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IDEOLOGIA GENDER

Lo scienziato, il sessismo e il lato sbagliato della storia

Emblematico il caso del professor Alessandro Strumia, che a un convegno internazionale del Cern ha osato affermare - dati alla mano - che nel mondo della Fisica non c'è discriminazione per le donne. Gli sono piovute addosso accuse e censure di ogni tipo dal mondo scientifico, dove evidentemente è ormai l'ideologia a dettare legge.

Editoriali 08_10_2018
Il professor Alessandro Strumia

Aleksandr Solženicyn nel suo Arcipelago Gulag narra questo episodio accaduto in Russia sotto Stalin. Un giorno alcuni papaveri rossi del partito chiesero ad un gruppo di ingegneri di fare una stima di quante persone potesse contenere in media una carrozza di un treno passeggeri. Gli ingegneri con diligenza fecero i loro conti e consegnarono i risultati a chi di dovere. I papaveri di cui sopra si indignarono profondamente. Ma come? Così poche persone possono viaggiare in un vagone ferroviario? Ma non sanno questi ingegneri che i treni dell’amata madre Russia sono i migliori al mondo e che quindi possono trasportare fiumane di passeggeri? Risultato: gli ingegneri furono spediti in un gulag dove probabilmente morirono. L’unico loro torto era stato che, seppur bravi a fare i conti su carta, avevano sbagliato a fare i conti con l’ideologia comunista.

Oggi la musica non è cambiata. Ne sa qualcosa il professor Alessandro Strumia, fisico dell'Università di Pisa. Strumia viene invitato dal Cern al convegno “Teoria delle alte energie e gender” tenutosi a Ginevra tra il 26 e il 28 settembre. Già a questo punto l’orecchio allenato alle stonature ideologiche coglie che qualcosa non va: “Teoria delle alte energie e gender”. Ma da quando il Cern si occupa di sociologia? Ci aspettavamo dal Cern che scoprisse i segreti delle stelle, qualche nuovo neutrino e non che si occupasse di gonnelle al potere. E poi: non ci sono problemi ben più pressanti per l’umanità? “Teoria delle alte energie e gender” dà proprio l’idea che il sessismo è diventata davvero una fissazione a livello globale. A quando un convegno su “L’elettrolisi e la parità di genere” o “Angeli e parità di genere”?

Ma torniamo al prof. Strumia che, come gli ingegneri sovietici di prima, svolse diligentemente il compito assegnato e nella sua relazione, piena di numeri, grafici, dati, formule, statistiche e tabelle si permise di arrivare ad una conclusione oggettiva: nel settore scientifico della fisica le donne non sono discriminate. Anzi i discriminati sono gli uomini. Qualche esempio portato da Strumia: l'Università di Oxford "allunga i tempi degli esami per le donne", in Italia c’è addirittura un decreto per favorire l’iscrizione alle facoltà STEM (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) e in Australia ci sono quote rosa per gli ambiti scientifici. Il professore di Pisa, aspirante suicida, così concluse: "La Fisica è stata inventata e costruita dagli uomini e non si entra per invito. La Fisica non è sessista nei confronti delle donne. Tuttavia la verità non conta, perché è parte di una battaglia politica che viene da fuori”.  Già, la verità non conta, conta il mainstream. Strumia doveva recarsi al convegno sul gender e dire ciò che la platea si aspettava che dicesse e non piccarsi di fare lo scienziato a tutti i costi.

Ovviamente i dati forniti da Strumia hanno fatto girare le particelle nell’acceleratore del Cern ancora più velocemente e quest’ultimo alla velocità della luce ha emesso un nota: "Il Cern considera la presentazione di un invitato [nemmeno degno di essere nominato] durante un workshop su Teoria delle alte energie e gender, come altamente offensiva. E ha quindi deciso di rimuovere le slide dal proprio sito, coerentemente con un Codice di condotta che non tollera attacchi personali e insulti. Gli organizzatori del Cern e le diverse università che hanno collaborato non erano a conoscenza del contenuto dell'intervento prima del workshop. Il Cern appoggia i molti membri della comunità che hanno espresso la loro indignazione per le inaccettabili affermazioni contenute nella presentazione".

Strumia di suo si è difeso dichiarando all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia): "Non ho mai fatto discorsi sessisti o discriminato le donne, ho semplicemente presentato una serie di dati, elaborati da ricerche degli ultimi anni, che dimostrano che nella fisica non c'è discriminazione delle donne, nonostante in tante al seminario al Cern abbiano voluto sostenere il contrario. I numeri oggettivi dimostrano che a livello di assunzioni si richiede agli uomini parametri più elevati rispetto alle donne". Strumia critica "quella cultura politica, spesso non sostenuta dalle donne, che vuole sostituire la competenza e il merito con una ideologia della parità".

