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I FILM DELLA SETTIMANA (18-12-2010)

In un mondo migliore

Un medico impegnato in aiuti umanitari in Africa si accorge che sta trascurando il figlio e la moglie... E' una storia che parla di speranza quella di In un mondo migliore...

Visioni 18_12_2010
In un mondo migliore

sentieri del cinema

In un mondo migliore di Susanne Bier con Mikael Persbrandt, Trine Dyrholm (Genere: Drammatico; Durata: 113')

In un mondo migliore intreccia la storia di due dodicenni e delle loro famiglie. Da un lato un ragazzino è vittima dei bulli della scuola, mentre suo padre, un “medico senza frontiere" idealista, è impegnato a salvare vite in Africa e sua madre porta avanti la separazione. Dall’altro, un bambino colpito dalla morte della madre sfoga il suo dolore nella rabbia contro il genitore rimasto e contro il mondo. Tra i due ragazzini si sviluppa un’amicizia che sfocerà in tragedia e che costringerà gli adulti a fare i conti con se stessi.

Ancora una volta Susanne Bier (autrice del bellissimo Dopo il matrimonio, con cui questa pellicola condivide molti temi) affronta, con un racconto "morale" e profondamente umano, il dilemma di uomini divisi tra il dovere nei confronti dei "figli degli uomini" e quello verso la propria famiglia, ma anche lo scontro tra spinta ideale del singolo e violenza del mondo. Una violenza che interroga nello stesso modo, si tratti di piccoli rais africani che si divertono ad aprire i ventri delle donne incinte o della violenza più domestica del bullismo scolastico; o, ancora, di quella frutto di un dolore che non si riesce né a sopportare né a condividere.

La regista danese riesce ancora una volta a dire, senza essere predicatoria o ideologica, qualcosa di molto importante sull’uomo e sulla società. Di fronte alla violenza e al dolore non basta un imperativo morale, per quanto sincero, un discorso o addirittura l’esempio più nobile e coraggioso. Anche l’uomo più buono e generoso del mondo finisce per scontrarsi con uno "scandalo" di fronte a cui il suo "dover essere" non lo sostiene e le idee non bastano.
Ma l’errore e la tragedia, per quanto inevitabili, non sono l’ultima parola.  Alla fine solo un abbraccio e la presenza, ancorché fallibile, di un padre possono offrire la luce di una speranza non fasulla, proprio perché purificata dal dolore e dall’errore.
 

  • Megamind (Regia: Tom McGrath; Interpreti: Brad Pitt, Will Ferrell, Jonah Hill, Tina Fey Genere: Animazione; Durata: 96′)

Una volta tanto un’animazione con un protagonista malvagio (suo malgrado) ma molto simpatico. Grande resa tecnica, molta allegria, e alla fine il capoccione dipinto di blu diventerà anche il campione dei buoni.


  • The Tourist (Regia: Florian Henckel von Donnersmarck; Interpreti: Angelina Jolie, Johnny Depp, Paul Bettany; Genere: Drammatico, Thriller; Durata: 105′)

Il battage pubblicitario insiste da mesi, ma il povero Von Donnesmarck non riesce a bissare il suo precedente capolavoro (Le vite degli altri). Nonostante la presenza della Jolie, del bel Johnny Depp e di Venezia, il thriller non appassiona abbastanza, né mette i brividi. Speriamo che ritorni al film d’autore.


  • Le cronache di Narnia: Il viaggio del veliero (Regia: Michael Apted; Interpreti: Ben Barnes, Skandar Keynes, Georgie Henley; Genere: Fantasy; Durata: 115′)

Narnia è sempre lì: dietro un armadio o in un quadro, e i giovani Pevensie sanno che Aslan li può chiamare in ogni momento. Forse non il più bello della saga, ma le ambientazioni, i personaggi e le scene d’azione meritano comunque.

 

  • La banda dei Babbi Natale (Regia: Paolo Genovese; Interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti; Genere: Commedia; Durata: 97′)

Aldo Giovanni e Giacomo tornano alle buone abitudini: una storia compiuta, un cast solido (evviva la Finocchiaro), una serie di gag che fanno ridere: che ci fanno i tre squinternati in costume rosso all’interno di un appartamento la notte di Natale? Seguite l’indagine e  lo scoprirete.

 

  • American Life (Regia: Sam Mendes; Interpreti: John Krasinski, Maya Rudolph; Genere: Commedia; Durata: 98′)

Una coppia solo all’apparenza bizzarra, un bambino in arrivo e un mondo che non crede più a niente. Come si può avere speranza nel futuro, senza radici? Una commedia ironica che ha il coraggio di dire basta a tanti luoghi comuni.

 

  • L’esplosivo piano di Bazil (Regia: Jean-Pierre Jeunet; Interpreti: Dany Boon, André Dussollier; Genere: Commedia; Durata: 100′)

Un sognatore ingenuo (Dany Boon, quello di Giù al Nord), viene “adottato” da una banda di strambi rigattieri, che lo aiutano in una stramba vendetta contro una fabbrica di munizioni. Una fiaba raccontata con lo stile di Jeunet (quello di Amélie).