sua essere convinto di avanzare tale richiesta, ma Martina avrebbe anche dovuto pensare tra sé: il ministro dell’interno dovrebbe dimettersi, ma, vista la catastrofe elettorale del PD, come faccio a dirlo senza far ridere? Come si sa, “Quos Deus perdere vult prius dementat (a coloro che vuole perdere, Dio prima toglie la mente)” (l’adagio non è di origine cristiana), ma io aggiungerei: prima di “demenziarli”, Dio toglie loro il senso del ridicolo.

La richiesta di Martina mi ha riportato a ricordi personali, quando, eletto a incarichi di una certa importanza nella vita religiosa, qualcuno che non aveva preso voti o si era limitato a uno o due, mi consigliò di dimettermi; qualcun altro mi fece notare che la maggioranza che mi aveva eletto non aveva consistenza... È acqua passata che non mi provoca più nessun sussulto sensibile, ma intellettualmente mi porta a riflettere che, sia pure in situazioni diversissime, ha agito lo stesso meccanismo e cioè sempre ci sono e ci saranno dei “perdenti illuminati” che non accettano di giocare il loro ruolo, ma conservano un insopprimibile impulso a indicare la via agli altri. E questo capita in situazioni di poco significato - la mia -, nella grande politica laica e nei dinamismi presenti anche nella Chiesa di Dio.

Dunque non poteva non succedere e la copertina di FC è a suo modo espressione di questo insopprimibile impulso, da parte di una agenzia che non sembra più maggioritaria nel consenso e nella fioritura vocazionale in Italia, eppure, senza accorgersene, detta la linea invece di esaminare seriamente come mai siamo arrivati all’attuale situazione.

Questo discorso - ma qui usciamo da seminato - si potrebbe allargare alla formazione clericale e religiosa: coloro che non hanno vocazioni o ne hanno poche o non ne attirano, insegnano agli altri come contattare i giovani, chi accogliere e chi allontanare ecc.

POST SCRIPTUM
Naturalmente quelle di cui sopra sono considerazioni che valgono adesso, ma non è detto che varranno sempre - magari saranno superate già prima di un anno -, perché le vicende storiche sono mutevoli e dunque è mutevole anche il risultato dell’approccio evangelico alle stesse.

Quanto scritto non è una difesa di Matteo Salvini, né dell’attuale governo, né, dati i legami mediatici correnti, di Trump: come cristiano so che le signorie di questo mondo, secondo una bella espressione di santa Caterina da Siena, sono “signorie prestate”. Come il sottoscritto, tutti passeranno l’uno dopo l’altro, Romani Pontefici compresi. Per un cristiano l’unico Signore e Salvatore è Gesù Cristo che «è lo stesso ieri e oggi e per sempre!» (Eb 13,8).

Ma ciò non toglie che - salva la libertà di FC di tenere una sua linea e salva l’amicizia con i religiosi paolini con l’editoria dei quali ho collaborato e in piccola misura ancora collaboro - sia possibile un (fallibile) ragionamento sulla situazione e sulle provocazioni mediatiche del momento, un ragionamento condotto secondo il Logos e non secondo le emozioni. O almeno ci ho provato.

FINE - 2
Già pubblicato -1 Emotività contro pecore che puzzano