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ideologia

Il woke tra i banchi cancella anche la festa del papà

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"Non onorare il padre e la madre per non urtare le famiglie arcobaleno": ci sarebbe il nuovo comandamento inclusivo alla base della decisione di una scuola romana, che per ora ha urtato più di una famiglia. E continua a far discutere.

Attualità 22_03_2024
imagoeconomica LIVIO ANTICOLI

È la scuola il campo della battaglia ideologica? Quando ancora non si sono placate le polemiche per la decisione del consiglio d'istituto della scuola "Iqbal Masih" di Pioltello di chiudere il giorno della festa di fine Ramadan, c'è un'altra notizia che ha origine nelle aule scolastiche ed è destinata a far discutere.

Protagonisti involontari i bambini della scuola comunale per l'infanzia Ada Negri di Roma che martedì scorso, a differenza degli anni precedenti, sono tornati a casa senza i consueti disegni da regalare ai padri nel giorno di San Giuseppe. Non una semplice dimenticanza, però, secondo quanto avrebbero ricostruito diversi genitori tramite i rispettivi rappresentanti di classe. Questi ultimi, infatti, chiedendo spiegazioni alle maestre si sarebbero sentiti rispondere che la celebrazione della festa del papà in tutte le classi era stata cancellata per motivi di "inclusione" nei confronti delle "famiglie arcobaleno". Nel messaggio inviato agli altri genitori, una rappresentante di classe ha fatto sapere che questa linea verrà mantenuta anche in occasione della festa della mamma.
Come hanno spiegato in un comunicato stampa i deputati di Fdi Alessandro Amorese e Fabio Roscani, «alcune classi che avevano già preparato regali e pensieri in vista della celebrazione non hanno potuto neanche consegnare i doni alle loro famiglie».

Il comportamento della scuola ha indignato più di una famiglia e sarà – come si legge nel comunicato dei due parlamentari meloniani – al centro di un esposto al Ministero dell'Istruzione e del Merito per verificarne la correttezza. Resta l'amarezza anche per quelle classi che avevano già preparato i lavoretti. Secondo quanto ci viene riportato da un genitore di un alunno, sembra che chi è riuscito a parlare con la preside in queste ore avrebbe ricevuto due versioni divergenti: in un caso, la rivendicazione di una scelta fatta in nome dell'inclusione per le "famiglie arcobaleno" ma anche per "gli orfani", dall'altra una mezza smentita che avrebbe confermato l'assenza di indicazioni per i lavoretti ma riaffermato il merito di aver fatto svolgere riflessioni sulla figura del padre.

Come che sia, La Nuova Bussola ha provato a contattare, senza successo, la dirigenza della scuola che nel pomeriggio è finita nella polemica a seguito delle agenzie di diversi esponenti politici che hanno denunciato la vicenda. Tra gli altri, la consigliera regionale di Fdi e presidente della X Commissione, Laura Corrotti ha bollato come «vergognoso l'episodio accaduto in occasione della ricorrenza della festa del papà» ed ha parlato di «scenari ideologici ed infondati che minano il benessere, la felicità e la spensieratezza dei nostri bambini». Sulla stessa linea anche l'assessore leghista alla Cultura Simona Baldassarre secondo cui «escludere la figura del papà per includere quella delle famiglie arcobaleno è paradossale e frutto dell'ennesima follia della cultura "woke"».

La vicenda della Ada Negri avviene in una città dove l'amministrazione comunale ha dato prova di dare grande attenzione alle rivendicazioni arcobaleno e che ha adeguato la modulistica per l'iscrizione online ai nidi comunali per le coppie omogenitoriali. L'abolizione delle feste del papà e della mamma, sempre più frequente nella scuole italiane, spesso viene motivata con preoccupazioni nei confronti delle sensibilità di alunni con situazioni particolari, ma anche il ricorso a simili ragioni non cancella il retrogusto ideologico di queste decisioni.

Interpellata dalla Nuova Bussola Quotidiana su questa tendenza negli istituti dell'ex cattolicissima Italia, la professoressa Maria d'Arienzo, ordinario di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali presso il dipartimento di giurisprudenza dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, ha osservato che «un'idea pedagogica di inclusività diventa ideologica se nega la festa del papà o della mamma nel tentativo di veicolare un'idea della famiglia diversa dalla tradizionale e da quella naturale». «Il risultato – ha concluso la docente – è una pedagogia al contrario che toglie anzichè aggiungere». 



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