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APPELLO A FONTANA

"Ministro ci aiuti a dare dignità ai disabili in viaggio"

Viaggiare sugli autobus turistici, per i disabili è spesso un'umiliante odissea. Colpa anche di un regolamento europeo che li obbliga sulla sedia rotelle. Due italiani hanno brevettato un sistema rivoluzionario, che darebbe ai disabili maggiore dignità e sicurezza. Ma l'ingegno non basta perché il sistema di carico è bloccato dall'euroburocrazia. Da qui l'appello dal ministro della Famiglia con delega alla disabilità, Fontana. 

Famiglia 03_09_2018
Il sistema di carico EvoMobH

Italiani popolo di inventori, ma se ci si mette di mezzo l’euroburocrazia le invenzioni devono restare nel cassetto. Vale anche per questa storia di ingegno e passione per il proprio lavoro che arriva dall’Emilia e che potrebbe rivoluzionare il modo di viaggiare di migliaia di disabili in carrozzina sugli autobus da turismo. A patto che l’Europa modifichi le sue leggi. Viaggiare per un portatore di handicap è spesso un’odissea umiliante e ancor più spesso una rinuncia. Costretti a salire a bordo con la carrozzina che deve essere ancorata al mezzo. Oppure ad essere portati su a spalla da eroici autisti. A quanti è accaduto di dove rinunciare? A tanti.

Ed è con questo spirito che un appassionato noleggiatore di autobus da turismo, specializzato nel trasporto di fedeli in pellegrinaggi in giro per l’Europa ha ideato, con un amico, un sistema rivoluzionario di carico con tanto di brevetto per dare dignità ai disabili e praticità agli autisti di pullman. Ingegno e passione al servizio di una causa buona.

Nasce così nel 2013 il progetto EvoMobH (Evoluzione Mobilità Disabili) con il preciso scopo di consentire alla persona disabile una modalità di viaggio alla pari di un passeggero normodotato. “Fino ad oggi per consentire di far viaggiare un disabile su un autobus di III categoria (Turismo) in pieno rispetto delle leggi comunitarie, l’autobus deve dotarsi di una piattaforma elevatrice e costosissima che scoraggia molti autisti – spiega Davide Saccani alla Nuova BQ dalla sua casa nella provincia di Reggio Emilia dove ha allestito il laboratorio di ricerca e sviluppo della nuova piattaforma -.

Ma il principio che regola queste normative è legato alla carrozzina. In sostanza, il disabile deve essere ancorato alla carrozzina e questo crea grossi problemi anzitutto di costi, ma anche di sicurezza senza dimenticare il comfort fisico e psicologico del disabile. Pensiamo ad esempio all’incendio a bordo, che si sviluppa dal vano motore, dove le carrozzine sono alloggiate. Far scendere il disabile diventa un’operazione spesso improba”. E’ per rispondere a queste problematiche che Saccani, la passione, si è unito al progettista meccanico Alberto Zaccaro, l’ingegno. Il risultato è stato la nascita del sistema EvoMobH, una piattaforma di carico per disabili di installazione molto semplice e utilizzo ancor più facile.

Consiste in una rampa che si posiziona sul vano scala posteriore dell’autobus e consente al disabile seduto e legato di poter entrare dentro l’abitacolo e prendere posto comodamente in uno dei sedili prospicienti l’ingresso. “Un vantaggio – spiega Saccani – anzitutto perché in questo modo il disabile non viene riconosciuto come tale. Sono memore di tante esperienze umilianti e pur disponendo di autobus allestiti con piattaforma di sollevamento per carrozzine, non ho mai accettato l’idea che la soluzione al problema della mobilità di un turista disabile si limitasse al semplice trasferimento della sedia a rotelle a bordo. Basta capire una sola cosa: il soggetto dell’azione, cioè del viaggiare deve essere la persona e non la sua carrozzina o entrambi come fossero un tutt’uno”.

L’invenzione nasce dunque da questa intuizione: superare l’idea di sollevamento per dedicare uno sguardo nuovo al soggetto, incluso tra i normodotati, per far sì che il viaggio diventi una nuova positiva esperienza di viaggio. Alberto e Davide in questi cinque anni hanno così messo a punto in via del tutto artigianale un sistema di carico che risponde pienamente a tutti gli standard di sicurezza, economicità, praticità e che rivoluzionerebbe decisamente il modo di viaggiare per una persona disabile, che spesso deve rinunciare a un viaggio organizzato o a un pellegrinaggio con gli amici, proprio per la scomodità o impossibilità di poter entrare nell’abitacolo con a carrozzina.