Ma ovviamente la vicenda non finisce con il disappunto verbale del Cern. Per Strumia, a cui i posteri – si spera - dedicheranno una stella, c’è il gulag che lo aspetta. Infatti l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha deciso di sospendere la collaborazione con lui e ha auspicato che anche l’Università di Pisa chieda al prof. di andare a spazzare il mare. "L'Infn - si legge in una nota - ha deciso di procedere alla sospensione immediata dall'associazione [Strumia è un collaboratore associato] con la motivazione che il prof. Strumia ha fatto, per di più in un contesto pubblico internazionale, affermazioni lesive dell'immagine dell'Ente e, cosa ancor più grave, discriminatorie e apertamente lesive della reputazione di ricercatrici e ricercatori dipendenti e associati all'Infn, in violazione delle norme del Codice etico e del Codice di comportamento per la tutela della dignità delle persone dell'Istituto". Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, ha aggiunto: “Non condivido nulla di quello che ha detto”. La vicenda è stata sottoposta "al nostro collegio di disciplina e ai nostri controllori del codice etico. Una volta che ci daranno la loro valutazione  prenderemo dei provvedimenti nei riguardi di Strumia, che non è un nostro dipendente ma collabora con noi, e trasmetteremo le nostre considerazioni all'università di Pisa". In parole povere Strumia è un nemico del popolo.

Qualche banale considerazione. Se Strumia ha torto, dimostratelo. Lui è arrivato ad alcune conclusioni perché le premesse sono state fornite da dati scientifici, verificabili. Di contro ci si aspetterebbe da enti di ricerca riconosciuti a livello internazionale che si avvalessero anche loro del metodo scientifico per ribattere alle tesi di Strumia e non scivolassero nel politicamente corretto. Ma non è così perché l’ideologo non riconosce la realtà per quella che è. E dunque l’immigrato ha sempre ragione, la donna che abortisce è una vittima, gli omosessuali sono discriminati e intanto il buco dell’ozono continua ad allargarsi.

L’ideologo, figura antitetica allo scienziato, ha in testa un’idea della realtà apodittica ed è talmente convinto che la realtà sia fatta in un certo modo che non gli servono dimostrazioni per provarlo e dunque nessuna voce dissenziente è tollerata. In questa prospettiva Strumia è uno scienziato scientemente discriminato.

Aggiungiamo per soprammercato che se dati alla mano provassero che Strumia ha torto marcio, ciò non sarebbe sufficiente per bollarlo come misogino e sessista. Infatti occorrerebbe anche provare che ha manipolato i dati in odio alle donne. In altre parole sarebbe necessario provare il dolo. Nulla di tutto questo. Come nei processi farsa in Unione Sovietica la sentenza è già scritta per coloro che contestano gli ideali della rivoluzione, non serve nemmeno il contraddittorio.

Naturalmente ciò che è accaduto al professore di Pisa è pane (marcio) quotidiano che gli accademici di tutto il mondo devono ingollare a forza. In questo senso l’ideologia è democratica. Se siete un paleontologo e provate ad avanzare dubbi sull’evoluzionismo, la vostra carriera si arresterà ai primi stadi dell’evoluzione accademica. Se siete uno storico e vi arrischiate a ricordare una semplice notiziola quale, ad esempio, la bonifica da parte delle autorità fasciste della maremma toscana, forse vi andrà bene se vi spediscono ad insegnare a San Vittore. Se vi occupate di filosofia e scrivete tomi ponderosi sulla metafisica o sul giusnaturalismo vi cuciranno addosso una lettera scarlatta, simbolo del tradimento della vera scienza che è solo votata all’empirismo utilitarista e alla filosofia analitica. Se poi insegnate in una università pontificia o comunque retta da religiosi e vi arrischiate ad alzare un sopracciglio di disappunto su alcune uscite di qualche alto prelato di chiara fama perché non consone al Magistero, ecco che la stanza che ha lasciato libera il cardinal Burke sull’isola di Guam è pronta ad accogliervi.

Cari Strumia di tutto il mondo il vostro torto alla fine è uno solo. Parafrasando l’ex presidente Obama, voi vi siete semplicemente messi sul lato sbagliato della Storia.