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TRA LE RIGHE

La sfera e la croce

In una Londra misteriosa, un fanatico e un razionalista ingaggiano un duello appassionante sulla verità. Un romanzo di Gilbert Keith Chesterton

Tra le righe 18_12_2010
La sfera e la croce

In una celebre caricatura G.K. Chesterton, in groppa a un ronzino che scompare sotto la sua mole portentosa, brandisce allegramente una penna a mo’ di lancia: e non si capisce se il caricaturista avesse in mente san Giorgio, Sancho Panza, o tutti e due.

Uno dei motivi per cui lo scrittore inglese viene oggi riscoperto nel nostro Paese è sicuramente il suo stile inconfondibile: polemista e apologeta, difensore della ragione e della fede, in Chesterton confluiscono il buonsenso di san Tommaso e il buonumore di san Francesco – il Bue Muto e Fratello Somaro – ai quali lo scrittore inglese dedicò due studi nella maturità. Questa serena complementarietà assume forme ben più vivaci nel romanzo giovanile La sfera e la croce, appena tornato nelle nostre librerie in una traduzione nuova e finalmente integrale.

La storia è presto detta: come in un poema dove ci si batte per l’onore dell’amata, il cattolico Evan Mac Jan sfida all’arma bianca l’ateo James Turnbull, reo di aver pubblicato un articolo carico di basse insinuazioni sulla verginità della Madonna. Turnbull accetta subito e ringrazierebbe Dio, se ci credesse, perché finalmente ha incontrato qualcuno per cui esistono ancora il vero e il falso, le idee hanno peso e le conseguenze tagliano come il filo di una lama.

Ma la grigia e torpida Londra ha un sentire tutt’altro che epico e blocca i due sfidanti ogni volta sguainano le spade. Costretti a una fuga continua, il romanzo – come già L’osteria volante e L’uomo che fu Giovedì – si trasforma in un rocambolesco susseguirsi di avventure on the road tra inseguimenti, storie d’amore, incontri inquietanti e ostacoli sempre maggiori, fino allo scontro con il mondo intero! A scendere in campo, infatti, sarà niente meno che il dottor Lucifero, con un vascello volante che pare uscito da Peter Pan e una clinica fin troppo simile a un campo di rieducazione: una «reclusione scientifica» dove nulla manca al benessere degli imprigionati, a parte lo scopo delle loro azioni.

Tutto per cancellare ogni traccia del duello. E della questione che ne è alla base: esiste una qualche verità? E, se esiste, potrà essere tanto importante da giustificare che ci si batta per essa? Nella comune lotta per la sopravvivenza delle domande Mac Jan e Turnbull, il fanatico e il razionalista, impareranno a stimarsi fino a considerarsi fratelli, «fratelli d’arme».

E mentre la compiaciuta autoreferenzialità del dottor Lucifero si esprime nella chiusa perfezione della sfera, l’infinito scontro tra i due contendenti si rispecchierà in quell’«eterna contraddizione» che è la croce, con le sue linee che si aprono in ogni direzione e custodiscono nel mezzo Colui che venne a portare la spada (Mt 10,34). Colui che chiese di prendere posizione. Chesterton posizione la prese praticamente su ogni argomento e così pure i suoi più cari nemici-amici. E abbracciò i suoi rivali, anche se sparò a vista alle loro idee. Una lezione che gli ha guadagnò la stima di tutti e che ancora oggi risplende fino a noi.

 

 

GILBERT KEITH CHESTERTON
La sfera e la croce
Morganti, pagine 330, euro 15