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IL LIBRO DELL'ANNO SPIEGATO DA UN MONACO

Opzione Benedetto, risposta alla Chiesa dei compromessi

"Il monachesimo è la risposta che lo Spirito Santo dà al mondo, ma anche alla stessa Chiesa che ha compiuto troppi compromessi". L'Opzione Benedetto spiegata dal monaco Zielinski alla Giornata del Timone-Toscana. "Il cristianesimo  ha perso la sua forza e credibilità morale nell'occidente dando così spazio a una cultura che è apertamente anticristiana. Accondiscendendo al politicamente corretto stiamo contribuendo anche noi al suicidio dell'uomo. L'opzione Benedetto si presenta in modo veramente rivoluzionario come guida valida per i laici, sia nella vita privata che professionale in un mondo piatto dove lo sguardo è totalmente orizzontale".

Ecclesia 17_09_2018

Pubblichiamo ampi stralci della lectio magistralis pronunciata sabato a Staggia senese dall'abate Michael John Zielinski alla Giornata del Timone-Toscana e dedicata all'Opzione Benedetto. 

E ora che facciamo?

E’ la domanda che sento sempre più spesso anche tra i miei monaci persino dei sacerdoti e qualche vescovo. Nella statistica però, sarebbero al primo posto i laici giovani e anziani tra coloro che domandano.

E ora che facciamo? Una delle risposte, con dovute riserve, potrebbe essere il libro uscito 14 Marzo 2017 The Benedict Option di Rod Dreher. Un libro protagonista di numerose conferenze dibattiti descritto da David Brooks del New York Times come il più importante è discusso libro religioso del decennio.

Si presenta ai lettori come una proposta strategica per aiutare i cristiani nel ritrovare la propria identità e vivere decisamente la propria fede in Gesù Cristo come ci viene offerta dalla regola di San Benedetto.

E qui vorrei subito sottolineare l'importanza che questo libro dà a riguardo della necessaria fedeltà alla sequela evangelica di Gesù Cristo e alle novità di forme che questa fedeltà crea e offre in tutti i tempi.

The Benedict Option è una proposta per vivere intenzionalmente la vita cristiana nel mondo d'Occidente che è ormai antagonista della cristianità.

In un mondo radicato in un relativismo etico e sincretismo religioso Rod Dreher si rivolge a Benedetto di Norcia e alla Santa regola scritta da lui. Mentre San Benedetto è la beata speranza, l'opzione che troviamo nel titolo del libro permette a Dreher di entrare in un dibattito di grande responsabilità verso la persona umana e verso i tempi che viviamo. Infatti, leggendo le critiche fatte dal direttore della Civiltà Cattolica mi domando: in una visione moderna dove la libertà si trasforma in una capacità e possibilità di scegliere perché questa possibilità viene negata a coloro che cercano di resistere alla modernità The Benedict Option non è in nessun modo una forma di propaganda vocazionale per diventare un monaco benedettino.

Al contrario è una chiamata a tutti i cristiani a voler mettere in pratica la loro fedeltà allo spirito della sequela, formando una nuova e vibrante controcultura coltivando una serie di praxis e realizzando piccole comunità che sono il riflesso di un cristianesimo che si realizza come un cammino di libertà intelligente solidale non in fuga dal mondo, ma che con grande devozione nello spirito di ringraziamento sanno di essere chiamata in modo responsabile a lavorare con audacia evangelica in un progetto di una nuova evangelizzazione nel mondo.

Semmai l'idea di una comunità non è tanto la questione di edificio e neanche di monastero, ma come dice lo stesso San Benedetto è una via alla vita. Questa via alla vita, questo cammino di libertà richiede però diverse virtù come ordine, preghiera, lavoro, ascetismo, stabilità, comunità, ospitalità, equilibrio e soprattutto discrezione. Solo chi è accecato da qualche visione ideologica che purtroppo in molte parti dell'Europa ha significato la fine della Chiesa può dire che the Benedict Option è una fuga mundi.

Noi, nel cercare di essere politicamente corretti abbiamo pensato a cristianizzare le mura gli edifici con un semplice crocifisso e così la politica si è appropriata dell'idea che la grazia faccia parte del patrimonio comune del mondo cristiano, lasciandoci credere di poter ottenere e vendere la stessa grazia a buon mercato. Il monachesimo è la risposta che lo Spirito Santo dà al mondo, ma anche alla stessa Chiesa che ha compiuto troppi compromessi. E’ la ricerca di rinnovare questo spirito anticonformista controculturale per ritrovare e vivere la forma Christi che attende di rinnovarsi e rivoluzionarsi di nuovo attraverso un ritorno ad un cammino cristiano che è l'auspicio più autentico e sincero per quanto riguarda la riforma della Chiesa.

Sono tempi duri, la notte è profonda, ma è soltanto quando è buio che si può vedere la prima luce.

Sfido chiunque dice che il cristianesimo non ha perso la sua forza e credibilità morale nell'occidente dando così spazio a una cultura che è apertamente anticristiana. Perfino i pasticcieri non sono lasciati in pace. E’ bene chiedersi se, accondiscendendo al politicamente corretto di questa cultura, stiamo contribuendo anche noi al suicidio dell'uomo.

Carissimi, l'uomo non raggiungerà mai la perfezione se non attraverso la Grazia. Noi vediamo con occhio nudo la tragedia di questo umanesimo senza Dio che cresce sempre più ogni giorno. Non auguro più alla Chiesa i presunti profeti e maestri catto-comunisti e ancor meno catto-fascisti, ma cattolici della Chiesa romana che hanno optato liberamente per la sequela di Cristo.

La regola di San Benedetto come ce la presenta l'opzione Benedetto si presenta in modo veramente rivoluzionario come guida valida per i laici, sia nella vita privata che professionale in un mondo piatto dove lo sguardo è totalmente orizzontale. Nei prossimi anni non possiamo escludere perfino alla persecuzione fisica. Le scuole cristiane incominceranno essere attaccate come sono gli ospedali e tutte le altre istituzioni cattoliche e cristiane. Piano piano, mentre entriamo in un'età sempre più oscura, il nostro compito è di cercare forme e strategie che ci permettano di essere e rimanere cristiani. Quella novella pentecoste annunciata nel gennaio 1959 da San Giovanni 23º non è ancora arrivata nelle chiese, stiamo ancora implorando anche se sappiamo che questa Chiesa sta salendo il suo calvario e come corpo di Cristo dovrà subire la terribile morte e abbandono di Dio padre.

Nonostante questo, sappiamo anche che dovrà continuare a celebrare attendendo la sacra speranza quando nascerà una nuova era. Non credo che siamo alla fine del mondo, ma certamente credo che siamo alla fine di un mondo. Dalle gioie e dalle speranze, dalle tristezze e dalle angosce di questi anni ogni tanto si è sollevata una voce pacata e pacificante, ma oggi in questo tempo c'è qualche cosa che non torna.

Qualcosa è andato male e molti sono disperati. Come monaco, so che la solitudine e il silenzio sono mezzi per attingere il più alto dei traguardi l'umanità allo stato puro: dono grande, dono bello e dono vero, anzi l'unico dono che la Chiesa è in grado di offrire al mondo oggi e a Dio sempre. Ed ecco che la cella e libro non sono una fuga dal mondo, ma anzi luoghi creati e donati per coloro che amano veramente il mondo.