A comprovare la bontà dell’invenzione sono arrivate la certificazione CE e il riconoscimento dell’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) che ha emesso un parere positivo sussistendo pienamente i criteri di “novità ed attività inventiva” e il 14 giugno scorso ha concesso ufficialmente il via libera. EvoMobH dunque è un sistema brevettato in Italia e in Europa, sicuro, economico (bastano poche migliaia di euro da parte di un noleggiatore per dotarsi della rampa a cui è collegato un sedile che sale attraverso un sistema eletromeccanico dentro l’autobus) e innovativo. Come si può vedere dalla demo sul sito della società.

C'è di più: la soluzione inventata da questi due italiani è l'unica conforme alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 2007.

Ma all’orizzonte c’è la burocrazia europea. La società di Saccani in questi anni ha dovuto lottare con i denti per farsi ascoltare in sede di regolamento europeo che ancora costringe i mezzi a utilizzare le piattaforme di carico delle carrozzine. In cinque anni hanno bussato alle porte della direzione generale della motorizzazione civile, hanno fatto visita ai costruttori di autobus, partecipato a fiere di settore, presentato interrogazioni al Senato e soprattutto cercato di sensibilizzare la politica ad un salto di qualità che davvero va nella direzione dell’attenzione alla persona disabile. Ma tutto è ancora sospeso.

“Lo scoglio principale – spiega – è la modifica del Regolamento 107_06/2015 che disciplina il trasporto imponendo la sedia a rotelle -. Nell’aprile scorso a Ginevra, durante il 114esimo Gruppo di sicurezza Generale, all’interno del quale vengono discusse e votate le proposte normative da sottoporre per la decisione al Word Forum WP.29 non ha neppure messo ai voti, ma solo discusso, la parte normativa che ci riguarda”.

Proprio così. Ciò che agli occhi di noi profani sembrerebbe una pura formalità, nei consessi europei è frutto di discussioni e stop inspiegabili. Il dirigente del Ministero dei trasporti e il presidente della commissione delle Nazioni Unite hanno condiviso le istanze dell’EvoMobH e ha presentato una proposta di modifica del regolamento Unece 107_06/2015. Risultato? La proposta non è stata votata, ma rimandata all’odg della sessione di ottobre prossimo. Decisivo il parere negativo di Finlandia, Regno Unito e Germania.

“Dietro ci sono i grandi costruttori – spiega Saccani – che non vogliono consentire a questa invenzione di prendere il largo”.

Eppure l’invenzione è già pronta, potrebbe essere applicata su tutti gli autobus di categoria 3 oggi stesso con grande beneficio dei disabili. A cominciare dal comfort perché il disabile sarebbe seduto sul sedile da viaggio e non sulla carrozzina, sicurezza, basti pensare a una frenata d’emergenza o a un incidente o incendio. Ma anche inclusione e rispetto della dignità della persona: “Il disabile che occupa il sedile del veicolo è a diretto contatto con l’equipaggio normodotato potendo così entrare in relazione con i vicini, diversamente da quanto avviene per un occupante di sedia a rotelle che si trova in un’area dedicata e necessariamente distaccata dal resto dei sedili”. Sembra poca cosa, ma per chi ha a che fare con le difficoltà dei disabili è un cambio di mentalità enorme.

Infine, economica: per allestire un autobus con piattaforma per la sedia a rotelle, una compagnia di viaggi deve sostenere spese che portano l’autobus allestito a costare anche 300mila euro. Tutto questo scoraggia molti operatori di settore. Oltre che lasciare a piedi il più delle volte il disabile.

Per questo motivo Saccani e il socio hanno bisogno di una sponda politica che li supporti per modificare il regolamento europeo che ad oggi mostra questo vuoto normativo. “In attesa dell’esito positivo in campo europeo – conclude Saccani – si può aprire una via italiana tramite competenze proprie del Ministero dei Trasporti. Questi può emanare una Circolare interna valida sul territorio nazionale, la quale riconosca agli elevatori EcoMobH i medesimi benefici delle piattaforme idrauliche”.

Ma per fare questo è necessario che anche la politica faccia la sua parte. “Oltre che un interessamento del ministro del Mit Toninelli, vorremmo un interessamento del Ministro della Famiglia con delega alla disabilità Lorenzo Fontana – spiega Saccani nel suo appello -. Vorremmo mostrargli i risultati finora raggiunti a chiedergli di intervenire in virtù della delega che cura per dare davvero ai disabili un segno di attenzione in più”.