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la pubblicazione

L'ecologismo di maniera del Mulino

Dottrina sociale 19_09_2023

Il nuovo numero (il 3/23) della rivista della sinistra italiana illuminata Il Mulino è dedicato a “Il mondo che ci aspetta”. Oltre alle dimissioni del Direttore Mario Riccardi, che dice addio dopo due mandati per motivi – così si dice  - di riposizionamento dei poteri dentro il Partito Democratico, tra i tanti articoli c’è quello che qui ci interessa: Emanuele Felice, L’ecologismo è un umanesimo, pp. 170-182. Si tratta di 12 pagine di luoghi comuni che testimoniano che veramente l’ecologismo è una ideologia. Mentre è evidente che queste politiche siano contro l’uomo, Il Mulino sostiene che sono invece una forma di umanesimo.

L’autore si affida naturalmente all’IPCC, il Panel internazionale sul cambiamento climatico, e ne sposa tutte le tesi perché lo considera “di gran lunga la fonte più autorevole sul tema”. Non viene applicata qui la critica razionale e nemmeno il sospetto che ci sia qualche altro motivo dietro il nuovo ecologismo se, come dice l’IPCC, “gli investimenti dovrebbero essere da tre a sei volte superiori” a quelli di oggi. Né sembra frutto di razionalismo critico dire che “A causa delle attività umane, noi siamo entrati oramai nella sesta estinzione di massa della storia del pianeta Terra. La penultima era stata quella dei dinosauri, circa 65 milioni di anni fa”. È vero che qualcuno ci vuole estinti, ma a volerlo è il nuovo ecologismo che acriticamente non sottopone a seria analisi la vulgata secondo la quale la responsabilità è “delle attività umane” in quanto umane.

Per il nostro autore l’ecologismo è un umanesimo anche perché si ricollega al nucleo scientifico razionale del nostro passato e all’evoluzionismo, contro la visione teistiche: “la nostra ragione indagatrice, libera dalle costrizioni e sempre più ambiziosa, finalmente ci fa comprendere anche da dove veniamo. È l’evoluzione, l’essere umano non è stato creato da Dio, ma discende dagli altri animali. Dalle scimmie”. Ci si chiede dove abbia bevuto queste banalità questa “ragione indagatrice” se non nella presunzione di sé.

La conclusione non poteva essere che la sostanziale uguaglianza tra tutti i primati, i diritti degli animali e una felicità da vivere insieme con gli altri che il progressismo liberale e socialista garantirebbe.

Il titolo dell’articolo – L’ecologismo è un umanesimo” – ricalca volutamente il saggio di Sartre “L’esistenzialismo è un umanesimo” nel quale si legge: “Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla, sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che scegliete”. Difficile costruire un umanesimo su queste basi, sia per Sartre sia per il nuovo ecologismo.